Capitolo Cinquantatreesimo

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A un certo punto, sentii provenire dalla camera da letto un rumore, come qualcosa che andava in frantumi.
Poi una specie di sibilo, e lo scricchiolio di una porta che si chiudeva. « Bash, sei tu? »
Nessuno mi rispose. « Chiunque tu sia, non è divertente! » dissi, urlando.
Una risata malefica, sempre più vicina, sembrava essere divertita dalla mia paura. Prendendo il coraggio a quattro mani uscii dalla vasca, presi un telo e me lo avvolsi attorno al corpo.
Con cautela misi i piedi sul pavimento, facendo piccoli passi.
La risata era scomparsa, e il non sentire nulla rendeva il tutto ancora più inquietante. « Chi c'è? » provai a dire, ma ovviamente non ricevetti risposta.
Uscii dalla sala da bagno, ed entrai nella camera da letto.
Lo spettacolo che vidi mi fece lanciare un urlo che quasi mi bruciò la gola.
Per terra, davanti al letto c'era una specie di teca di vetro in frantumi, e il mio letto era invaso letteralmente da migliaia di ragni che correvano da tutte le parti.
Aprii la porta e corsi nel corridoio, con solo un misero telo addosso.
Ma non ci pensai su due volte, persi tutta la mia dignità, ero letteralmente terrorizzata.
Sentivo il brulicare di quegli orrendi insetti neri nei miei capelli, addosso e non capivo se la mia fosse solo impressione o se fossero realmente lì.
Mi schiacciai contro il muro incapace di parlare, e il caso volle che in quel momento si trovasse a passare per di là lord Narcisse. Quando mi vide in quelle condizioni venne verso di me, mi afferrò per le braccia e mi scosse. « Lady Beth, ma che succede? » « Ce li ho addosso? Ce li ho ancora addosso? » fu tutto quello che riuscii a dire. « Ehm, lo dico in sincera verità... riesco a concentrarmi poco su quello che avete addosso, attirano di più la mia attenzione le parti su cui non avete nulla... » disse con un sorrisetto beffardo, guardando il mio desabillé.
Mi coprii istintivamente, ma c'era davvero poco da coprire.
Ero scalza, con solo un telo di lino addosso, e se fossi stata meno spaventata sarei rientrata in camera mia, ma avevo intenzione di non metterci più piede lì dentro. « Santo cielo, Beth! » la voce di Francis mi suonò come una specie di benedizione venuta dal cielo. « Vostra grazia! » mormorai. « Che diavolo sta succedendo qui?! Che ci fate solo con un telo addosso? Venite dentro, presto. »
Francis mi appoggiò un braccio attorno alle spalle, e Narcisse si avviò con noi. « Solo Beth, lord Narcisse. » disse Francis, con un tono poco amichevole. « Vostra grazia, se mi permettete... sono stato il primo ad intervenire, vorrei sapere il motivo per il quale la ragazza è così spaventata. » « Il motivo, eh? Credo che il motivo sia l'ultimo dei vostri pensieri... » « Vostra grazia, non crederete che... » « Oh, avanti, state zitto Narcisse! » disse Francis, perdendo la pazienza, mentre lord Narcisse iniziò a fissare il pavimento con aria falsamente contrita.

