Leo

18 3 2
                                    


Leo Minelli era molto ammirato dalle compagne di scuola,soprattutto per la bellezza e per il savoir-faire,un po' meno per i risultati nello studio, dove non eccelleva.

I professori chiudevano un occhio su alcune sue lacune,perché la simpatia , i modi gioviali e garbati lo rendevano molto piacevole, certe sue affermazioni erano anche molto argute,segno di intelligenza,però non si impegnava molto e questo lo penalizzava molto.

Era riuscito ad arrivare al penultimo del liceo senza essere rimandato,ma quell'estate si sarebbe dovuto impegnare per riuscire a superare gli esami di riparazione ,a settembre lo aspettavano filosofia e greco.

I suoi genitori si erano arrabbiati e lo avevano rimproverato sia perché aveva studiato poco durante l'anno,sia perchè avrebbero dovuto sborsare soldi per le ripetizioni e per responsabilizzarlo avrebbero stretto i cordoni della borsa.

Tutto questo lo aveva relativamente angosciato, contava sulla sua capacità di togliersi dai pasticci in cui spesso si metteva, aspettava solo l'occasione giusta per farlo,l'opportunità da cogliere al volo.

Sicuro di sé non aveva dubbi che la soluzione sarebbe arrivata,magari presentandosi su un vassoio d'argento.

Leo Minelli sapeva come comportarsi,soprattutto con l'altro sesso, sapeva essere dolce,affettuoso, sapeva come mettere a frutto certe sue qualità naturali, ma sapeva anche diventare indifferente,freddo,sfuggente.

Fra i suoi proseliti c'erano pure dei ragazzi,con loro era più solidale, nonostante amasse fare il leader sempre e comunque,non si permetteva di bluffare con i compagni, era rispettoso, con loro aveva un atteggiamento più tranquillo, mentre con le ragazze si sentiva quasi in dovere di fare il cascamorto di sedurle per poi lasciarle con il cuore infranto.

Era amico di Giacomo, un ragazzo molto timido che vedeva in lui una sorta di fratello maggiore da cui farsi guidare, tanto era bello e sicuro Leo, tanto era brutto e goffo Giacomo,insieme formavano un duetto ben assortito, si compensavano l'un l'altro; a loro due si aggiungevano spesso Mirko e Paolo che con la loro simpatia e inventiva vivacizzavano pomeriggi e serate in gruppo.

Giacomo era in classe di Elena e tramite lui la ragazza aveva conosciuto Leo.

Frequentavano tutti lo stesso liceo,ma in sezioni diverse,la scuola era piccola, si conoscevano un po' tutti, data la riservatezza di lei probabilmente non sarebbe mai arrivata alla conoscenza diretta del "bello della scuola" se Giacomo non lo avesse invitato più volte alle festicciole di classe,dove qualche volta anche Elena partecipava.

Ne era rimasta colpita e custodiva gelosamente questo segreto.Non ne aveva fatto parola neppure con le sue amiche , Margherita e Lucilla,con cui condivideva la stessa posizione in classe, in seconda fila a destra,ma anche a loro Elena aveva taciuto l'interesse che nutriva per Leo.

La mattina a scuola, lo cercava con lo sguardo fra i tanti ragazzi che circolavano nei corridoi,prima che suonasse la campanella,ma raramente osava rivolgergli la parola,aspettava un cenno di interesse,anche minimo,da parte sua per sentirsi autorizzata a continuare un qualsiasi discorso che fosse più di un semplice ciao.

Aveva paura di essere etichettata come invadente o attaccabottone,ma il desiderio di frequentarlo era tanto e lei si trovava in bilico tra queste due scelte,non riusciva a trovare una via di mezzo,non avendo avuto mai incoraggiamenti e sostegno da parte dei suoi familiari, si sentiva come un pulcino bagnato alle prese con esperienze più grandi di lei,non sapeva minimamente quale fosse il comportamento corretto nei rapporti con gli altri,soprattutto se le interessavano.

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora