CAPITOLO 27

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                         FESTA (2)
All' interno del locale dove Josh ha dato la sua festa di compleanno, c'è una grande sfera sul soffitto che illumina la stanza con i suoi colori. La maggior parte della gente balla e si diverte, mentre altri preferiscono sedersi sui divani di pelle bianca a sorseggiare qualcosa da bere.

Al centro c'è un buffet pieno di dolci, con una fontana di cioccolato bianco e nero.

Accanto a esso, si trova un bancone con le bibite e un cameriere dietro.

<<Wow!>> Esclamo facendo una giravolta su me stessa.

<<E ti assicuro che questo non è niente paragonato alle nostre feste>> Mi sussurra Jasmine all' orecchio, ma è costretta a ripetermelo almeno una decina di volte per farmelo capire. La musica qui dentro è davvero assordante!

Appena Edward avvista Josh, ci dirigiamo verso di lui.

Mentre cammino sento molti sguardi addosso e perfino qualcuno fischiare e ridacchiare alle mie spalle, facendomi arrossire.

Iniziamo proprio bene!

<<Buon diciassettesimo compleanno Josh>> Squittisce Jas e prova ad abbracciare l' amico, ma ci ripensa appena vede il suo stato.

I capelli ricci sono scombianti, ha delle occhiaia profonde sotto gli occhi e la camicia stropicciata.

Ma quello che guardano gli occhi di Jasmine è altro.  La mia amica non riesce a togliere lo sguardo dalla guancia di Josh sporca di rossetto. La guarda come se al mondo non esistesse niente di più interessante e nauseante allo stesso tempo.

Edward afferra il  mio regalo e quello di Jas per dargli a Josh e anche lui gli fa gli auguri.

<<Grazie ragazzi!>> Sorride Josh, alzando il suo bicchiere di vodka in aria.

Prova a riavvicinarlo alla bocca, ma Ed gli da uno schiaffetto sulla mano e gli strappa il bicchiere dalle mani.

<<Andiamo a fare il karaoke>> Suggerisce e senza dargli il tempo di rispondere, lo trascina via. Via da noi. Via da Jasmine. L' ha fatto per lei.

Ora tocca a me fare qualcosa per la mia amica, devo provare a distrarla, voglio che passi una bella serata senza preoccuparsi di niente,  proprio come voglio passarla io. Entrambe ce lo meritiamo.

<<Jas...>> Provo a dire, ma lei mi interrompe alzando la mano in aria.

<<Sto bene, Josh è solo un po' ubriaco, domani si sarà già dimenticato di tutto questo. Succede tutti gli anni>> Sembra convinta delle sue stesse parole, ma mi viene il dubbio quando si gira per evitare il mio sguardo.

Decido di non isistere e non dare troppo importanza a una stupidaggine del genere!

I miei occhi  non possono fare a meno di   scrutare tutto il locale da cima a fondo , sperando di incrociarsi con quelli profondi di Max.

So che non verrà, ma non posso fare proprio a meno di mantenere una piccola luce  di speranza accesa dentro di me.

Il pomeriggio che ho passato con Max mi ha riportato ai bei momenti trascorsi con mia zia. Ricordi lontani ma sempre vivi. Come potrei scordare gli unici momenti della mia vita in cui non ho sofferto? Come scordare quando ancora non conoscevo il vero senso della parola "dolore"?Ero abituata a usare parole piene di significato molto spesso, senza darci peso, era tutto più facile allora.

Passare il tempo con Max mi aveva fatto dimenticare tutto ciò, ma è bastata un' altra notte tormentata dal mio nuovo incubo, dalla mancanza di  zia Denise, Serena e Manuel a imprimere  di nuovo alla mia anima quell' orrendo sentimento.

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