Elena arrivò a scuola leggermente in ritardo,rispetto alla sua solita tabella di marcia,si era alzata con uno strano mal di testa,un po' più forte di quello che solitamente aveva.
Lì per lì non ci aveva fatto molto caso,purtroppo,nonostante la sua giovanissima età,era abituata a crisi di cefalea,anche importanti,che riusciva a tollerare fino ad un certo punto,senza assumere farmaci,ma quella mattina si sentiva veramente strana.
La professoressa di storia dell''arte aveva organizzato una gita a Firenze per andare ad ammirare alcune delle opere d'arte che stavano studiando ,sarebbero partiti con il pulmann alle nove,il tempo di fare l'appello,fare le ultime raccomandazioni e via,alla volta della splendida città toscana.
Julian si accorse subito che qualcosa in Elena non andava,ma tacque,non voleva dare l'impressione di essere troppo apprensivo,c'erano dei momenti in cui sentiva la ragazza come fosse su un altro pianeta,temeva quasi di violare la sua privacy,ancora non si conoscevano a fondo e quel non so che di misterioso poneva una certa distanza tra i due ragazzi quel divario,quel limite ancora invalicabile, tra due personalità complesse e ultra sensibili,contribuiva a rendere ancora più unico il loro rapporto che doveva crescere,maturare,plasmarsi in base all'evoluzione dei loro sentimenti,ci sarebbe stato,probabilmente,il momento in cui queste barriere sarebbero cadute,ma ora non era il momento,ed entrambi,incosciamente,lo sapevano.
Sul pulmann si sedettero a fianco,lei era pallida,quasi tremava,le tempie le pulsavano e sentiva il battito cardiaco un po' più veloce del solito,farsi fastidioso,decise di prendere un antidolorifico che teneva a portata di mano e indossè gli occhiali da sole per ripararsi dalla luce che acuiv ail suo disturbo.
"Elena,ti senti bene?" chiese alla fine lui.
"ho un po' di mal di testa,ma ora passa.Ho preso un antidolorifico." Avvertiva la presenza di Julian accanto a sé più di quanto una semplice vicinanza fisica potesse farlo,sentiva aleggiare la sua dolcezza e la sua preoccupazione amorevole vicino a lei e questo le era di enorme conforto.Si lasciò andare a queste sensazioni meravigliose che come onde invisibili l'avvolgevano e la cullavano "ecco cos'è l'amore" si disse,prima di sprofondare in una sorta di dormiveglia,in cui tutto era simile ad un sogno,ma reale.
Arrivati a destinazione,si diressero verso gli Uffizi e fu lì che per Elena la situazione peggiorò.
Iniziò a guardare quelle meravigliose opere d'arte,provando un senso d'irrealtà, le sembravva di essere felice,felicissima per lo spettacolo che le si mostrava davanti agli occhi,ma,nello stesso tempo si sentiva come impazzire,la testa le martellava in modo insopportabile,mentre il cuore le sembrava volesse uscire dal petto,ebbe una vertigine intensa,tanto che dovette appoggiarsi a Julian per non cadere.
"oh,mio Dio,Elena,ma che ti sta succedendo?" le chiese lui spaventato"non sto bene,mi gira la testa..mi sembra di non respirare..ma passerà tra poco,vorrei solo uscire di qui..."
Lui cercò con lo sguardo la professoressa Viani,l'insegnante di storia dell''arte, e,appena individuata,le fece un cenno con la mano,mentre con l'altra sorreggeva la ragazza.
"ma che sta succedendo?D'Alauri,tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma!"
"non si sente bene,forse un calo di pressione.."
"la testa..mi fa male da morire..mi gira"
"ascolta Fiz,io non posso lasciare tutti i ragazzi,ci sono anche dei minorenni,voi siete maggiorenni,vero?"
"si,lo siamo"
"allora,puoi rimanere tu con lei per un po'? se non sta meglio dovremmo portarla al pronto soccorso.."
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Elena e Julian
Genel KurguUn amore intenso che nasce fra due liceali di estrazione sociale e religiosa diversa. Lei,Elena di nobile lignaggio ma cresciuta senza l'affetto della madre, in un ambiente arido e poco attento alle sue esigenze, incontra Julian ragazzo ebreo di...