INGANNO
Più andavo avanti e più mi sembrava di andare indietro. Come se ci fosse una forza a trascinarmi ogni volta che avanzavo verso la libertà. Come se questa forza volesse farmi suo prigioniero.
Una mano mi afferrò e mi puntò un bastone contro. L' occhio destro fu la prima cosa che persi.
Poi mi accorsi di non star dormendo.
Ero sveglio. Sapevo quel che stavo facendo. Ero consapevole del perché la mia mano fosse poggiata su
quell' oggetto.Toccavo quel pezzo di legno come se fosse fragile, come se non fosse stato
l' arma del delitto.Mi era bastato toccarlo per avere quella visione. Non ero più io, mi ero impersonato in qualcun altro.
Qualcuno che era stato prigioniero fino alla morte. Qualcuno che non aveva mai assaporato il dolce sapore della libertà. Qualcuno che forse non sapeva nemmeno il significato di quella parola.
Ora lo so. C'è molto altro dietro le mie visioni e i miei incubi. Io sono molto più che umano.
<<Dio mio!>> Mi prendo il volto tra le mani.
È simile a quello che è successo a me quando ho toccato il libro che ho tra le mani.
Ho avuto una visione del passato.
Forse io e il protagonista della storia non siamo poi così tanto differenti, magari siamo più uguali di quello che credo. Magari siamo due gocce
d' acqua.E se leggendo potessi scoprire qualcosa sul mio incubo?
Sono a punto daccapo, non so come decifrarlo. Non so che significato attribuire a quella luce forte, a quella nera, all' immagine sul foglio bianco...
Per la prima volta in vita mia ,mi sentii me stesso, mi sentii autoritario. Non erano più i miei genitori a impedirmi di fare quello che più desideravo, non erano i miei compagni di classe, non erano i miei insegnanti. Non era nessuno.
Io ero l' unico a decidere.
Misi la mia mano su tutto ciò che era rimasto dell' albero.
Vidi un' ascia venirmi contro, scagliarsi con tutta la sua furia contro di me, scalfirmi pezzo per pezzo, legno per legno, scheggia per scheggia,sentii le foglie scivolarmi addosso.
Poi tornai alla realtà.
L' avevo fatto ancora una volta e ogni secondo sembrava sempre più eccitante.
"Thomas!" La voce stridula di mia madre si fece spazio tra i mille alberi.
Mia madre era un pezzo di pane, ma quando si trattava di urlare era imbattibile.
Sembrava più piccola della sua età e con indosso sempre calze a strisce e scarpe basse pareva l' ape Maia.
Le voglio bene, nonostante mi abbia privato delle piccole, ma fondamentali gioie adolescenziali.
Nonostante lei e papà mi abbiano abituato ai traslochi e alla perdita di amici. Nonostante la loro ossessione per la sicurezza, che mi porta solo a essere barricato in casa. Nonostante mi abbiano insegnato a stare dalla parte sicura del marciapiede per non farmi male.
Nonostante ho detto di odiare la mia vita a causa loro, nonostante le ferite che ho inflitto a me stesso.
Io le vorrò sempre bene. A lei e a papà.
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UNCONDITIONAL LOVE
RomansaJessy è una bambina di soli 8 anni che non ha mai conosciuto i suoi genitori. Vive con sua zia Denise, non sentendosi diversa per la mancanza di una figura materna e una paterna. È felice, spensierata e piena di vita. Il suo problema è, però, quello...