Le ire di Fiamma

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I giorni successivi Leo tornò alla carica.ormai si era ficcato in testa che sarebbe andato a Chamonix,costasse quel che costasse,ma le cose non sono mai semplici,soprattutto quando lottiamo contro corrente e così era stato anche per lui.

Fiamma era andata al colloquio con gli insegnanti della figliastra.

Vestita di tutto punto,come se dovesse andare ad un ricevimento in grande, invece che ad un semplice ricevimento scolastico,si era presentata  tronfia e un filino sprezzante nei confronti degli altri genitori,sia perché lei aveva il titolo nobiliare,sia perché sua figlia aveva ottimi voti.

Una volta sedutasi di fronte alla Professoressa di storia dell'arte,si era sentita chiedere di primo acchitto:"Come sta sua figlia? spero si sia rimessa".Aveva immediatamente perso la sua baldanza,immaginando che la piccola peste avesse marinato la scuola e con la bocca curva e lo sguardo stretto e lampeggiante d'ira,aveva sibiliato"perché? non è forse venuta a scuola in questo periodo?"

La professoressa era rimasta spiazzata.Sapeva che la Contessa fosse una donna superba e piena di boria,ma questa domanda secca ,invece di una cortese risposta ,l'aveva trovata impreparata.

"si,certo Contessa,mi scusi,mi riferivo all'episodio in gita a Firenze..."le parole le morirono sulle labbra,immaginando in ritardo che Elena non avesse detto niente in famiglia.

"non capisco a cosa si riferisce,Professoressa.Mia figlia sta benissimo,a quanto ne so io è sempre venuta regolarmente a scuola, ha partecipato alla gita agli Uffizi e me ne ha parlato in termini entusiastici."

La donna non sapeva se tacere o parlare,ma a quel punto,avendo già accennato al problema, decise di raccontare tutto.

Al termine del resoconto dettagliato,la Contessa non sapeva più cosa dire,stranamente tacque,cercando di raccogliere le idee e le parole,la Professoressa ne approfittò per chiedere:"ma non erano mai capitati episodi simili?"

"no,altrimenti avremmo preso provvedimenti"rispose lapidaria,soffre di cefalea, ha fato anche una risonanza magnetica,sottolineò con puntiglio,ma non è risultato niente di patologico"

Poi ,saputo dell''andamento scolastico della ragazza,si congedò frettolosamente,mentre mille idee le roteavano in testa.

Arrivata a casa chiamò il marito e gli raccontò quanto riferito.

L'uomo cascò dalle nuvole"ma che cosa dici?Mi sembra impossibile, però fai una cosa,parla con il nostro medico e vedete cosa si può fare.Naturalmente senti prima Elena,chissà che non abbia fatto una delle sue "comparsate" per evitare qualche cosa che non le andava,ora scusami,che ho da fare"

Elena,ignara era a studiare in camera sua,quando si aprì la porta e comparve sulla soglia la matrigna,con uno sguardo truce,più che preoccupato,

"Elena,ho parlato con i professori,non hai niente da dirmi?"

"cosa ti devo dire,scusa? Ti avranno riferito loro"

"si,la professoressa di storia dell''arte mi ha riferito qualcosa in più,mia cara"

"ho avuto il mal di testa,il mio solito,mal di testa!" e calcò su "solito" per far intendere che non era successo niente di nuovo.

"e lo strano comportamento che ne è conseguito?ti rendi conto?io ho fatto la figura dell'imbecille,perché non ne sapevo niente"

"non te l'ho detto perché non volevo tu pensassi fosse una scusa per non venire in montagna,ma mi sto curando..non ho aspettato che tu e il babbo vi accorgeste che sto male..!"

la donna guardò verso il soffitto,portando le mani in alto e mormorando "ma cosa ho fatto di male per avere una figlia così?"

"non sono tua figlia e lo sai benissimo..ti sei scelta tu questa situazione,se rimanevi dov'eri,probabilmente sarei stata meglio anche io,va bene? e ora esci di qui,perché devo studiare"

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora