BEAUTIFUL HAIR
Una danza di foglie accompagna il dolce fruscio del vento, è un suono rilassante e stressante allo stesso tempo, un suono che si miscuglia con il chiacchericcio della gente.
Ma questi particolari sono solo la cornice, mentre il quadro, il bello di questo posto è il canale, attraversabile grazie a un ponte.
Sembra quasi uno di quei paessaggi veneziani che mi portava a vedere zia Denise quando abitavamo in Italia, ma qui non vedo nemmeno una gondola ,mentre Venezia ne era piena.
Una coppia sposata attraversa il ponte mano nella mano ; dietro di loro la figlia maggiore spinge il passeggino giocando con il piccolo fratellino e solleticandoli il collo.
Avanzando, incontro un bambino che corre e tira a calci un pallone fin quando arriva in prossimità del suo amico.
Si ferma un po' per prendere la rincorsa e tirare una pallonata oltre i due zaini che facevano da porta.
L' altro ragazzino gli fa l' applauso, un piccolo e spontaneo gesto che fa nascere l' orgoglio negli occhi del piccolo calciatore.
Sembra un posto come qualunque altro, forse anche più pacifico; sembra impossibile che forse proprio qui,
all' interno di una di queste mura, ci sia qualcosa collegato a una disgrazia. E ancora più impossibile che nessuno se ne accorga, che la bambina con la manina stretta alla mia stia canticchiando ignara dei miei pensieri.<<Non sono sicura che il GBS del cellulare funzioni...Clarissa ricordi di aver già visto questo posto?>> Chiedo alla monella che ha insistito per venire con me.
Mi ha addirittura minacciata di fare la spia con Marta e Charly se io l'avessi lasciata a casa!
<<Certo! È proprio qui il locale di cui ti ho parlato>> Ritorna a canticchiare il motivetto di poco fa.
Poi si ferma improvvisamente e io con lei. Incrocio il suo sguardo e quando si sposta dinanzi a noi, alzo il viso verso il cartello del locale.
<<Beautiful hair>> È scritto in corsivo storto e occupa tutta la parte superiore.
Sui lati a destra e a sinistra ci sono due vetrate e da essi e dalla porta al centro si può osservare il salone all' interno.
Le pareti sono di un rosso acceso. Gli specchi rotondi con la particolarità di essere contornati da una cortice argentata, si trovano a ogni angolo.
Dietro un banco c'è una signora che non riesco a identificare bene.
Mi avvicino e suono il campanello. Quando la porta viene aperta, mi accorgo della presenza di altre persone sedute sugli sgabelli davanti ad altri specchi.
Una di loro ha i bicodini e una signora di mezza età sta per appoggiarle un casco in testa.
Una ragazza decisamente più giovane sta passando il ferro per i boccoli a una bambina, mentre l' ultimo sgabello è vuoto.
La signora dietro il bancone ha staccato solo per un secondo lo sguardo dal giornale, ma è bastato per farmi rimanere il suo viso impresso nella mente.
Ha un' aria stanca, non di chi ha lavorato troppo, ma di chi è stufo di continuare a svegliarsi ogni mattina.
Sembra abbastanza giovane, ma le rughe che le contornano il viso fanno pensare il contrario. È come se il suo dolore si fosse abbattuto sulla sua pelle fino a sfigurarla e sulla sua anima fino a risucchiarla.
<<Buon pomeriggio>>Si sforza di sorridere e le spuntano due fossette familiari.
I suoi occhi sembrano chiedere aiuto, ma non è per questo che mi soffermo su di loro. Quel colore azzurro lo riconoscerei ovunque, ormai non c'è cosa che mi affascini di più.

STAI LEGGENDO
UNCONDITIONAL LOVE
RomanceJessy è una bambina di soli 8 anni che non ha mai conosciuto i suoi genitori. Vive con sua zia Denise, non sentendosi diversa per la mancanza di una figura materna e una paterna. È felice, spensierata e piena di vita. Il suo problema è, però, quello...