Julian era intrattabile,in quei giorni,o meglio, esternamente poteva sembrare uguale al Julian di sempre,ma chi lo conosceva bene capiva che occorreva una buona dose di comprensione per farlo ragionare.
Sua madre si era accorta che era un fascio di nervi e bastava un nonnulla per farlo innervosire.
Non urlava,non era indisponente,ma si chiudeva in un mutismo quasi estremo,per renderlo partecipe alla vita di tutti i giorni ,occorreva trovare la chiave giusta,ma non era semplice.
Elena era il suo pensiero fisso.Immaginava la morbidezza della su bocca, il sentire i fianchi sotto le sue mani,il profumo della sua pelle,immaginava come sarebbe stato tenerla per mano e parlare a lungo di tutto ciò che avevano dentro,parlare,immergersi in una dimensione tutta loro...
"che stupido sono" si ripeteva,"aspirare a lei, una contessa,bella,bellissima,già impegnata!Volo troppo alto,devo ritornare su questa terra!Saremo in classe insieme,ma saremo divisi da tante cose,non voglio illudermi è bene fin da subito che capisca l'irragionevolezza dei miei desideri"
Arrivò il giorno tanto atteso e tanto temuto,il primo giorno di scuola.
Julian era partito da casa molto presto, ci teneva ad arrivare in anticipo, studiare l'ambiente,scegliersi un posto in classe,osservare i nuovi compagni,ma durante il tragitto era stato fermato più volte,per vari motivi,prima da un camion che scaricava la carne per un macellaio che si trovava lungo il suo percorso (la cosa l'aveva turbato non poco, vedere quei quarti di bue che venivano portati a spalla e poi appesi ai ganci che pendevano dal soffito della macelleria gli aveva provocato una nausea intensa,che andava a sommarsi alla nausea già presente, dovuta al nervosismo per la situazione,poi era stato bloccato da una conoscente anziana che gli aveva chiesto aiuto per attraversare la strada,così era arrivato al liceo quando la campanella già stava suonando e la maggior parte degli alunni era già sistemata nelle classi,velocemente aveva percorso il lungo ,austero corridoio,fino a trovarsi di fronte alla porta della III A.Ormai chiusa.
La nausea era aumentata e aveva dovuto farsi forza per bussare.
Il professorSilvio Sivieri,insegnante di latino e greco disse "Avanti" con voce alquanto stizzita.
Julian entrò e sfilò suo malgrado davanti agli occhi curiosi dei suoi nuovi compagni di classe,prima di trovarsi di fronte al docente che lo stava fissando in attesa di un chiarimento.
"buongiorno, scusi il ritardo"
"e tu chi sei?"
"mi chiamo Fiz"
L'uomo si aggiustò gli occhiali sul naso e dette una scorsa al registro,poi lo guardò nuovamente:
"non vedo nessun Pinzi nell'elenco"
"mi chiamo Fiz,Julian fiz"
Il professore controllò nuovamente e poi assentì con la testa,prima di tuonare.
"ho visto.ti rendi conto che sei arrivato in ritardo e sei solo al primo giorno di scuola?"
"si, mi scusi, ma..."Julian si trovò in difficoltà,come avrebbe potuto spiegare del furgone della macelleria e della vecchietta bisognosa di aiuto?
"Per questa volta non ti metto una nota,ma la prossima lo farò,ora scegliti un posto e siedi,anzi, di posto ne è rimasto solo uno,logicamente.."
Il ragazzo vide l'unica sedia vuota, al primo banco, prima fila a destra,focalizzò la sua attenzione sul quel posto libero,ma con la coda dell''occhio aveva già visto chi sarebbe stato il suo compagno di banco,o meglio,la sua compagna.
Lei si voltò appena e mosse le labbra impercettibilmente,per salutarlo senza destare l'attenzione di Sivieri,che l'avrebbe redarguita sicuramente.
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Elena e Julian
Fiksi UmumUn amore intenso che nasce fra due liceali di estrazione sociale e religiosa diversa. Lei,Elena di nobile lignaggio ma cresciuta senza l'affetto della madre, in un ambiente arido e poco attento alle sue esigenze, incontra Julian ragazzo ebreo di...