CAPITOLO 33

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NON HA SCELTO ME

<<Serena>> Singhiozzo stringendola a me fortissimo, talmente forte che sembra che io abbia paura di vederla scomparire da un secondo all' altro. E forse è davvero così.

Non riesco a capacitarmi che lei sia qui, mi sembra tutto un sogno. Un bellissimo,stupendo sogno dal quale non vorrei più svegliarmi. Mai più.

<<Mi sei mancata terribilmente>> Singhiozziamo all' unisono e poi ridiamo come cretine.

Non sono mai stata più felice di vedere una persona come lo sono adesso!

A un tratto si sente un colpo di tosse dal fondo della stanza che mi spinge a voltarmi in quella direzione.

Un ragazzino che non ho mai visto fa un passo avanti e poi un altro, fino a quando esce dal buio e mostra il suo caloroso sorriso alla luce della piccola lampada sulla scrivania.

<<Abbiamo così tante cose da dirci. Cose importanti che non ho potuto dirti al cellulare, sarebbe stato impossibile spiegarti che...insomma...>> Serena gesticola nervosamente e si dondola sui talloni come suo solito.

Il suo carattere non è cambiato, è sempre timida e dolce allo stesso tempo e il suo viso sembra quello di una bambina innocente. Ma lei non è la stessa Riccioli d' oro di un tempo, ha una luce negli occhi che non le avevo mai visto.

Sposta il suo sguardo da me e il bel ragazzo, continuando a sorridere.

È allora che basta scambiarci una semplice occhiata per farmi capire tutto. Lei è un libro aperto, non ci sono segreti tra noi, sono abituata a leggere il silenzio dei suoi occhi come se non ci fosse niente di più facile al mondo.

<<Quando è scoppiata la scintilla?>> Alzo le sopracciglia e le do una gomitata che la fa arrossire ancora di più.

<<Piantala>> Sussurra, ma subito dopo ride.

<<È il figlio del medico che si è occupato di me dal primo giorno>>Spiega mentre lui si avvicina timidamente a me.

Guardando le loro espressioni e i loro atteggiamenti sembrano proprio l' uno l' anima gemella dell' altra.

<<Il dottor Jefferson si è comportato come un padre premuroso nei miei confronti e Freddy mi è venuto a trovare tutti i giorni da quando ci siamo incontrati per caso>>

<<Ma perché non mi hai detto niente? Potevi avvisarmi che saresti uscita dall' ospedale>>

<<Volevo farti una sorpresa e poi non sono ancora stabile, ho bisogno di altri controlli>>

<<Ci ha messo un' eternità a convincere mio padre, ma la sua voglia di vederti era immensa. Sembrava disperata>> Per la prima volta è Freddy a parlare.

Ha una voce molto possente, sembra troppo adulta per il suo fisico esile e per il suo viso giovanile.

<<Oh, Serena dovevi dirmelo, mi hai fatto stare in pensiero>> Mi asciugo di nuovo le lacrime.

Riccioli d' oro si avvicina e stringe le sue mani nelle mie.

<<L' importante è che ora sono qui>> Si trattiene dal riscoppiare a piangere anche lei.

<<Promettimi che non te ne andrai più>> Al suono della mia frase il suo viso cambia. Mentre nei suoi occhi compare il dispiacere, nei miei la delusione.

<<Vado a vivere a Los Angeles>>

E adesso la consapevolezza.

Con questa semplice frase è come se
l' avessi persa. Ancora.

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