A casa di Julian

6 1 0
                                    

Alle quattro,quando ormai il ragazzo aveva rinunciato a sperare,arrivò Elena.

Suonò il campanello e attese fuori del portone,non era chiuso,ma le sembrò poco corretto salire fino alla porta dell''appartamento.

Si immaginava che le rispondessero dal citofono,invece dopo qualche minuto si trovò davanti Julian.

"ciao, mi hai trovato facilmente o ti sei persa?"disse tanto per rompere il ghiaccio,con un vago riferimento al fatto che fosse arrivata più tardi del previsto.

"scusa,ma ho dovuto aspettare i comodi di mia madre..mi ha accompagnato lei,però ti ho trovato facilmente!

La porta di casa era aperta e lui le cedette, cavallerescamente il passo facendola entrare per prima.

Un buon profumo di fresco,aleggiava nelle stanze,da tanti piccoli indizi si capiva che quella era una casa molto curata,non asettica,ma piena di calore e di attenzioni,era come se l'ambiente riflettesse lo stato d'animo di chi vi abitava.

"tu devi essere Elena!" la donne le si fece incontro salutandola affettuosamente e stringendole le mani "io sono Branka ,la mamma di July"

"buonasera,si, sono Elena"rispose con garbo,mentre la bocca si schiudeva in un bel sorriso aperto.

"sono contenta di conoscerla"ed era vero,non lo disse solo come frase di circostanza.Quella donna,la sua casa e ....suo figlio,la facevano sentire in un'altra dimensione.

Sin dal primo impatto la signora Fiz le sembrò una donna piacevole, allegra,buona,una donna che spargeva intorno a sé pace e serenità.

"ora vi lascio studiare,io vado di là" e detto questo si trincerò in cucina,nel suo regno.

"dai,vieni,ti faccio strada" la voce del ragazzo era venata di premura, si sentiva che ci teneva a lei e questo Elena lo notò con estremo piacere.

La fece accomodare in soggiorno,avrebbe preferito stare nella sua camera,ma non voleva farle venire in testa brutte idee,e poi,probabilmente anche sua madre non l'avrebbe ritenuta una cosa educata.

Elena si sedette su un'ampia poltrona imbottita,dal grande schienale e la trovò molto comoda,tutto in quella casa le piaceva,si sentiva accolta come in un nido,al contrario di quanto succedeva in casa sua,dove spesso le sembrava di stare su un letto di spine.

"ti posso offrire qualcosa?"

"no,grazie,"

"sicura? mia madre ha preparato una torta,è buonissima,all'arancia..." la tentò lui.

Elena avrebbe voluto accettare per cortesia,ma non aveva il minimo desiderio di mangiare

"più tardi volentieri".

"d'accordo,allora me lo dirai tu,quando vorrai fare merenda..naturalmente c'è anche da bere,eh!

"si,si,grazie, ne approfitterò volentieri"

"allora, hai portato il libro e gli appunti?Oh,scusami tanto,ma ti ho rovinato il pomeriggio!L'interrogazione riguarda solo me...tu saresti libera di..."

La ragazzo lo interruppe:

"scherzi? per me è un piacere" poi si accorse che stava scivolando troppo sul personale,non voleva dare l'idea di quella che corre dietro ai ragazzi,quindi si riprese "per me è un piacere aiutarti e anche dare un occhio a quanto fatto lo scorso anno,non ricordo certo tutto e la Professoressa è severa,te ne sarai accorto"

"si,me ne sono accorto" fece lui con una smorfia cche fece ridere entambi.

"ecco,guarda,Julian, questo è il testo,te l'ho portato,ma non serve a molto,la cosa fondamentale è sapere le cose che sono negli appunti,quelle sottolineate in particolare".

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora