Capitolo 22: Sì, signore.

209 7 5
                                    




Capitolo 22
Sì, signore.

Sono passati solo due giorni dalla litigata con Natalie, ma sembra essere un'infinità. È stato un martedì ancora più noioso del solito e questo perché alla ricreazione non ho potuto parlare con Natalie delle solite cose.

Mi manca terribilmente tanto, ma non mi manica questa nuova Natalie, mi manca l'altra, quella buona e sincera, quella che pensava con la propria testa e aveva delle proprie idee.

La guardo mentre se ne esce dal portone della scuola in compagnia di Steven, il quale ogni tanto lancia delle occhiate verso la mia direzione. Le interpreto come una sorta di sfida, come un «nonostante tutto ho vinto io».

Ancora non mi capacito che Natalie lo abbia perdonato, è assurdo.

«Ma che ti ha fatto quel povero braccialetto?» Mi chiede Robert mentre si lega le scarpe.

Non so perché, ma ho accettato di accompagnare Robert dal veterinario per il suo cane dopo gli allenamenti di basket. Così eccomi qui sulle gradinate degli spalti della palestra, mentre Robert accanto a me nella sua divisa sportiva si lega le scarpe per l'ultimo giro di corsa prima della doccia.

Ha chiesto al coach di fare una parte dell'allenamento prima del resto degli altri ragazzi cosicché potesse uscire prima per andare dal veterinario.

«Niente.» Gli rispondo dopo qualche secondo di silenzio. Mi perdo troppo nei miei stessi pensieri.

«A me non sembra visto che ci stai smanettando da quasi tutta l'ora in cui sei qua.» Mi fa notare e io sbuffo. I miei occhi guardano i giocatori di basket che corrono e giocano, chissà come fanno a divertirsi così.

«Non c'è oggi Matthew?» Domando quando non lo vedo fra nessuno dei giocatori.

«Era negli spogliatoi, probabilmente arriverà fra poco in campo.» Mi informa Robert finendo di legarsi entrambe le scarpe. «Perché?»

«No, niente.» Scrollo le spalle, non voglio fargli sapere niente dei miei sentimenti per Matt. In cuor mio, spero di riuscire a vederlo oggi, visto che è già da quasi una settimana che non lo vedo.

«Sicura?» Insiste Robert e sul suo volto si dipinge un sorriso malizioso, così gli colpisco con una pacca il braccio.

«Sì, certo. Cosa vai a pensare?» Ridacchio nervosamente, ci manca solo che inizi a sospettare qualcosa.

«Mh, okay.» Sorride, forse non ci crede del tutto, ma almeno non fa più domande. «Vado a fare la doccia, tra dieci minuti ci troviamo davanti all'entrata della palestra.»

«Come fai a fare la doccia in dieci minuti?» Domando sconcertata, mentre lui corre via ridendo.

Resto seduta sugli spalti in attesa che passi un po' di tempo, tanto devo pur aspettarlo, non fa differenza se qui o fuori. Tiro fuori il cellulare e controllo Instagram, ormai sono fissa ad aspettare una sua foto o una sua storia.

«Maya?» Mi sento chiamare, così alzo lo sguardo e trattengo il respiro per qualche secondo quando riconosco la sua voce roca e allegra.

«Matthew.» Lo saluto e accenno un sorriso. Non lo vedo da qualche giorno e mi è mancato, sono patetica, lo so.

È alla base della scalinata delle tribune, a pochi metri da me visto che sono nella terza fila di panchine. Lo vedo distintamente, ma al tempo stesso sono abbastanza lontana per poter sentire il suo profumo o per poter osservare le sue lunghe ciglia.

Fallin all in youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora