CAPITOLO 39

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                     CHI È DAVVERO?
Urlo più che forte che mai e mi rigiro tra le coperte, afferrando le lenzuola e stringendole a me, aggrappandomi a esse come se potessi dar loro almeno un po' della disperazione che sto provando.

Qualcosa mi scende lungo la
guancia : una lacrima, una goccia di sudore, non lo so...

Urlo ancora una volta e poggio una mano sul cuore come se avessi paura che uscisse dal petto da un momento all' altro.

Una mano mi accarezza la fronte e sussurra qualcosa al mio orecchio.

È Jasmine.

Apro gli occhi all' improvviso e vedo Jas con una pezza bagnata in mano.

Senza dire nient' altro me la poggia sulla fronte madita di sudore.

All' inizio l' impatto con l' acqua fredda mi fa venire dei brividi in tutto il corpo, ma poi diventa piacevole.

Mi concentro di più sulla mia amica e vedo che sbadiglia e tiene a stento gli occhi aperti. Batte le palpebre ogni tanto e quando i suoi occhi sono aperti posso notare la sue profonde occhiaia.

Vedendo che la sto guardando, mi indica la finetra dove la tenda è spostata per far vedere il cielo.

Un cielo buio.

È notte fonda.

<<Mi spiace di averti svegliata>> Sussurro con la voce roca.

Jas scuote la testa e si siede accanto a me, poggiando una mano sul letto , dietro la sua schiena ,come per reggersi.

È a pezzi. E io mi sento in colpa.

<<Ho svegliato qualcun' altro?>> Spero proprio di no.

<<In realtà tutti, ma non preoccuparti ,si saranno già addormentati. Sai qual è la cosa più strana?>> Chiede mettendosi una mano davanti la bocca per non sbadigliarmi in faccia.

<<Che Edward non sia ancora venuto a prendermi a cuscinate in faccia per averlo svegliato?>> Chiedo.

<<Beh...a parte questo>> Fa una piccola risatina:<<La cosa strana è che Tracy sembrava particolarmente interessata alla questione, oserei dire preoccupata per te>>

<Ah sì?>> Mi fingo più sorpresa di quanto sia in realtà.

Non posso dire che me lo  aspettassi, ma da come mi ha guardata, ho intuito che qualcosa del nostro rapporto sarebbe cambiato. O meglio, ho intuito che avremmo avuto qualcosa che si possa definire tale.

<<Già...>> Mormora  mentre le si chiudono gli occhi.

<<Hey...>> Le smuovo delicatamente il braccio.

<<Vuoi che dormi con te, così forse non avrai incubi?>> Mi chiede tra uno sbadiglio e un altro.

<<Lo fai per me o perché non hai voglia di alzarti e ritornare in camera tua?>>

<< Secondo te?>>Chiede come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<<Vieni qui, sfaticata!>> Alzo le coperte e mi sposto quel poco che basta per farla sdraiare accanto a me.

<<Io e te dovremmo parlare>> Biascica Jasmine.

<<Ma se non riesci nemmeno a tenere gli occhi aperti!>>

<<Cosa sogni tutte le notti per urlare nel sonno?>> Domanda ignorando la mia affermazione.

<<È una storia lunga>> Mi lascio scappare un sospiro.

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