Francis mi scortò in camera sua, seguiti da Narcisse

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Francis mi scortò in camera sua, seguiti da Narcisse.
Prese un cappotto, e me lo mise addosso, mentre io lo chiusi leggermente sentendomi finalmente "coperta". « Beth ditemi cosa vi è accaduto. »
Si ritornava alle formalità. « Ero in camera mia, stavo facendo un bagno quando dalla camera adiacente ho sentito una specie di risolino, poi il rumore di qualcosa che cadeva in frantumi... Così ho deciso di uscire per dare un'occhiata e, Dio mio, il mio letto era invaso dai ragni! »
Francis mi fissò con un'espressione sbigottita dipinta sul volto. « Ragni, Beth? » « Sì, e sento di averne ancora addosso. Li sento camminare dappertutto. » dissi con un brivido. « Volete che dia una controllata? » chiese Narcisse.
Francis gli lanciò uno sguardo che lo fece diventare letteralmente di ghiaccio. « Venite Beth, controlleremo insieme. »
Mi portò dietro al paravento, e con dolcezza mi tolse il cappotto.
Io mi strinsi bene addosso il telo, e Francis inspirò. « Ti chiedo scusa, è solo che... » arrossì, non riuscendo a continuare la frase.
Mi sciolse i capelli e passò una mano sopra e dentro, per controllare che le mie paranoie fossero solo tali.
La sua mano era così delicata.
Mentre lo faceva, mi sorrise ma io proprio non avevo la forza per ricambiare. « Da quando sono arrivata al castello me ne stanno capitando davvero di tutti i colori. Non ne posso più. » « Tieni, rimettiti questo. Sei pulita. Adesso dobbiamo andare a controllare la camera. »
Uscimmo da dietro al paravento, e rimasi in piedi. « Io lì dentro non ci vengo. » dissi, risoluta. « Rimanete qui? » mormorò Francis. Io annuii, e non mi mossi da lì. « Dovremmo chiamare qualcuno per far pulire tutta la camera, ormai saranno dappertutto. »
Di nuovo un brivido mi scosse tutta, facendomi tremare di terrore. « Narcisse, chiamate Bash. Deve sapere anche lui. Mi pare che qui si stia esagerando. » « Non posso rimanere con la ragazza? Mi sembra spaventata, credo abbia bisogno di conforto. » « Non da voi, Lord Narcisse. » intervenni io. « Vi ringrazio per prima, siete stato davvero gentile, ma adesso sto bene. Andate, davvero. »
Mi fulminò con i suoi occhi azzurri, tanto che dovetti distogliere lo sguardo. « Adesso andiamo. »
Mi si avvicinò, e mi baciò la mano.
Poi entrambi uscirono e rimasi da sola, guardandomi attorno.
Non riuscivo a rimanere da sola, perché mi sembrava di vedere quegli esserini diabolici dappertutto.
Mi strinsi il cappotto addosso ed aprii la porta, raggiungendo la mia camera, ma mantenendomi ben a distanza da essa.
Francis e Narcisse erano entrati, e riuscivo a vedere entrambi. « Oh, Dio. » mormorò Francis, portandosi il pugno alle labbra. « Ma chi ha fatto tutto questo? » chiese a Narcisse. Io mi avvicinai ancora, giusto quel poco per vedere il pavimento invaso da quelle bestioline. « E' un avvertimento - disse Narcisse - qualcuno la sta minacciando, le sta intimando di andarsene. » « Clarissa. » dissi io, dalla porta.
Entrambi si voltarono verso di me, e Narcisse incrociò le braccia al corpo. « Chi è Clarissa? » « Qualcuno che si aggira per il castello, come un fantasma. » disse Francis. « Tranquilla, Beth abbiamo mandato a chiamare qualcuno che vi pulirà da cima a fondo la camera. Intanto prenderemo tutti i vostri vestiti e li porteremo in camera mia, almeno momentaneamente. » « Sì, però vi scongiuro, controllateli bene prima di avvicinarli a me. Potrebbe venirmi un attacco di cuore se dovessi trovarmi uno di quegli esseri addosso. » « Beth! »
Mi girai e vidi Bash che stava salendo le scale, e mi precipitai verso di lui, abbracciandolo.
Lui mi strinse forte a sè, e vidi tutte le paure scivolare via. « Che cosa ti è successo? » « Credo che qualcuno mi voglia seriamente fuori da questo castello. » mormorai. « La mia camera è invasa dai ragni. Qualcuno ce li ha portati facendomi quasi morire di paura. » Bash si recò nella mia camera, raggiungendo Narcisse e Francis. « Oh, Dio. Ma chi è stato? » disse, sconvolto. « Beth pensa sia stata Clarissa. » mormorò Francis. « Ancora Clarissa? Sono stanco di lei, davvero stanco! » disse Bash, esasperato. « Sono d'accordo con te. » « Beth, va in camera mia - disse Bash - qui ci pensiamo io e Francis. Narcisse, accompagnala. »
Francis guardò Bash, quasi a volergli suggerire che non era una buona idea, ma poi preferì non dire nulla. « Sì, noi saremo subito da te. » e quello che Francis mormorò suonò quasi come una minaccia. « Per favore, portatemi dei vestiti. » « Ma perché, sei nuda?! » disse Bash girando la testa immediatamente verso di me. « No, sotto questo cappotto ho solo un telo. » « Ah, capirai non cambia molto. » disse arrabbiato. « Vostra Grazia, perdonatemi, ma non ho avuto il tempo di vestirmi sapete com'è, c'erano dei ragni dappertutto. »
Intanto Narcisse guardava il nostro battibecco in modo molto sospettoso, perché a differenza di Francis che ormai sapeva tutto, lui era completamente all'oscuro di me e Bash. « Va bene, ma non toglierti quel cappotto per nessun motivo. A proposito, ma quel cappotto dove l'hai preso? » « Gliel'ho dato io. »
Bash socchiuse gli occhi, e buttò fuori aria dalle narici. « Narcisse, voi quando siete arrivato? » chiese, ormai sull'orlo di una crisi.
Lui si schiarì la voce, e con una calma glaciale rispose « Sono stato il primo ad intervenire, vostra grazia. » « E lei aveva addosso solo... Va bene, va bene basta ho sentito abbastanza. Aspettami in camera, Beth. » « Sì, vostra grazia. » mormorai, rossa e imbarazzata. Narcisse fece un inchino, e mi portò nella camera di Bash, chiudendo la porta. « Forse sembrerò indiscreto, e forse sarà così... Ma ho notato che Sebastian si preoccupa davvero molto per voi. E anche Francis. » « E quindi? Non era una domanda, era un'affermazione. » dissi, tagliente. « Siete arguta. » « Non vedo cosa c'entri questo con la vostra affermazione precedente. » « Era un complimento. » « Grazie. » mormorai, glaciale.
Greer mi aveva detto di stare in guardia, ed era esattamente quello che stavo facendo in quel momento.

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