Timidamente amore

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Nei giorni seguenti Branka,Elia e gli zii fecero di tutto per farli desistere dal loro intento e alla fine raggiunsero un accordo:dopo l'ingresso all'università ne avrebbero riparlato,per ora si sarebbero frequentati liberamente.

"Forse Julian vuole sposarsi perché Elena vuole arrivare intatta al matrimonio" disse quella sera Branka al marito.

"Non lo so,non mi ha detto niente in merito,ma non credo...siamo nel 1990,non nel medioevo" aveva esclamato.

"si,ma lei è così strana,delicata,sensibile,chissà cosa le passa per la testa..." aveva ribattutto.

"penso che il loro desiderio di convolare a nozze sia originato dall'amore,quello vero,sono anime simili,molto particolari,non sono come tutti i ragazzi di oggi".

"anche noi eravamo così..forse un po' meno romantici"

"eh,si,soprattutto tu"così posato,così quadrato..."

"ma dai,smetti di predermi in giro"

"vieni qua,che noi siamo sposati e non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno..." le disse chiudendole la bocca con un bacio.Erano entrambi ancora molto innamorati.

Julian,nel silenzio della sua camera pensava,si girava e rigirava nel letto,amava in modo pazzesco Elena ed era sicuro di essere ricambiato da lei,però c'era qualcosa che gli sfuggiva.

Non c'era nessun problema irrisolto fra di loro,ma il sesso contnuava ad essere un tabù per la ragazza.Voleva sposarlo,ma si negava;diceva di amarlo e sul più bello si ritraeva.

Eppure lo desiderava,lui l'avvertiva.

"giuro che impazzirò davvero...non ce la faccio più a vivere questo rapporto così" sbottò tra se e se.Poi si rese conto che doveva solo aspettare e non forzare le cose.

Si addormentò vinto dalla stanchezza.

Per un po' di giorni sarebbero stati a casa di lui,poi avrebbero deciso se stare dagli zii o andare all'agriturismo.

"Elena, cosi ti va oggi da pranzo?" le chiese Branka con naturalezza,come se fosse figlia sua.

"mangio quello che c'è..non si preoccupi" rispose quasi meccanicamente.

"se te lo chiedo è perché mi fa piacere saperlo,non fare i complimenti"

Elena si accorse che tutte queste piccole cose,normali nelle altre famiglie,a lei erano mancate.

nessuno o quasi,tranne la zia,le si erano rivolti con tante dolcezza e premura.

"non faccio i complimenti...quello che prepara per Julian va bene anche a me."

"d'accordo...buona mattinata ragazzi" .

per strada si tenevano per mano,non avevano timore o remore se qualcuno li avesse visti così.

A scuola si erano ulteriormente isolati dagli altri,parlavano con questo o con quello,ma sempre in modo molto superficiale,anche se cercavano di non chiudersi completamente,erano maturi abbastanza per capire che almeno un minimo di relazione con il mondo esterno era salutare;soprattutto Julian cercava di mantenere i rapporti con i compagni di classe,qualche volta era andato anche a casa di Giacomo e di un altro ragazzo,mentre Elena aveva accettato l'invito di Lucilla per un the fra ragazze,ma la gioia di ritrovarsi insieme,da soli era enorme.

Quel pomeriggio i genitori di Julian erano andati all'agriturismo,Pasqua si avvicinava e avevano molte cose da fare.

Elena e Julian si misero a studiare,lei nello biblioteca,lui in camera,non volevano distrazioni, la maturità era vicinissima.

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora