Capitolo Quarantaduesimo

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Tutto sembrava tacere, ed io approfittai del momento propizio per ricoprire la tela, e raggiungere Romeo. « Oh, oggi il Re era proprio strano. » dissi, facendo un tratto di strada insieme al mio ragazzino dagli occhi grigi. « Già, avete ragione Lady Beth. Com'era buffo in mutande. » disse ridendo. « Già, è vero. Va bene, Romeo puoi andare per oggi. Grazie dell'aiuto. » dissi, dandogli un bacio sulla guancia.
Da quel che sapevo, era il figlio di una delle dame di Catherine, una delle sue preferite, e per questo aveva deciso di assegnarlo a me. Tornai nella mia camera e trovai Bash seduto sulla poltrona, quella di fronte al letto. « Ciao. » dissi, vedendolo. « Questo pomeriggio andremo a cavallo. E' una specie di caccia, più che altro. » « Lo so, tuo fratello mi ha detto tutto. Aiutami con i lacci. »

Mentre lui parlava, mi avvicinai, facendomi aiutare a togliere quei maledetti laccetti che si erano annodati tra loro

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Mentre lui parlava, mi avvicinai, facendomi aiutare a togliere quei maledetti laccetti che si erano annodati tra loro. « Immaginavo - disse acido - ma comunque.. Non so come dirlo, in effetti. »
Mi voltai, facendomi cadere il vestito da sola. « Cosa devi dirmi, Bash? » Sebastian sbuffò, iniziando ad andari avanti e indietro per la stanza. « Non posso portarti. O almeno non ufficialmente, perchè ci sarà Mary con me. » « Oh, e tu non puoi non andarci? » dissi semplicemente. « Beth, è un evento ufficiale. Non posso sottrarmi. Ovviamente, tu potrai venire, solo che ufficialmente non sarai insieme a me. » Risi, istericamente. « Non disturbarti allora, non verrò proprio. »
Bash chiuse gli occhi, cercando di prendermi la mano, che prontamente sollevai. « Devi andarci con Mary, davvero lo capisco. » dissi, stizzosamente. « No, non è vero. Sei arrabbiata. » Gli sorrisi. « Non lo sono. Va a prepararti, io non verrò. Non ti metterò in imbarazzo, sta tranquillo. » « Oh, Cristo, Beth! Non è colpa mia, lo sai. Finché non si concretizza ciò che ho.. - si bloccò, lasciando la frase a metà - per il momento va così, amore mio. Ti prego, non avercela con me. »
Cercò di abbracciarmi, ma io mi voltai, poggiando le mani sulla toletta.
Ero furiosa. « Bash, va con chi diamine ti pare! Ed io farò lo stesso. Anzi, sai che ti dico? Vado da Francis, ci andrò insieme a lui. »
Presi un altro vestito, allacciai le stringhe e feci per uscire, quando Bash mi afferrò per un polso. « Tu non vai da nessuna parte. » disse, furente. « Lasciami immediatamente. » ringhiai.
Lui allentò immediatamente la presa, senza lasciarmi del tutto però. « Scusami - mormorò - è solo che mi manda in bestia quando parli di lui. » « Tu puoi andarci con chi vuoi e io no? » « Beth, non è così! Se davvero potessi andarci con chi vorrei, andrei con te non con Mary. » « Alla corte per te io non sono nessuno. Non rappresento nessuno, giusto? Allora continuiamo così. Ci vediamo, Bash. »
Mi liberai il polso con violenza dalla sua presa, e sbattei la porta alle mie spalle.
Le lacrime, di rabbia e delusione, mi zampillavano negli occhi mentre camminavo furente per il corridoio, verso la stanza di Francis poco lontana.
Bussai, e lui venne ad aprirmi dopo dopo. « Beth, che succede? » chiese subito, quando vide la mia espression stralunata. « E' ancora valido il tuo invito? » dissi con la voce rotta dalle lacrime, che ancora non si liberavano. « Ma certo, lo sai.. ma per quale motivo? » Scoppiai a piangere, a singhiozzi, in una crisi incontrollata.
Francis mi venne incontro e mi abbracciò, mentre io non avevo la forza per fare lo stesso. Tenevo le braccia bloccate contro il suo petto, mentre piangevo come una bambina, e lui mi accarezzava i capelli per farmi calmare. « S-sarà.. s-sarà sempre così v-vero? » singhiozzavo. « Sarà sempre così, per me? S-sempre in secondo piano.. s-sempre nell'ombra, mai al suo fianco davvero. I-io non posso sopportarlo.. non so se ci riesco. » dicevo, mentre continuavo a piangere.
Mi resi conto che a farmi crollare non era il gesto in se per se, la rivelazione momentanea che Bash mi aveva fatto.
Ciò che realmente mi aveva fatto crollare era la consapevolezza di quello che il mio amore mi avrebbe provocato.
Quella consapevolezza che avrebbe portato l'amare Bash, una vita fatta di secondi posti, di priorità, di stare all'ombra e al proprio posto. Una vita che avrei dovuto condurre dietro le spalle di Bash e Mary.
Ed io, sebbene amavo Bash più della mia stessa vita, sarebbe stato un sacrificio enorme.
E la domanda che oziosamente mi ponevo, avrei potuto sopportare il peso di tutto ciò? « Beth, calmati.. dai, sediamoci. »

Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora