CAPITOLO 1

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                  UN PASSO AVANTI

La mattina seguente mi sveglio appena sorge il sole, sembra quasi che io abbia una specie di campanello che mi avverte ogni volta che è l' alba.

Decido di alzarmi solo dopo essere stata immobile a guardare il soffitto per un periodo di tempo che sembrava infinito.

Sono stufa di dover subire sempre queste torture, stufa di rivedere gli occhi spenti e il corpo inanime di mia zia!

Eppure...ogni notte l' incubo è sempre più realistico e chiaro...

Il giorno dell' incendio, ho visto solo macchie sfocate che sembravano piccole luci lontane, confuse. Con il passare del tempo, invece, ho iniziato a vedere le fiamme, il corpo, le pareti della casa...

Quasi come un puzzle, il mio incubo si completa pezzo per pezzo, notte per notte.

Una parte di me pensa che non sia normale, che c'è qualcosa sotto, ma la mia parte più ragionevole continua a dirmi di smettere di pensare a simili sciocchezze.

<<Hai intenzione di guardare quella parete ancora per molto?>> Sento dire dietro di me.

Serena mi guarda con un cenno interrogativo in viso, mentre si alza dal suo letto.

<<Buongiorno Riccioli d' oro! Ero solo un po' pensierosa...>> Rispondo vaga.

Per fortuna lei non controbbatte, si stiracchia e ritorna a dormire.

<<Pigrona...>> Biascico e subito dopo vengo colpita da un cuscino.

<<Ti ho sentita>> Sghignazza Serena, aprendo solo un occhio.

Ridacchio per la sua espressione buffa e vado verso il mio armadio, dove prendo la solita divisa bianca e fucsia.

Mi faccio una doccia e la indosso. È così deprimente indossare sempre gli stessi vestiti!

Quando anche la mia migliore amica è pronta, ci dirigiamo verso i nostri armadietti per prendere il necessario per le due ore d' italiano.

<<Anche oggi siamo le prime>> Mormora Serena, chiudendo l' armadietto e guardandosi intorno. Per i corridoi non c'è anima viva e il  silenzio mette quasi i brividi.

<<Merito mio>> Mi vanto, facendole una linguaccia.

<<Buongiorno ragazze!>> Esclama qualcuno e io per lo spavento quasi cado addosso a Serena.

<<Sono così brutta?>> Dice la professoressa Smith fingendosi offesa, e vedo la mia amica che si trattiene dal ridermi in faccia.

Ancora aggrappata al braccio di Serena, le faccio un sorriso di scuse e la seguo verso la classe d' italiano.

La professoressa Smith è la mia insegnante preferita, una persona davvero molto paziente, sempre pronta a dare aiuti e consigli a tutti.

<<Prego, entrate>> Ci dice la protagonista dei miei pensieri, aprendoci la porta.

Io e Serena ci accomodiamo ai nostri soliti posti e aspettiamo l' inizio della lezione.

Quando, finalmente, suona la campanella, la classe si riempie di gente e la pace e la tranquillità vengono rimpiazzati da un casino enorme.

Entra persino Sam l' idiota, un ragazzino di due anni più grande di me che ama farmi innervosire e prendermi in giro. Lo odio.

<<Silenzio per favore!>> Urla la prof, sbattendo il registro sul banco e si rilassa quando noi l' ascoltiamo e smettiamo di fare i cretini.

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