Capitolo Trentottesimo

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« Quanto sei bella quando diventi rossa. » « E farmelo notare mi fa diventare ancora più rossa, lo sai? » Lui rise. « Devi andare a chiedere scusa a Francis? » Lui si rabbuiò all'improvviso. « Per cosa? Ti ha baciata. »
Si alzò dalla vasca, mi porse un asciugamani per avvolgermi, poi ne prese uno anche per lui. « Sì, ma c'era bisogno di fargli così male? » Bash non rispose.
Mi avvicinai a lui e lo strinsi da dietro, dandogli un bacio sulla schiena, ancora nuda e bagnata.
Il suo profumo mi mandava in estasi. « Fallo per me. Francis non lo merita, lo sai anche tu, e poi mi ha difesa da Clarissa. »
Bash si voltò verso di me. « Di nuovo Clarissa? » io annuii. « Quando sei andato via sono tornati all'attacco un po' tutti. Clarissa, tuo padre.. » « Che cosa ha fatto? » sbraitò.
I suoi occhi emanavano fiamme.
Mi ero resa conto che su un punto, Bash diventata irascibile, e non riusciva a controllarsi.
Quel punto ero io. « Niente Bash, le solite avances, ma tuo fratello gli ha fatto tenere le mani a posto. »
Sbuffò, e il suo sguardò ritorno di nuovo alla mia pancia. « Come chiameremo questo piccolino? »
Io mi strinsi nelle spalle. « Non sappiamo nemmeno se sia un maschio o una femmina. » « Sarà comunque fantastico come sua mamma. » « E come il suo papà. Spero abbia i tuoi occhi. » aggiunsi io. « E io spero che abbia il tuo colore di capelli. »
Si avvicinò e mi baciò, ancora una volta. « Ora dobbiamo uscire, Bash, non destiamo sospetti. » « Credo sia troppo tardi ormai. » mi sussurrò, sorridendo.
Uscimmo dalla stanza, e ognuno si avviò verso le proprie camere.
La mia era proprio adiacente a quella di Francis, quella di Bash era dalla parte opposta. Bussai alla porta di Francis, volevo vedere come stava. « Francis, sono Beth. » la porta si aprì dopo poco, e mi comparve davanti un Francis con un labbro rotto e un livido sul collo. « Oh, vieni qui. » gli dissi.
Chiusi la porta e lo abbracciai, chiedendogli scusa per quello che era accaduto poco prima. « Vieni, siediti. » Avevo portato con me la sacca con garze ed erbe disinfettanti.
Credevo che sarebbero servite a Bash e invece, ironia della sorte, servirono a Francis.
Gli tamponai la ferita sul labbro inferiore, ancora gonfio, e feci lo stesso con quella brutta lividura sul collo.
Quando le mie mani si posarono su di lui, il respiro di Francis cambiò. « Beth, la tua vicinanza mi fa ancora effetto, voglio solo dirtelo. » « Oh, andiamo. Ti sto medicando, cerca di stare buono. » mormorai, per prenderlo in giro.
Lui sorrise, e sorrisi anche io. « Bash verrà presto a chiederti scusa. E' stato impulsivo. » « No, Beth, io non lo biasimo. Ho voglia di prenderlo a pugni ogni volta che lo immagino baciarti. » disse con uno sguardo frustrato.
Gli sistemai una ciocca di capelli biondi, spostandogliela dalla fronte.
Lo sguardo di Francis si posò sulle mie guance, ancora rosse per tutto il "movimento" fatto poco prima. « Sei così accaldata e rossa.. » Poggiai una mano sulla mia guancia, proprio come aveva fatto il principe poco prima e mi resi conto che in effetti sì, ero davvero calda. Un lampo gli balenò nella mente, e si palesò nei suoi occhi azzurri e cristallini. « Tu e Bash.. ha fatto l'amore con te. »
Avvampai violentemente, imbarazzata per quell'affermazione così intima da parte del principe. « Francis! » dissi alzandomi.
Lui chiuse gli occhi, strinse le labbra in una linea dura e si alzò, dandomi le spalle. « Va bene, forse è meglio che tu torni da lui. » « Cosa? » mormorai. « Francis, ma che ti prende? » chiesi, ero confusa dal suo comportamento improvvisamente scostante. « Per favore Beth, torna da lui. » « Francis - dissi prendendogli una mano - mi dici cosa ti prende, così all'improvviso? »
Lui si voltò verso di me. « Davvero non ti sfiora nemmeno l'idea? Beth, sono innamorato di te, e sapere che Bash ha avuto quello che io desidero ardentemente dal giorno in cui ho capito di amarti mi fa star male. » « Non puoi essere arrabbiato sul serio.. » dissi incredula. « A quanto pare, forse, non hai davvero capito quello che provo per te. Elizabeth, io ti amo! Ti ho chiesto di sposarmi, dovrà pur valere qualcosa no? Cosa proveresti se venissi a sapere che Bash è andato a letto con Mary? » disse, gli occhi pieni di sofferenza.
Io mi zittii.
In effetti ciò che avrei provato sarebbe stata rabbia, frustrazione, gelosia, gelo totale.
E capii perfettamente come si era sentito Francis, e mi diedi della stupida.
Chinai la testa. « Mi dispiace Francis, non sapevo ti sentissi così. »
Francis si poggiò una mano sul fianco, e con l'altra si massaggiò gli occhi. « Oggi mi sono preso tutti quei pugni perchè mi sono immedesimato in mio fratello. Sono stato perfettamente solidale con lui, ho sentito tutto quello che ha sentito lui e sai perchè? Perchè io lo provo ogni volta che ti sta accanto. » « Non meriti di soffrire. » gli dissi « Ma per qualche strano scherzo del destino non riesco a fare altro. » ammise, tristemente. « Se ti fa star così male vedermi allora vado via. » « Beth, tu sei la cosa più bella. Vederti non mi fa star male. Vederti e leggere nei tuoi occhi il suo nome, questo mi fa star male. » « Io lo amo. » dissi a mò di giustificazione. « Lo so. » sospirò lui. « Un po' ami anche me? Mi ami ancora? » « Francis io non.. » « Ti prego - disse afferrandomi la mano con fare implorante - non potrai mai essere mia, questo lo so, ma lasciami almeno con la convinzione che mi ami ancora. Ti chiedo solo questo. Non lo dirò a lui, te lo prometto. »
Mi portai una mano alla fronte, chiudendo gli occhi.
Alla fine, annuii.
Francis sorrise, baciandomi la mano. « Grazie. » mormorò, io chiusi la porta alle mie spalle e rientrai in camera mia.
Mi svestii rapidamente e mi misi a letto, ero esausta. Esausta per tutto quello che era accaduto.
Mi addormentai nel giro di qualche minuto. « Dormi, amore mio? »
Ero ancora tra il sonno e la veglia, quando sentii questa voce, insieme al cigolio della porta.
Non risposi, e sentii il corpo di Bash aderire al mio.
Si infilò sotto le coperte, insieme a me, avvolgendomi tra le sue braccia.
« Quanto mi erano mancate, le tue braccia. » gli dissi, ancora assonnata.
Lui poggiò una mano sulla mia pancia, quasi a voler proteggere me e il piccolo, e mi sembrò la cosa più dolce di sempre.
Ci addormentammo così, io stretta nelle sue braccia, e lui con la fronte contro la mia schiena.
Finalmente mi sentivo di nuovo a casa.

Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora