CAPITOLO 61

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                          UMILIATA

La campanella suona appena varchiamo le porte della scuola.

Ci sono stata solo ieri, eppure mi sembra che sia cambiata tantissimo, che l' atmosfera sia diversa.

Non credevo che avrei trovato le forze per alzarmi dal letto dopo aver passato l' intera giornata e l' intera nottata chiusa in quella stanza.

Iniziava a macarmi l' aria, ma non capivo se era perchè ero chiusa nello stesso posto da ore, o perché nella mia mente stavo alternando i momenti in orfanotrofio con Manuel e quelli sulla neve con Max.

Per un bel po' di tempo ho pensato anche a Riccioli d' oro. Lei come reagirebbe? Riuscirebbe a credere che Manuel sia totalmente un' altra persona? Se fosse in me, si sentirebbe in colpa o lo odierebbe? Addosserebbe le colpe a Cassandra o si prenderebbe le proprie responsabilità?

Avevo promesso a me stessa di fare qualunque cosa per decifrare
l' incubo e prevenire l' imminente catastrofe, ma non sono nemmeno riuscita a chiudere occhio.

Abbracciavo il cuscino immaginando che fosse Max, che quel semplice oggetto potesse trasmettermi le stesse emozioni che lui suscita in me, ma un secondo dopo il cuscino diventava Manuel e io lo buttavo a terra urlando.

Subito dopo sentivo uno sguardo addosso, come se qualcuno mi avesse vista abbracciare un Manuel inesistente.

Ma solo quando ho immaginato che,
al posto mio e di quel che un tempo era il mio migliore a amico, ci fossero Linda e Max, ho capito come si è sentito quest' ultimo.

Uno schifo.

Forse al suo posto io  non avrei mantenuto la calma, gli avrei urlato contro tutto il mio disprezzo e alla fine sarei scoppiata a piangere davanti ai suoi occhi.

Non gli avrei nemmeno permesso di difendersi, perciò non posso  biasimarlo per essersene andato senza darmi il tempo di aprire bocca.

Quando chiudevo gli occhi immaginavo la sua bocca sulla mia, le sue braccia che mi cingevano la vita.

Le sue carezze e i suoi baci sono come una droga per me, ne ho bisogno per stare bene.

D' altra parte, un piccolo pezzo del mio cuore godeva nel rivedere Manuel. Nonostante tutto.

Quella parte malata del mio cuore spera ancora in un possibile avvicinamento a lui.

Io tengo davvero tantissimo a Max, ma Manuel è , e resterà per sempre importante per me. Potrà essere un mostro, potrò fare in modo che lui si allontani da me, potrò temerlo, potrò pregarlo di lasciarmi in pace. Ma non smetterò mai di volergli bene.

Non dimenticherò tutte le risate che mi ha strappato tra le lacrime, non dimenticherò tutte le volte che mi ha fatto appoggiare la testa sulla sua spalla, non dimenticherò tutti gli incoraggiamenti e i supporti che mi ha dato, non dimenticherò tutte le volte chi mi ha difesa, non dimenticherò che lui mi ha protetta da Cassandra.

Ma vorrei dimenticare quante volte
l' ho chiamato " amico", ignorando i suoi sentimenti, vorrei dimenticare quante volte gli ho detto " ti voglio bene" , credendo che a lui facesse piacere, quando in realtà gli faceva solo male. Vorrei dimenticare quando gli baciavo la guancia facendolo solo illudere, vorrei dimenticare quando sull' aereo l' ho respinto, vorrei dimenticare la smorfia di dolore che fece quel giorno.

L' unica cosa che vorrei è ritornare insieme a Max, che ha saputo rubarmi l' anima e il cuore. E che Manuel fosse lì, a guardaci sorridere senza provare invidia o dolore. Vorrei che si avvicinasse a noi due, schiacciasse un cinque a Max e scombinasse i miei capelli.

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