CAPITOLO 48

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                        JESSY POV'S
                            ODIAMI
<<Finalmente sei arrivata!>> Dafne mi corre in contro e quando arriva ha il fiatone.

<<Cosa sta succedendo?>> Chiedo guardando la macchina della polizia.

Riduco gli occhi a due fessure e finalmente riesco a identificare
l' uomo a bordo.

E adesso lui che c'entra in tutta questa storia?!

<<Quel bastardo è...>>

<<Max!>> Esclamo interrompendo Dafne.

Il biondo è seduto sui gradini di casa sua, accerchiato da agenti di polizia, sua madre e...e Marta.

Proprio quando sto per avvicinarmi, vedo Simon poggiare una mano sulla spalla dell' amico e venire  spintonato da lui.

Dafne al mio fianco abbassa semplicemente lo sguardo, mentre io indietreggio non sapendo che fare.

Vorrei andare ad abbracciarlo, ma so che non è il momento giusto, non farebbe altro che respingermi.

Cammino di soppiatto accanto a Marta e cerco di attirare la sua attenzione, ma nonostante la nostra vicinanza, lei non si accorge di me.

Ma che cavolo è successo a questa gente?! Sembrano i superstiti di una battaglia non andata a buon fine...

<<Avvocato Anderson>> Appena Marta sente il suo nome , si volta verso la polizia.

<<Non c'è bisogno di un processo dunque? L' uomo qui presente ammette la sua colpevolezza?>>

<<Esatto. Ho anche delle lettere che spiegherebbero tutto, ma non credo ci sia bisogno di tirarle in causa>> Lettere?

L' egente annuisce e sale in macchina.
Subito il silenzio di questa zona viene rimpiazzato da un persistente rumore di sirene e, mentre la macchina mi passa davanti, mi imbatto ancora nel suo viso.

Perfino quando la macchina è lontana da me, nella mia mente rimane impressa quell' immagine.

È davvero il professor Winchester il colpevole? Come ha potuto fare una cosa del genere a Max e sua madre?!

Questo spiegherebbe il perché sembrasse così interessato a questa faccenda.

È sempre chi non ci aspetteremo mai a commettere gli atti più atroci.

<<Jessy>> Marta ormai è al mio fianco e sembra intenzionata a scusarsi.

<<Ti devo delle...>>

<<...scuse?>> La fulmino con lo sguardo.

Fa per continuare, ma io la blocco confondendola:<< E io ti devo dei soldi, a te e a Charly>>

Me ne vado lasciandola di sasso e mi avvicino al gruppo di prima, accorgendomi che Dafne è rimasta distante.

Per un attimo mi sembra di averla vista scuotere la testa e pregarmi di rimanere al suo fianco, ma faccio finta di essermelo immaginata.

<< Max>> Mi inginocchio di fronte a lui e accarezzo il suo ginocchio.

Mi si stringe il cuore a vederlo con le mani nei capelli e a sentire il suo respiro accelerato.

<< Adesso sei libero. Ci penserà il carcere a fargliela pagare, tu non devi fare niente. Dimentic...>>

<<Jessy, non è  il momento...>> Sabrina mi prende delicatamente le spalle per farmi alzare e me le accarezza, avvicinandosi al mio orecchio : <<Non è il momento...>> Ripete.

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