Appena sentì lo stridore dei freni del ciclomotore di Leo,Elena si precipitò verso il cancello,giusto in tempo per vedere il suo amato bene slacciarsi il casco e scendere dal mezzo.
"puoi metterlo dentro,non lasciarlo qui, anche se non viene nessuno da queste parti,di solito,non si sa mai..!"
"ok, grazie, sei molto premurosa" rispose allegramente ,mentre spingeva a mano il "Ciao",per il breve tratto che li separava dal grande piazzale antistante la villa.
"ecco puoi,metterlo là" la ragazza aveva indicato il garage aperto che era a fianco della abitazione.
"c'è posto,e sarà a l sicuro".
Leo aveva indugiato con lo sguardo per vedere quali e quante auto ci fossero,un po' deluso aveva notato solo un'utilataria, un paio di biciclette e un ciclomotore impolverato,però aveva fatto fitta di niente e aveva assicurato il motorino vicino ad una parete,temendo che potesse cadere e rvinarsi, un altro suo padre non glielo avrebbe comprato davvero e probabilment enon gli avrebbe neppure elargito i soldi per la riparazione.
"E' di tua madre quest'auto?" chiese vinto dalla curiosità,guardando la rossa panda posteggiata in fondo al garage.
Elena quasi rise "no,no" si affrettò a dire"questo è il garage del personale di servizio, i miei mettono le auto nell'altro garage,quello più grande, ora è chiuso".
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, non vedeva l'ora di potersi sedere su un'auto degna di tale nome,che sicuramente i D'Alauri avevano.
"ah, ho capito... l'ho chiesto solo per curiosità,oltre che gli aerei,mi piacciono molto anche le auto.." buttò là con noncuranza,ma sperando si aprire il via ad un discorso che svelasse il patrimonio a quattroruote dei "Signori Conti".
"a me per niente..non bramo neppure prendere la patente ,come quasi tutti i miei coetanei..,ma ora andiamo,che greco ci aspetta".
Leo alzò gli occhi al cielo. Era proprio ligia al dovere,la ragazza,ma aveva ragione,altrimenti non sarebbe passato agli esami di riparazione e non avrebbe potuto coronare alcuni dei suoi sogni.
Il pomeriggio in villa trascorse tranquillo,tra aoristo,ottativo,bagni in piscina e merenda ricchissima,quando ormai stava per far ritorno a casa,lo fermò Fiamma:"Leo, vai già via?
"Si,Contessa, ho un impegno""Mi dispiace,avresti potuto cenare con noi,come l'altra volta,mio marito avrebbe avuto piacere,come del resto Elena"
"Sarei rimasto volentieri..sarà per un'altra volta"
"Te lo ha detto Elena,che presto partiremo per il mare?Forse fra due o tre giorni"
Lui rimase interdetto,la sua amica non gli aveva detto niente,chissà per quale motivo,eppure sembrava molto felice di stare in sua compagnia,anche se ,dopo quel fugace bacio non si era più esposto,ma le aveva fatto capire che gli piaceva e lei aveva fatto altrettanto,anzi,di più...
La ragazza guardò la matrigna con faccia sorpresa"Ma IO non lo sapevo,come avrei fatto a dirglielo!Perchè non me lo avete fatto sapere prima?"
"Sei tu,cara,che non ci ascolti mai,comunque è così,fra due o tre giorni partiremo"
Elena avrebbe voluto urlare contro Fiamma,ma si trattenne per vari motivi,primo fa tutti la presenza del compagno di scuola,riuscì solo a dire:"scusa,Leo,vedrò che posso fare per le nosre lezioni.."sembrava sconsolata,in cerca di un'idea.
"ma che sciocchi che siete!" la voce della donna li distolse dall'atmosfera imbarazzata che si era creata "se,Leo vuole,potrà essere nostro ospite,per un giorno,per due giorni ,per una settimana, o per quanto tempo vorrà!"
A quelle parole il giovane si gonfiò come un tacchino, dalla soddisfazione sembrava quasi scoppiare,sorrise soddisfatto, arrossendo anche un po':"sono molto onorato,Contessa,ma non so..non vorrei disturbare e poi.."
"e poi, e poi..." li fece il verso Fiamma "e poi basta,con i tuoi genitori parlerò io,anzi, se vorranno venire anche loro,saranno i benvenuti!"Quest'ultima frase piacque fino ad un certo punto a Leo.
Si sentiva veramente onorato dal fatto che la madre di Elena invitasse anche i suoi, significava che li considerava degni della sua compagnia (aveva fama di essere piuttosto snob,come del resto il marito,che sotto un'apparenza,per così dire democratica,covava una sorta di razzismo verso le persone meno abbienti),ma il pensare di avere al seguito i genitori lo raggelava,si sarebbe sentito tallonato e controllato soprattutto dal padre,che,sicuramente,avrebbe fatto una magra figura per non parlare di sua madre...
"Io accetto volentieri,ma dovrei parlarne in famiglia.."
"ci parlo io ,domani mattina telefono a tua madre,poi chiederò al Conte di chiamare tuo padre.Siamo felici che tu e Elena vi frequentiate."
Elena era rimast ain silenzio,quasi stordita da questo exploit della matrigna,ma i suoi desideri più intimi si stavano realizzando,andare in vacanza con Leo,chi lo avrebbe mai detto! Quando lo avrebbero saputo le compagne di scuola, avrebbe acquistato mille punti, pensò con un certo orgoglio,non le piaceva essere considerata sempre una figura marginale.
"Leo, sono felice anche io" riuscì a dire"ti aiuterò a studiare e ci divertiremo".
Fiamma stava facendo di tutto per favorire l'amicizia fra i due, non voleva farsi scappare l'occasione di vedere accanto alla figliastra quel belragazzo decorativo e brillante, aveva sempre immaginato che accanto ad Elena ci sarebbe stato un giovanottino occhialuto ed insipido che avrebbe appiattitoancora di più l'immagine della figlia,con le sue idee sulla filosofia,i suoigusti così poco appariscenti era destinata a fare la Cenerentola, trascinando anche il resto della famiglia,seppur indirettamente,in questa caduta di stile.
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Elena e Julian
General FictionUn amore intenso che nasce fra due liceali di estrazione sociale e religiosa diversa. Lei,Elena di nobile lignaggio ma cresciuta senza l'affetto della madre, in un ambiente arido e poco attento alle sue esigenze, incontra Julian ragazzo ebreo di...