Fallin all in you

Capitolo 2: Un rientro traumatico.

Capitolo 2
Un rientro traumatico.

Andare a scuola fa schifo ad alcuni, ma io non sono una di quelle. A me non fa schifo, ma neanche mi piace.

Sicuramente non mi piace la sveglia alle sei e mezzo di mattina per il primo giorno di scuola. Quella sì che mi fa schifo.

Ma mi fa ancora più schifo mio fratello Edward, che per farmi uno scherzo ha deciso di disattivarmi la sveglia.

Così stamani mi sono svegliata alle sette e mezzo solo ed esclusivamente grazie a mio padre, che pensava fossi già pronta per partire.

Ho infilato la mia uniforme scolastica: una gonna a quadri neri e rossa, una camicia bianca, le calze fino al ginocchio e le ballerine. Ho preso anche la giacca della scuola, che non sembrerebbe neanche della scuola se solo non ci fosse il marchio sul colletto.

Mi trucco velocemente e mi lavo i denti, non riesco neanche a fare colazione da quanto sono in ritardo.

Mio padre mi aspetta sulla soglia di casa e riesco a chiudere la zip della cartella mentre corro verso la sua macchina.

Noto che dalla casa del vicino, quella appena venduta, esce una donna dai capelli castani legati in una coda alta, ma delle ciocche ribelli e ricce le sbucano ai lati della testa, rendendola buffa. Quella donna dovrebbe essere la madre di Madison. Vorrei fermarmi a cercare delle similitudini fra le due, ma mio padre sfreccia via.

«Tutto bene?» Mi chiede quando mi vede pensierosa.

«Mh?» Alzo lo sguardo su di lui. Ha i capelli castani tirati all'indietro e una camicia bianca a coprirgli il busto robusto. «Sì, sì.»

«Primo giorno, eh?» Cerca di attaccar bottone, non è una cosa da lui.

«Penso di poter resistere al primo giorno.» Enfatizzo sulle ultime parole e lui alza gli occhi al cielo.

«Quest'anno ti devi impegnare molto, hai gli esami a fine anno.» Mi ricorda mio padre, come se potessi dimenticarmelo!

«Sì, lo so.» Borbotto annoiata e alzo gli occhi al cielo. «Grazie per il passaggio, papà.» E appena si ferma davanti a scuola io scendo dall'auto.

Prendo dallo zaino le cuffie e me le infilo nelle orecchie, sistemo la cartella sulle spalle e scelgo la prima canzone che inizierà il mio anno scolastico.

Penso che anche quest'anno sceglierò Wake Me Up When September Ends dei Green Day.

Guardo il grande istituto di fronte a me e tutti gli studenti che chiacchierano fra loro. Sorrido quando vedo le loro bocche muoversi, ma non sento assolutamente niente grazie alla musica sparate nelle mie orecchie. Vivrei sempre così.

Cammino a passo lento verso l'entrata perché, anche se non è ancora suonata la campanella che segna l'inizio delle lezioni, so che tra poco ci sarà un ammasso di persone e non voglio ancora incontrare le mie compagne di corso.
Le ho sempre odiate.

Per fortuna ho Natalie, la mia migliore amica. Una delle poche vere amiche che ho.

E la trovo seduta al tavolino del bar della scuola, mentre sorseggia quello che probabilmente è caffè e scrive qualcosa sul suo portatile.