CAPITOLO 21

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TRACY
Le prime due ore di lezione passano
velocissime, troppo per i miei gusti.

Almeno studiare mi avrebbe distratta un po' da tutto questo casino, ora invece non riuscirò a distrarmi perché alla terza ora ho arte.

Il che vuol dire imbattermi di nuovo in Max.

Mentre cammino per i corridoi, intravedo le possibili nostre reazioni.

Potremmo ignorarci semplicemente, insultarci e litigare alzando la voce, oppure potremmo ridere e lui potrebbe essere gentile, o - quella che prefersico- parlare di quello che è successo ieri e del perché se ne sia andato in quel modo.

Non ho la più pallida idea di come si comporterà, lui è imprevedibile. È impossibile capire il suo stato d' animo, scavare dentro di lui per cercare di leggere le sue emozioni.

Dopo quello che gli ho sentito dire stamani, dovrei credere che non mi rivolgerà la parola, ma non ci credo. O forse sì... o forse una piccola parte di me spera fino all' ultimo che lui mi includa almeno in un piccolo angolo della sua vita.

Entro nell' aula del professor Winchester e mi siedo al mio posto che si trova proprio accanto a quello di Max.

Sono davvero una persona strana! Oggi ho fatto un incubo che mi ha scioccata e ho avuto delle visioni, ma invece di preoccuparmi di ciò, mi preoccupo di un ragazzo bipolare e di quel che potrebbe dirmi. Forse sono davvero da rinchiudere in manicomio!

Ed ecco che - ovviamente- il protagonista dei miei pensieri fa il suo ingresso attirando a sè tutti gli sguardi, compreso il mio.

Lui sembra non accorgersene, cammina con passo deciso, lo sguardo alto e non degna nessuno di un minimo di attenzione. Se se ne accorto degli sguardi su di lui, sicuramente è bravo a far finta di niente, o semplicemente è abituato.

Mi affretto a guardare altrove, mentre sento che mi si avvicina.

Perché? Che cosa vuole da me? Ma perché non se ne va?

Max mi oltrepassa e si siede al suo solito posto.

<<Che stupida che sono!>> Esclamo esasperata da me stessa, senza accorgermi di aver alzato la voce.

Max si gira verso di me con uno sguardo indecifrabile e scuote la testa, poi abbassa lo sguardo sui suoi pannelli e inizia a dipingere non so che cosa.

*****
Appena la campanella suona, tutta l' ansia che avevo addosso scivola via.

<<Evvai!>> Urlo e inizio a correre verso l' uscita come se fossi rincorsa dal demonio in persona.

<<Per fortuna che la testa ce l' hai attaccata al collo, altrimenti perderesti anche quella!>> Sento urlare da qualcuno.

All' inizio non capisco che è riferito a me, ma appena varco l' uscita dell' aula, noto che mi sono dimenticata lo zaino.

Quando mi giro, vado a sbattere contro qualcosa di terribilmente duro e quasi cado a terra.

All' impatto chiudo gli occhi e quando li riapro, mi ritrovo il petto di Max a pochi centimetri dal mio naso.

<<Lo zaino>> Dice e me lo dondola a un palmo dal naso.

Faccio per afferrarlo, ma lui lo tira indietro e sorride con aria divertita.

Poi la sua espressione cambia e sembra pentirsi di quel che ha fatto.

<<Tieni>>Dice freddo ridandomi il mio zaino.

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