UNCONDITIONAL LOVE

CAPITOLO 35

                        INDIRIZZO

Due giorni dopo...

<<Ma come mai il cervello non ti è ancora scoppiato?Gli Anderson che odiano Max, lui e Manuel che ti ignorano, qualcuno che ti ricatta per farti avere ciò che vuoi e contemporaneamente gli incubi e le visioni...Senza offesa, ma mi sembri la protagonista sfigata di uno di quei telefilm che hanno un inizio, ma non terminano ma...>>

<<Sshh>> Zittisco Riccioli d'oro.

Ryan Jackson si avvicina al suo armadietto e a ogni passo che fa sembra più sicuro di sè, mentre io sono sempre più indecisa.

Ha la classica aria da ragazzo figo che si crede superiore a tutti, magari una lezione gli starà bene.

<<Tre, due, uno>> Mormora Serena e appena finisce il conto alla rocescia, dall' armadietto aperto da Ryan cade della farina che va a sporcare i vestiti e il viso del ragazzo di fronte a noi.

<<A quanto pare ha funzionato>> Mormora Serena.

Già. E allora perché mi sento peggio di prima?

<<Maledizione!>> Ryan nel giro di pochi secondi bestemmia mezzo calendario, mentre la gente attorno a lui ride e lo riprende con il proprio cellulare.

<<Chi è stato?>> Tira un pugno e un calcio all' armadietto e aggredisce un ragazzo che gli ha appena scattato una foto.

Gli  strappa il cellulare dalle mani e lo butta per terra, campestandolo con i suoi piedi.

<<Mio Dio ! Che cosa ho fatto?!>> Mi prendo la testa tra le mani in un segno di rimorso. Non è da me fare certe cose...

<<Oh, andiamo! Hai visto che caratteraccio! Considerati una specie di eroina della scuola, guardati attorno non c'è nessuno dispiaciuto per lui>> Indica il corridoio, dove ormai Ryan non c'è più, ma la gente continua a ridere e a vedere le foto scattate.

<<Parli proprio tu che non avresti mai fatto una cosa del genere nemmeno se quel ragazzo ti avesse picchiata>> Borbotto aggiustandomi lo zaino sulla spalla.

Camminiamo per i corridoi, passando in mezzo alla folla di ragazzi e giriamo attorno al punto di pavimento sporco di farina.

In lontananza sento una bidella urlare e lamentarsi perché dovrà ripulire di nuovo per terra.

<<Ma ho davvero fatto tutto questo per la curiosità di scoprire qualcosa sul passato di Max?>> Chiedo non so bene a chi. Forse a me stessa, forse per vedere se esprimendo la domanda che mi tormenta ad alta voce, possa riuscire a darmi una risposta.  Ma non arriva. E io mi sento una sciocca ragazzina ficcanaso.

Ho sempre odiato quelle pettegole che  interagiscono nella vita degli altri solo perchè non ne hanno una propria, eppure sembro essere diventata una di quelle.

<<Non ti starai tirando indietro! Ascolta me che non sono solo la tua migliore amica, ma la voce della tua coscienza>> Sorride Riccioli d' oro.

<<Okay. Grillo parlante, secondo te che dovrei fare?>>

Serena alza gli occhi al cielo per la mia battuta squallida, ma subito dopo si ferma e  mi guarda con gli occhi a cuoricino.

<<Tu, cara la mia addormentata nel bosco, vuoi sapere tutta la verità soltanto per poter passare del tempo con Max senza litigare, oppure per convincerti che non potrete mai stare insieme. Non arrenderti proprio adesso, se c'è una cosa che ho imparato nell' ospedale è che non bisogna mai mollare un obiettivo. Sia che si tratti di costruire uno stupido castello di carte, sia che si tratti di scoprire l' assassino di un omicidio. Non importa quanto importante sia il traguardo, se ci si arriva sarà sempre una grandissima soddisfazione. Immagina un naufrago che atterra sulla terra da lui tanto bramata, immagina cosa prova quando guarda il mare alle sue spalle. È consapevole di aver superato il più grande ostacolo della sua vita e di aver raggiunto il suo più desiderato traguardo. È quello che proverai tu quando le acque del  mare che c'è dentro di te si aquieteranno. Una piccola cosa come scoprire il passato di Max potrà finalmente renderti felice, farti stare insieme a lui e superare tutto il dolore che hai provato in passato. Ma non voglio negare che potrebbe anche finire di far agitare il mare dentro di te>>