CAPITOLO 59

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Prima di iniziare il capitolo, vorrei ringraziarvi per i commenti positivi ricevuti precedentemente. Davvero mi avete resa felicissima! Per me hanno significato molto e forse mi sono lasciata un po' trasportare, mi sono permessa di fantasticare su molte più visualizzazioni e voti. Ma vorrei tanto che queste non fossero solo fantasie mie. Perciò a chi piace davvero molto la mia storia, chiedo il favore di spargere un po' la voce tra amici e parenti. Grazie mille per il supporto che mi state dando. Vi adoro!

                       CAMBIATO

<<Jessy!>> Max continua a chiamarmi.

È un buon quarto d' ora che stiamo girando per tutta la scuola.

Io cerco di scappare e lui di afferrarmi.

Credo di essere passata già tre volte in questo punto...

<<Si può sapere perché scappi? È da ieri che sei strana>>

Ho bisogno di spazio per riflettere, ma allo stesso tempo ho paura che se mi concentro troppo su questa storia,  possa arrivare a una conclusione che non mi piacerà.

Ma cos'è meglio? Una verità che fa male o una bugia che fa bene? 

<<Jess>> Max riesce ad afferrarmi il polso e mi  fa voltare verso di lui.

È meglio nascondere una verità o inventare una bugia?

<<Cosa succede?>>

Opto per la prima.

<<Niente, sono solo pensierosa. Ho bisogno di stare un po' per i fatti miei oggi. Solo un po'>> Forse è davvero la prima volta che vorrei un Max strafottente.

Vedere che si preoccupa per me peggiora solo le cose.

<<Come vuoi, ma non ti andr...>>

<<L' unica cosa che mi va di fare è chiudermi in questo bagno a pensare>> Lo interrompo indicando la toilette delle donne proprio di fronte a noi.

Senza aspettare una risposta, la apro ed entro come se fossi rincorsa dal diavolo in persona.

Mi appoggio con la schiena alla porta e sospiro.

Max ha sbagliato domanda. Non doveva chiedersi se fosse difficile stare con lui, doveva domandarsi se fosse facile stare con me.

Forse il mio più grande problema sono proprio io.

E se sono un problema per me stessa, figuriamoci per gli altri.

Tutti mi dicono che sto salvando Max, che lui sta migliorando il suo carattere grazie a me. Ma se mentre cerco di essere la sua ancora, affondassi io?

Allora lui che fine farebbe? Si trascinerebbe a fondo con me? Dovrei rinunciare a quel piccolo pezzetto di paradiso che è
l' unica cosa a salvarmi dalle fiamme dell' inferno?

Forse sì. Ma sono troppo egoista per mettere in atto i miei pensieri.

Mi avvicino al lavandino e apro il rubinetto.

Perfino l' acqua che scorre da esso, mi sembra rumorosa e fastidiosa come se avessi un trapano impiantato nel cervello.

Mi sciacquo la faccia e respiro profondamente, cercando di calmarmi.

Forse ieri ho compiuto il gesto più meschino ed egoista che io abbia mai fatto da quando sono arrivata a Oxford.

Ho scritto veloce -tanto veloce- in modo da non fare in tempo ad avere ripensamenti.

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