Lungo il tragitto Julian se ne stava in silenzio,con il bavero del cappotto alzato, lo sguardo a terra, si muoveva lentamente, Elena faceva altrettanto, immersi nei loro silenzi continuavano a camminare.
"ora,Julian ora, dille qualcosa" cercava di spronarsi "non perdere questa occasione!"
"hai freddo? riuscì a chiederle
"un po'"
fu un attimo e prese fra le mani la mano della ragazza.
"hai le mani fredde, si dice "mani fredde,cuore caldo...per chi batte il tuo cuore,me lo vuoi dire,ora?"
"no,se non mi dici per chi batte il tuo.."
" e dai,ricominciamo come prima..."
"perchè lo vuoi sapere,non dirmi per curiosità,perché l'hai già detto e non mi ha convinto"
"è così..curiosità.." e sorrise,ma era sui carboni ardenti, temendo che lei rivelasse il nome di un altro.
"va bene,ti credo"
"allora? "
"come la fai lunga..."
"lo conosco?" lei fu presa alla sprovvista "si,lo conosci"
"bene?"
"mmm..penso di si" e rise di cuore,le venne spontaneo, non voleva cedere,ma non voleva mentire,solo..solo si sentiva in imbarazzo estremo e anche impaurita...forse il suo sogno si stava infrangendo.
" e la ragazza che ti piace,la conosco io?" continuò mettendola sul faceto
Julian si fermò.Le mise una mano sulla spalla e la guardò a lungo in silenzio.
La luce dei lampioni,fioca,anche per una nebbiolina che stava scendendo,non faceva vedere distintamente le cose,ma Elena vide bene quella luce speciale che si era ccesa in fondo ai suoi occhi e pensò:"ci siamo, ora saprò..ora saprò davvero"
"si,Elena,la conosci e molto bene" sospirò,continuando " è inutile che lo nasconda ancora,tanto prima o poi lo sapresti comunque"
"dimmi" lo esortò con voce rotta dall'emozione.
Invece di risponderle strinse ancora di più la sua spalla,poi alzò la mano verso il suo viso facendole una carezza leggera "si chiama come te,si chiama Elena"
"ecco, si disse lei, non sono io..."poi si rese conto di non avere conoscenze comuni che si chiamassero come lei e sorrise "ma io non conosco nessuna Elena"
"noo? " era preso da un'emozione indicibile che gli impediva qualsiasi pensiero sensato e qualsiasi azione sensata.Rimase lì ad osservarla con le mani lungo i fianchi,un po' deluso ,era impossibile che non avesse capito...forse lo stava scoraggiando.
"cioè,si,una la conosco..."
Julian notando che lei non si era allontanata né dava cenno di volerlo fare,le cinse la vita con le braccia e affondò il viso fra i suoi capelli,aspirandone il profumo delicato,leggero, lei fece altrettanto,lo abbracciò.
" sei tu.."
"sei tu..." si dissero all'unisono, poi lui la scostò quel tanto che fosse sufficiente per guardarla e mentre i loro occhi si incontravano di nuovo, le posò le labbra sulle sue, in un bacio casto,ma pieno di significato.
"è tardi,vero?" le disse allontanandola ancora una volta.
Lei annuì. "sono felice,Elena, vorrei non lasciarti andar via,ma so che devo farlo,Ci vediamo domani mattina" e detto questo corse via veloce,inghiottito dalla notte.
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Elena e Julian
Ficção GeralUn amore intenso che nasce fra due liceali di estrazione sociale e religiosa diversa. Lei,Elena di nobile lignaggio ma cresciuta senza l'affetto della madre, in un ambiente arido e poco attento alle sue esigenze, incontra Julian ragazzo ebreo di...