CAPITOLO 62

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                             SEER

Mi sveglio urlando. Forse per la decima volta.

Non ne posso davvero  più a continuare in questo modo!

La mia vita reale fa schifo. Quella dei sogni fa schifo. Mai un attimo di pace. Mai una volta che posso alzarmi la mattina con un sorriso sulle labbra e andare a dormire con uno ancora più grande. Mai una volta che non ho paura di scoprire quello che succederà. Mai una volta che mi possa definire una ragazza normale.

"Mi sembri la protagonista sfigata di uno di quei telefilm che hanno un inizio, ma che non terminano mai" Aveva detto Serena.

All' epoca non ci avevo dato importanza, è ora che queste parole mi pesano tantissimo.

Pesano perché sono vere. Non sono state dette con cattiveria e forse nemmeno si pensavano davvero, ma hanno un fondo di verità. E questo
fa male.

Mi alzo e ,praticamente strusciando coi piedi per terra, arrivo al mio armadio, dove prendo un leggins nero e un maglione azzurro in cui ci ballerebbero tre Jessy.

Dopo essermi fatta una doccia e aver fatto colazione da sola, mi siedo in salotto e leggo un libro per ingannare il tempo.

Sono solo le 6 : 30 di mattina e la mia voglia di muovermi da questa posizione è pari alla voglia che ho di solito di andare a fare compere con Jasmine. Ovvero pari a zero.

È da molto tempo che non leggevo un libro, mi ero quasi scordata la facilità in cui mi emergo in un altro mondo. Il modo in cui la lettura riesce a trasportarmi anima e corpo è molto rilassante. È bello poter provare le emozioni di un personaggio invece che le mie.

Dovrei ritornare a leggere più spesso.

<<Avanzava  nel buio della notte,
ad attenderla c' era solo la morte.
In un sogno l' aveva previsto
e da allora pregò Gesù Cristo.
Aveva paura della consapevolezza,
a niente serviva l' accortezza.
Niente l' avrebbe salvato,
il suo destino era già segnato>>

Leggo ad alta voce questa specie di poesia che mi ha molto colpita.

Guardo il titolo del libro : "Seer"

La copertina sono convinta di averla già vista, ma non mi ricordo dove.

Proprio quando credo di dover lasciar perdere, poggio un mano sul libro e ho come un giramento di testa.

"Questa è la mia vera e orribile storia,
talmente scioccante che ne avrete per sempre memoria. Di una famiglia con il grande e pericoloso potere, ma ancor più pericoloso ciò che potrebbe accadere. Se solo quella notte non..."

<<Zia ma che stai dicendo?>>

La bambina scese le scale, portando con sè l' allegria e la gioia di vivere che ogni bambino possiede.

Si fermò giusto in tempo per vedere il modo frettoloso in cui la donna chiuse il libro. Lo sguardo deciso, ma le mani tremanti. Il sorriso sulle labbra, ma la bicca sigillata.

Erano un contrasto di emozioni a cui la piccola bambina non fece caso.

La sua attenzione era concentrata sul libro e sulla sua copertina difficile da dimenticare.

Un libro spesso dai bordi dorati. Il blu scuro si perdeva in sfumature azzurre, appena incontrava il bianco splendente di due occhi.

La bambina non capiva il perché quegli occhi fossero così strani e luminosi. L' attrivano e spaventavano allo stesso tempo.

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