La famiglia di Julian

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Julian uscì dalla scuola soddisfatto.Gli aveva fatto una buona impressione,l'edificio era austero,le classi quasi spoglie,carina l'idea,però, di tenere affisse le foto degli alunni,davano una nota di colore a quelle pareti dipinte di un anonimo bianco,in particolare  era rimasto colpito la ragazza con gli occhiali a specchio,molto più adatti ad una pista da sci che all'ambiente scolastico,nonostante il volto fosse parzialmente coperto dai grandi occhiali gli sembrò conosciuto,poi però,ripensandoci gli parve improbabile e archiviò quelle sensazioni .

Si sentiva così in forma e fiducioso nelle proprie emozioni,che decise di andare anche a vedere la sinagoga,non era molto distante e impiegò poco tempo.

L'esterno lo deluse,Era piuttosto anonimo,una struttura in stile neoclassico,senza particolari decorazioni, sembrava quasi un portone qualunque, sopra vi era affisso l'orario di apertura,voleva entrare a visitarla, ma quel giorno non sarebbe stato possibile,ricordò che suo padre glielo aveva detto,ma non vi aveva prestato molta attenzione,preso come era da altri pensieri.

Si guardò intorno, voleva imparare a familiarizzare il più possibile con la città in cui era andato a vivere, ad un tratto scorse Nonna Giovanna,che camminava svelta,nonostante due borse piene della spesa appena fatta.

"Buongiorno,ti posso aiutare?"

"ma no,dai,che ancora ce la faccio!rise lei allegramente

"dai qua" Julian prese una delle borse dalla mano della donna

"quanto pesa!"

"ho comprato dei vasetti per la marmellata e per la giardiniera..fra poco si comincia!

"già..l'estate è a buon punto."

"ti dispiace,Julian?"

"no, cioè un po' si,il tempo passa velocemente.."

"dillo a me" fece la donna "mi sembra ieri che giocavo bambina,per queste strade!"

"hai sempre vissuto qui,nonna?"

Lei sorrise intenerita da quell'appellativo

"si,non mi sono mai spostata,a te dispiace di aver lasciato Roma?'"

"da una parte si e dall'altra no..sono felice perchè qui ci siete voi!"

"grazie, sei un caro ragazzo.."Sai che a Roma abbiamo numerosi parenti,a cui siamo legati,ma voi vi ho sempre considerato speciali..e poi tu sei come una nonna ,per me, mi mancano i miei nonni!I genitori della mamma abitano in Macedonia e io li vedo pochissimo..anche quelli di papà sono lontani..abitano in Francia,ma spero che la famiglia si riunisca.."

Nonna Giovanna sospirò,sapeva di tutte le traversie dei Fiz,per fortuna erano riusciti a salvarsi in molti durante l'olocausto,sapeva anche che Elia era nato alla fine degli anni quaranta ed era stato cresciuto per lo più dagli zii paterni, con tutto l'amore possibile,mentre i suoi genitori erano emigrati in Francia portandosi appresso gli altri tre figli.

"te lo auguro Julian,te lo auguro con tutto il cuore! ora che abbiamo a disposizione la cascina,una volta che sarà sistemato il tutto,potremo pensare più in grande!"

Nel frattempo eranoa rrivati di fronte al palazzo dove risiedeva Giovanna.

"vuoi entrare ?anzi,perchè non rimani a pranzo da me?"

la donna era sempre molto ospitale,il ragazzo avrebbe accettato volentieri,ma sua madre ,a quell'ora,aveva già preparato,gli dispiaceva avvertirla all'ultimo minuto.

"grazie,nonna, ti porto su la spesa,ma la mamma avrà già preparato.."

"si,certo,capisco,avremo modo di fare quattro chiacchiere, io e te!"gli sorrise dolcemente.

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora