INCERTEZZA
<<Impossibile>> Ribatto convinta delle mie parole.
<<Questo non vuol dire assolutamente niente. Potrebbe essersi sporcato le mani solo toccando il cadavere o magar...>>
<<Perché ti ostini tanto a difenderlo? Già credi di conoscerlo così bene?>> Mi interrompe Marta incuriosita dalla mia risposta.
<<È come se dentro di lui ci fossero due persone che si sovrappongono in determinati momenti della giornata. C'è il Max dolce, gentile e spiritoso e c'è il Max freddo, duro e permaloso, ma dentro di lui non ho mai trovato niente di minimamente paragonabile all' aggettivo " pericoloso">> Esprimo finalmente ad alta voce quello che penso di lui.
<<Jessy, potrebbe essere tutta una recita>> Marta mi stringe la mano, ma io la scaccio subito in malo modo, vedendo quanto lei ci rimanga male.
<<Non lo è. Non può aver sempre finto di star soffrendo. Ogni volta che lo vedo negli occhi, rispecchio me stessa. Essendo la prima a non essere miss. Allegria, so riconoscere quando qualcuno sta male davvero e quando no>> Ammetto che per me non è mai stato facile individuare bugiardi e onesti, ma quando si tratta di questi argomenti ho un fiuto infallibile.
<<Chi credi abbia ucciso?>> Chiedo sperando almeno questo volta di ottenere una risposta.
<<Bill Harrison, suo padre>> Cosa?!
Avevo letto della morte del padre di Max sul giornale, ma non avevo collegato i due fatti. Ho sempre pensato fossero due misteri separati.
Un figlio che uccide il padre! È, è...
<<È ridicolo!>>Urlo.
<<Ascoltami, non ho altra scelta che dirtelo per farti cambiare idea>> Marta sospira e sistema alcuni suoi fogli nei cassetti prima di continuare.
<<Quattro anni fa, stavo tornando dal tribunale fiera di aver portato al termine un altro caso, quando sentii delle urla. Chiesi ad Alfred di fermarsi difronte alla casa da cui provenivano: la casa degli Harrison. Non sapendo che fare, sono scesa e mi sono guardata intorno sperando ci fosse qualcuno in caso avessi bisogno di aiuto, ma sfortunatamente c' era solo Alfred. Lo pregai di rimanere in macchina e di tenerla accesa in caso dovessimo scappare all' improvviso. Una volta assicuratami di ciò, entrai senza neanche bussare. E poi lo vidi. Era il corpo di Bill. È stato orrendo, raccapricciante! La testa era staccata dal collo, come se qualcuno l' avesse tagliata con un coltello. Credevo ci fosse solo lui in quella stanza, ma poi vidi un Max dodicenne accanto al corpo del padre, le mani insaguinate e lo sguardo rivolto al collo spezzato. Forse non sarei mai arrivata a pensare che sia stato lui a ucciderlo se non avessi visto il suo sguardo. Nemmeno una lacrima rigava il suo volto. C' era solo odio. Odio rivolto al padre. E in sottofondo le urla di Sabrina che guardava la scena da
un' altra stanza>>Appena Marta finisce il suo discorso, mi accorgo che l' unico rumore esistente è il ritmo accelerato del mio cuore.
<<E tu cos' hai fatto poi?>> Chiedo con la voce tremante.
<<Ho provato ad avvicinarmi al cadavere e a Max, ma Sabrina è intervenuta e mi ha puntato un mestolo contro...>>
Ma allora quella del mestolo è proprio una fissazione!
<<...mi ha minacciata e intimato di non dire niente a nessuno. Non ho subito ceduto, ma ho dovuto farlo quando ho capito che non scherzava: se non me ne fossi andata, me l' avrebbe fatta pagare. In tutto questo tempo ho cercato delle prove compromettenti contro di lui, ma invano. Non potevo dichiararlo colpevole senza di esse. Ammetto che non ero mai arrivata così in basso da dover corrompere la polizia per avere un po' di giustizia.>>

STAI LEGGENDO
UNCONDITIONAL LOVE
RomanceJessy è una bambina di soli 8 anni che non ha mai conosciuto i suoi genitori. Vive con sua zia Denise, non sentendosi diversa per la mancanza di una figura materna e una paterna. È felice, spensierata e piena di vita. Il suo problema è, però, quello...