L'indomani mattina Marybel arrivò a scuola euforica,con passo svelto e trionfante entrò nell'aula mentre la maggior parte dei compagni era già arrivata e sedeva al proprio posto.
Margherita e Lucilla erano composte in attesa del professore,mentre Julian ed Elena,come al solito chiacchieravano fitto fitto,ma all'arrivo della ragazza smisero di parlare, si era presentata con la sciarpa di Julian al collo.
Lui si trattenne,ma avrebbe voluto strappargliela di dosso e urlarle qualcosa,Elena pensò che il cuore le si fermasse e le scoppiasse dal dispiacere,ma rimase immobile,con un'espressione indefinita sul viso.
Marybel si fece vicina a Julian e gli disse con aria serafica:"grazie per il bel pomeriggio,anche se abbiamo dovuto studiare è stato un piacere" e detto questo si tolse la sciarpa dal collo e l'appoggiò sul suo banco.
"si, abbiamo fatto un buon lavoro,almeno spero.Grazie per avermi riportato la sciarpa"
"figurati,è il minimo..." e dopo aver lanciato un'occhiata vittoriosa a Elena andò verso il suo posto.
Julian avvolse con cura l'indumento e lo ripose nello zaino,poi,rivolto alla compagna:
"prima di indossarla di nuovo la farò lavare..."
Lei sospirò annuendo,non sapeva cosa pensare,aveva fiducia in Julian,ma ...un piccolo tarlo stava scavando in lei.Cercò di concentrarsi sull'argomento della lezione che stava per iniziare.
Durante la mattinata relazionò alla Professoressa Marchi ed alla classe ciò che aveva fatto con il suo gruppo e prese un ottimo voto,forse più del previsto,cosa che le risollevò il morale.
Prima dell''uscita la fermò Marybel:"complimenti,avete fatto un bel lavoro,chissà quanto avrete dovuto studiare!"
"grazie Marybel, è stato impegnativo,ma ne è valsa la pena, voi,invece?"
"ma come, il tuo compagnuccio non ti ha detto nulla?Stiamo lavorando insieme"
"si,lo so,tu lui e Margherita,volevo sapere se..."
La ragazza fermò la compagna con un gesto della mano:"io e lui ,soprattutto,perché sai,Margherita viene spesso più tardi,anche ieri sera...è arrivata che quasi avevamo finito, è arrivata tardissimo!"
Elena non aggiunse altro,ma le sembrava strano che Margherita fosse una ritardataria,comunque se le cose stavano così..problemi loro,in fondo,ma Julian non le aveva detto questo,anzi...che le stesse nascondendo qualcosa?
"ok,ho capito,spero che vada bene anche a voi"
"lo spero anche io".In quel momento si era avvicinata Margherita"di cosa state parlando?"
"della relazione che abbiamo fatto io e gli altri"
"buona, senza dubbio soddisfacente" disse con aria di sufficienza"penso che anche noi arriveremo a prendere nove come te e il tuo gruppo"
"si,però,Marghe" gli disse Marybel"ieri sei arrivata tardissimo!" la redarguì con il sorriso negli occhi,facendole l'occhiolino.
"ehm..si, si, scusatemi,ma tanto tu e Julian avete fatto anche senza di me".Il tono e l'intenzione erano quelli di far credere a Elena che fra il ragazzo romano e la ragazza bergamasca ci fosse stato qualcosa.
Marybell sorrise "ma si,certo,abbiamo studiato,abbiamo portato avanti il lavoro e poi sei arrivata tu..."
"..a terminarlo!"Elena fece finta di niente,ma il tarlo della gelosia stava scavando ancora di più dentro lei,salì in auto con l'amaro in bocca e un senso di nausea.
"sorpresa!" Fiamma l'accolse sorridente "ho una sorpesa per te,cara"
"cioè?"
"ma che modi di accogliere le belle notizie, io e il babbo abbiamo deciso, subito dopo Natale partiremo per Chamonix e chi verrà con noi?"
"non lo so" rispose quasi scostante Elena.
"ma tu e Leo!"
"io e Leo?sicura?"
"sicurissima,so che tornerà la prossima settimana,me lo ha detto la mamma di Lucilla,che frequenta spesso la sua famiglia"
"sia chiaro,io non verrò"
"Si Elena,tu non verrai,d'accordo."
Fiamma la stava sfidando,la osservava con calma,senza ira,ma la sua era una calma glaciale,quella che precede la tempesta.
"e cosa farai,per queste feste?parteciperai a qualche banchetto ebraico o ti rintanerai nella tua casupola avuta in regalo?
"starò a casa mia,cioè qui"
"bellissima questa! casa tua eh...smettiamola qui,che è meglio"
"si,sono perfettamente d'accordo con te,Fiamma"
Da qualche settimana aveva smesso di chiamarla "mamma" come faceva spesso, perché la sentiva lontana,lontanissima e chiamarla con quell'appellativo le sembrava troppo,no,non era sua madre,non poteva chiamarla così.
Si aspettò che venisse giù il finimondo,invece la donna continuò ad essere perfettamente calma e padrona di sé, e così,stranamente, si comportò anche il Conte,un esempio di tranquillità.
la cosa insospettì un po'Elena,ma presa da altri pensieri lasciò perdere lo strano comportamento dei genitori.
STAI LEGGENDO
Elena e Julian
General FictionUn amore intenso che nasce fra due liceali di estrazione sociale e religiosa diversa. Lei,Elena di nobile lignaggio ma cresciuta senza l'affetto della madre, in un ambiente arido e poco attento alle sue esigenze, incontra Julian ragazzo ebreo di...