CAPITOLO 42

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                 ARRESTO(2)

<<Cosa sta succedendo?>> Mi intrometto tra Max e i due agenti di polizia.

<<Jessy vattene, non ti
immischiare!>> Urla proprio lui.

<<Hai detto che non hai permesso a nessuno di starti accanto quando stavi male e te ne penti. Non permettetò che tu ricasca nello stesso errore>> Dico decisa.

I ruoli si sono invertiti. Ieri ero io a mandarlo via e lui a restare. Lui è rimasto per me, nonostante i suoi di problemi, nonostante le nostre discussioni. Ha azzerato le sue preoccupazioni per prendersi le mie.

E io farò lo stesso. Glielo devo.

<<Sono circostanze diverse>> Mormora.

Il modo in cui mi guarda mi avrebbe spezzato il cuore se non fosse già spaccato in due dalla partenza di Serena.

Ha delle manette ai polsi, lo sguardo di tutti addosso, non ha nemmeno
l' appoggio di Simon e Dafne, eppure è come indifferente a tutto ciò.

La sua fredezza mi sorprende, i suoi occhi sembrano urlare:" Lo sapevo che sarebbe successo".

E poi mi viene in mente la notte in cui ha riportato Jasmine a casa sua.

"Sarebbero capaci di mettermi dietro le sbarre" Aveva detto degli Anderson.

Io l' avevo immaginato in quel posto, ma all' ora non mi era sembrato così inadeguato a stare  in quel luogo come adesso.

Anche se abbiamo più litigato che conversato da persone normali, i momenti belli hanno sovrastato quelli orribili fino a farmeli completamente dimenticare.

Il suo carattere dolce e spiritoso ha schiacciato la sua freddezza, la sua acidità e la sua presunzione.

Non potrei essere più convinta di così che Max in una prigione non c' entra proprio nulla.

<<Non si intrometta ragazzina!>> Mi spintona uno dei due omoni.

Dietro di me arrivano Jasmine ed Edward.

Li sento chiarmarmi, ma non ho il coraggio di girarmi verso di loro.

Vedrei nei loro occhi la soddisfazione o il sollievo e non riuscirei a sopportare nessuna di quelle emozioni. Mi arrabbiarei con loro e gli rinfaccerei quanto si sbaglino sulla persona che è in realtà Max.

Nel frattempo un altro uomo si è avvicinato e io vengo spinta per la seconda volta.

È Max ad avere le manette, ma è come se le avessi anch' io perché non posso muovermi, sono come imprigionata. 

Non perderò qualcun altro nella mia vita.  Non lui, non lui.

<<Non ce la faccio a perdere lui>> Mi accorgo troppo tardi di aver parlato. Se Max non mi avesse guardato a occhi spalancati, forse non l' avrei ancora capito.

<<Jess...>> Sussurra con la stessa voce roca che aveva mentre svolazzavamo sulla pista da ballo alla festa di Josh.

Il modo in cui ha pronunciato il mio nome, i brividi che ho provato in tutto il corpo mentre  lui muoveva le labbra...

"Non ce la faccio a perdere lui"

"Io provo qualcosa per lui" Ed è il mio gesto di buttargli le braccia al collo che dimostra quanto vero sia il mio pensiero.

Che sia solo una cotta? Che sia qualcosa che dimenticherò facilmente? Che sia attrazione fisica? Non importa.

Importa solo che lui mi stia accarezzando la guancia con la sua, che sento il suo sospiro sulle mie labbra, che il suo profumo si mescoli con il mio fino a diventare una cosa sola.

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