A Siena il carnevale era meno sentito rispetto a Venezia,però si festeggiava lo stesso.
All'agriturismo le donne avevano iniziato a preparare i cenci,la Piazza del Campo si animava di bambini festanti,di stelle filanti e di coriandoli,ma Julian rimaneva impassibile di fronte a questo clima di festa.
Il giovedì grasso a scuola era stata allestito un piccolo buffet,la pausa per la ricreazione si era allungata un po' di più, i ragazzi si erano divisi i compiti,che aveva portato le bibite, chi i salati,chi i dolci,Julian aveva avuto l'incarico di portare i cenci,vista anche la disponibilità che aveva.
Sua madre,Francesca e Giovanna,aiutate da Dafina avevano dato il meglio di sé preparandone di tutti i tipi,semplici,ripieni di ricotta, di crema,di marmellata, allestendo un un trionfo di vassoi colorati.
Tutti avevano lodato quelle creazioni,complimentandosi con il ragazzo,che triste e silenzioso,non ne aveva assaggiato neppure uno.
"Julian,vorrei parlarti" gli disse ad un tratto Lucilla.
Lui la guardò con occhi spenti,che facevano impressione tanto erano privi di luce, occhi pieni di dolore dove vi si leggeva l'assenza di speranza.
"dimmi" le disse con voce incolore.
"so che non è il momento giusto,ma devo dirti una cosa che potrebbe cambiare un po'la situazione"
"quale situazione?" domandò senza molto interesse.
"la tua e quella di Elena"
"ti prego..non facciamo pettegolezzi,le cose sono come sono,non entriamo più nei dettagli..."
" e se ti dicessi che i miei non sono pettegolezzi,ma cose reali?"
Julian sembrò rianimarsi un po',come se una tenue fiammella avesse scaldato la sua anima stanca.
"dimmi,allora,ma fai in fretta perché non ho molta voglia di pensare a quello che è successo"
"va bene...Julian, Elena non sa nulla di quello che ti è successo,non sa del tuo incidente".
Per il Giovedì grasso,Gemma aveva invitato tutta la sua famiglia a Venezia.
Il padre,la madre,la sorella,il cognato, li aveva voluti tutti con sé nella stupenda casa che dava sul canale,per festeggiare la festa più pazza e allegra dell'anno.
Avevano accettato tutti di buon grado,anche perché il Conte doveva sbrigare qualche affare in Veneto,altrimenti non si sarebbe mosso di certo per quattro balli e due frittelle.
Leo non ce l'aveva fatta a liberarsi per quell'occasione ,sarebbe arrivato a Venezia dopo qualche giorno,anche perché sapendo della presenza dei parenti di Amaranta ,aveva pensato che tutto sommato era meglio rimandare,non voleva correre il rischio di trovarsi Fiamma davanti o peggio ancora Donna Mercedes.
Amaranta era rimasta malissimo,ma aveva buttato giù il boccone amaro cercando di impegnarsi a trovare una maschera adatta a lei,per partecipare alla grande festa che sua madre aveva programamto di dare, dove sarebbe stata premiata la maschera migliore.
Elena era tutta protesa con il pensiero a quell'evento,con la segreta speranza di trovare il misterioso spasimante, aveva deciso di vestirsi da Rosaura,non perché le piacesse più di tanto,ma perché Gemma le aveva proposto l'abito già confezionato che era appartenuto a lei stessa, non l'aveva mai indossato,tranne in una occasione e se ne stava lì nell'armadio da anni.
La donna l'aveva fatto risistemare appena la nipote aveva accettato, erano state necessarie alcune modifiche ,ora era perfetto sulla ragazza,che rendeva giustizia all'abito azzurro con fiocchi dello stesso colore.
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Elena e Julian
Ficción GeneralUn amore intenso che nasce fra due liceali di estrazione sociale e religiosa diversa. Lei,Elena di nobile lignaggio ma cresciuta senza l'affetto della madre, in un ambiente arido e poco attento alle sue esigenze, incontra Julian ragazzo ebreo di...