CAPITOLO 44

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P.s: la prima parte l' ho scritta ascoltando canzoni di "Adele mai na gioia", perciò il risultato è stato un po' influenzato da queste canzoni deprimenti. Vi do ufficialmente il permesso di odiarmi( sempre se già non lo fate per la situazione creatasi tra Jessy e Max hahaha)

             SI TORNA SEMPRE
         DA  CHI CI FA DEL MALE  (1)

Uno di questi giorni ci sarà la goccia che farà traboccare il vaso e io manderò tutti a fanculo. Dal primo
all' ultimo.

L' acqua della doccia scende lungo la mia schiena nuda, pulendomi dalla sporcizia, ma non dalle impurità.

Vorrei che tutto il dolore scivolasse insieme a essa.

Ma resta.

Sono sempre le cose brutte a restare e le cose belle ad andarsene.

"Se tu ieri non fossi scoppiata a piangere come una poppante, tutto questo non sarebbe successo".

Sono sempre gli insulti a tormentarti e le parole dolci a diventare false.

"Non hai idea di chi tu ti stai fidando!"

"Lui ti farà soffrire"

Ti farà soffrire...

Su questo non ci piove.

"Perché dovrei voler conoscere un assassino?!"

<<No!>> Urlo sotto la doccia.

Max mi ha detto delle cose orribili, ma non è un assassino. Non lo è!

<<Non lo è!>> L' acqua incomincia a scottarmi la pelle, a ustionarmi.

Ma non mi muovo. Non ne ho le forze.

Il vapore acqueo mi circonda, mi sembra di andare a fuoco.

Ma forse questo sarebbe meno doloroso. Forse un dolore fisico sarebbe meglio di uno squarcio nel petto...

<<No!>> Urlo ancora.

Tutto questo non sarebbe successo se quella notte la casa non fosse andata in fiamme.

<<Perché te ne sei andata!>> Guardo il soffitto come se potesse darmi una risposta.

<<Mi manchi!>> Nemmeno questa volta le lacrime ci mettono tempo ad arrivare.

Scendono copiose, senza sosta.

Piangere è tutto ciò che mi rimane, tutto ciò che so fare.

Le lacrime sono l' unica mia valvola di sfogo, ma allo stesso tempo ciò che mi rende debole.

Le gocce d' acqua sembrano mille punture d' api sulla mia schiena.

Mi accovaccio su me stessa e vedo le mie braccia rosse. Mi sto facendo male da sola.

Ma non posso farne a meno.

Se zia Denise fosse ancora qui, io  non mi sentirei vuota ogni secondo della mia vita; non  avrei conosciuto Manuel e Serena per poi perderli più volte ; non avrei incontrato una ragazza dagli occhi di ghiaccio proprio come il suo cuore, lei non mi avrebbe odiata fino ad arrivare alle mani.  La famiglia che mi ha adottata, non mi guarderebbe con odio e io non farei finta di ricambiare. Max non mi avrebbe spezzato il cuore...

Eppure credevo che potessimo aiutarci a vicenda. Lui all' inizio l' ha fatto. Quando ero con lui e tutto andava bene, mi sentito...felice. Ma non come una bambina che ha ricevuto il regalo di compleanno che tanto bramava, come qualcuno che finalmente trova i tasselli del suo cuore che aveva perso nel cammino della vita.

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