CAPITOLO 54

117 37 17
                                    

                        PROMESSA

<<Jessy, svegliati! Svegliati, ti
prego!>>

È una voce dolce e intrisa di preoccupazione quella che sento.

Forse è la prima volta che dopo un incubo mi viena da sorridere.

Quando apro gli occhi, la  prima cosa che vedo è il viso di Max, bello come sempre, ma stavolta non è privo di emozioni.

Mi guarda come se fossi un cucciolo abbandonato, come se avesse paura anche solo di toccarmi, anche solo di guardarmi.

Poi abbasso lo sguardo. Le nostre mani sono intrecciate.

<<Cos'è successo? Che ore sono? Dove siamo?>> Lo tempesto di domande, mentre guardo l' enorme finestra che abbiamo davanti.

È un cielo scuro quello che vedo.
E all' improvviso capisco perché lui sia preoccupato.

<<Sono le quattro. Siamo in un salotto dell' hotel, al piano superiore, soli. È il posto più vicino che ho trovato per appoggiarti quando ti sei addormentata tra le mie braccia. E per quanto riguarda la prima domanda, dovresti rispondermi tu...>> Nessuno può immaginare il mio sollievo nel sentire la sua voce. Non quella pungente, non quella fredda, semplicemente quella vera.

<<Hai urlato talmente forte che credevo...>>

<<Scusami, era un incubo>> Lo interrompo, agitandomi dopo essermi accorta che il suo fianco tocca il mio e che siamo sdraiati su un divano .
L' uno accanto all' altro.

<<Sicura di star bene?>> Mi passa una mano sulla fronte madita di sudore e nel farlo alza il busto, ritrovandosi con il petto appoggiato al mio.

Chiudo gli occhi per cercare di non perdere la concentrazione. Il suo viso così vicino e il suo corpo aderente al mio, credo siano l' unica cosa che possa farmi riprendere e allo stesso agitare dopo aver fatto di nuovo
quell' incubo. Un incubo che faccio da troppo tempo, ormai. Un incubo che non riesco a decifrare, che mi pare confuso, incompleto.

Che voglio dimenticare.

Sento il rumore di una zip che viene aperta e poi qualcosa mi bagna la fronte, scivolando fin sotto il mento.

Max mi tampona un fazzoletto bagnato sulla fronte, sul viso, dietro il collo.

Poi prende l' elastico che ho al polso e mi fa una coda di cavallo.

Mi sento una bambina nelle sue mani.  Mi accarezza e asciuga il mio sudore con delicatezza e un sorriso solo accennato, come se a lui facesse davvero piacere occuparsi di me.

Gli sono grata perché mi sento bene. Con la pelle fresca, la mano ancora stretta alla sua, il suo sguardo che percorre il mio corpo solo per assicurarsi che io non abbia altri spasmi.

L' ho fatto preoccupare molto e una parte di me si sente egoista perché
l' altra parte ne trae un certo piacere.

Dev' essere stato strano per lui vedermi urlare e agitare nel sonno. Lo è stato per tutti quelli che mi hanno visto. Mi sono sempre chiesta cosa pensino di me in quel momento, come sono le mie condizioni, cosa provano guardandomi in quelle condizioni.

E ho paura di saperlo.

Restiamo così per un bel po' : Max seduto e io con la testa sulle sue gambe, mentre lui continua a bagnarmi il viso.

Quando si alza per andarsene, sento uno strano senso di vuoto e la serenità sembra avermi abbandonata. Ora vaga per la stanza e non ha più il coraggio di rientrare nel mio corpo, nella mia anima.

UNCONDITIONAL LOVE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora