Capitolo 35: Una complice inaspettata.

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Capitolo 35
Una complice inaspettata.


Non so dire come mi sono svegliata, perché ciò che ho realizzato una volta aperti gli occhi è stato così sconvolgente da farmi dimenticare tutto il resto.

Parto con il dire che non mi ricordo di preciso quando, ma ieri sera mi sono addormentata mentre io e Matt guardavamo How I Met Your Mother e di conseguenza sono abbastanza sicura di aver dormito per un po' accoccolata a lui, con la testa sul suo petto e le gambe rannicchiate accanto al suo corpo slanciato.

Ma non avrei mai pensato che questa mattina mi sarei risvegliata con lui ancora accanto a me e, per giunta, anche lui nel mondo dei sogni.

Ora, a cosa normali mi sarei spaventata, forse mi sarei intimidita o imbarazzata -anzi, sicuramente lo avrei fatto-, ma adesso, mentre lo osservo dormire beato con le labbra dolcemente socchiuse e la fronte ampia ben distesa in segno di assoluto riposo, non mi viene in mente nient'altro che un sonoro sospiro.

Come sia possibile che un ragazzo così incredibilmente bello stia dormendo nel mio stesso letto io proprio non lo so, ma di certo non me ne vado a lamentare.

I suoi ricci spettinati sono un ammasso informe di capelli e sembrano più un nido di uccelli che altro. Possibile che li trovi bellissimo lo stesso?

Il suo naso delicato, a tratti poco mascolino, la bocca rossa e piccola, gli zigomi alti e ben marcati lo rendono ai miei occhi una bellezza rara.

Solo ora noto che siamo sotto le coperte e che il computer è appoggiato sulla mia scrivania. Lo ringrazio mentalmente per aver svolto lui questo compito, perché io stavo già dormendo.

Faccio per alzarmi dal letto, ma sento qualcosa impedirmelo: il braccio di Matt è pigramente ancorato alla mia vita.

Sento il cuore battermi all'impazzata nel petto. Non solo per quel gesto, così intimo e buono, ma anche per tutto ciò che è successo ieri sera. La chiacchierata nel giardino di casa mia, il bacio sotto il vischio e poi la serata passata a ridere e scherzare guardando una delle sue serie tv preferite e, devo ammetterlo, una anche delle mie.

È stato tutto così magico che per un attimo temo di essermelo immaginato, di aver sognato per tutto il tempo, ma poi mi insulto da sola mentalmente ricordandomi che la prova di tutto è proprio stesa accanto a me, che dorme beata.

Cerco di sfuggire alla presa di Matt, che, essendo ancora addormentato, non è più di tanto forte e mi alzo in piedi. Mi accorgo solo ora che indosso dei vestiti differenti da quelli della sera precedente e arrossisco violentemente quando comprendo che Matt deve avermi cambiata mentre dormivo.

Se prima non riuscivo a distinguere bene le mie emozioni a causa della troppa felicità e del troppo stupore nel vedere Matt dormire accanto a me, ora l'imbarazzo e la paura si impossessano di me fino a farmi fremere in piedi poco distante dal letto.

Non solo nessun ragazzo mi ha vista spogliata dei vestiti, ma nessun ragazzo si è mai permesso di spogliarmi mentre stavo dormendo.

Indosso i miei vestiti del pigiama; un pantalone di flanella e una maglia larga, entrambi i capi sono di un rosa tenue. Sulla maglia c'è la stampa di un ippopotamo con il tutù. Non penso di essermi mai sentita più in imbarazzo di così.

E ora ricordo anche di essermi truccata la sera precedente, essendo una festa abbastanza importante come il Natale, ma non mi rinvengo di essermi struccata. Prendo per buono il consiglio che mi sta suggerendo il mio istinto e vado in bagno a struccarmi, rendendomi conto che, in effetti, non sono proprio un gran bel spettacolo con il mascara e l'eyeliner sbavati.

Scendo rapidamente le scale e mi ritrovo in cucina. Tutta pimpante, decido di fare la colazione per me e per Matthew e di portargliela direttamente in camera per evitargli il terzo grado da parte di mio padre, dei miei fratelli o persino di mia zia Judith -che per quanto giovanile possa essere, non penso che me la farebbe passare liscia.

Mi scontro con qualcuno, che entra in cucina. «Buongiorno.» Mi saluta Leila con un dolce sorriso sulle labbra e, se non mi stesse antipatica, direi che le sta bene.

«'Giorno.» Le dico prendendo dal frigorifero il succo e versandolo in un bicchiere.

«Come stai?» Mi chiede avvicinandosi al piano da lavoro e prendendo anche lei un bicchiere di succo. «Ieri sera non sei rimasta a cena perché non ti sentivi tanto bene.» Mi ricorda proprio nel momento in cui stavo per farmi scoprire; non mi ricordavo di aver usato quella frottola con i miei parenti l'altra sera.

«Mh, sì. Sto meglio ora.» Farfuglio nervosa e mi sento ancora più a disagio sotto il suo sguardo penetrante su di me.

«Non fingere con me.» Si lascia andare a un sorriso e mi rendo conto di essermi irrigidita. «Ho capito subito che stavi mentendo a tua zia, non sapevo il perché, ma sapevo che volevi allontanarti dalla cena e per questo sono riuscita a convincerla a mandarti su.» Mi spiega in breve e io mi acciglio, cosa dovrei fare ora? Confesso o continuo a negare? «Devi sapere che ieri sera tua zia ha tenuto fede alla sua parola e voleva venire a chiamarti per il dolce.» Credo di aver perso ogni colore dal volto, allora la zia sa che ero in camera con Matt? Mi è venuta a chiamare mentre già dormivo? «Non fare quella faccia, non ti ha scoperta. Sono riuscita a convincerla a mandare me a chiamarti e quando sono entrata in camera tua ho trovato sia te che un misterioso ragazzo addormentati nel letto.» Conclude con un sorriso, ma al contrario di come mi sarei immaginata non mi dà fastidio, anzi mi ricorda Lauren. «Sono scesa giù e ho detto a tua zia che stavi dormendo e che non volevo svegliarti.»

Resto in silenzio qualche secondo, non so davvero cosa dire. «Ehm.. grazie.» Mormoro, infine. «Non è assolutamente come pensi.» Ma perché mi sto giustificando? E poi, non è come pensa lei? E allora com'è?

«Maya.» Mi richiama sorridendo dolcemente. «Non mi devi alcuna spiegazione.» Mi rassicura teneramente e appoggia una sua mano sulla mia spalla. Altre volte avrei considerato questo gesto come esagerato, volgare o inopportuno, mentre ora non mi sembra niente di male. «Ho avuto anche io sedici anni, so cosa vuol dire far entrare di nascosto il fidanzatino in casa.»

«N-Non siamo fidanzati.» Ribatto debolmente e mi sento le guance andare a fuoco. Ma la verità è questa: io non so cosa quei baci hanno significato per lui.

Io provo qualcosa per Matthew, è inutile negarlo e per questo mi sono messa l'anima in pace e ho ammesso a me stessa i miei sentimenti per lui. Non credo di esserne completamente innamorata, anche perché non mi rispecchio in tutte quelle storie che ho letto, ma non posso neanche dire che mi è indifferente, a maggior ragione dopo quello che è successo ieri sera.

Il problema, dunque, non sono i miei sentimenti, bensì i suoi. Come mai mi ha baciato ieri sera? E perché ha voluto concludere la serata stando con me?

«Qualunque cosa siate..» Sento dire da Leila di fronte a me. «..non sono nessuno per giudicarti o altro.» Mi porge un caloroso sorriso. «E adesso vado o tuo fratello penserà che l'ho mollato là nel letto tutto da solo.» E detto questo, se ne va nei suoi pantaloncini striminziti del pigiama.

Mai e poi mai avrei mai pensato di essere stata coperta da Leila, una ragazza con la quale non ho mai condiviso nulla se non il fratello. Ma devo ammetterlo: senza di lei non me la sarei cavata così bene l'altra sera.

Finisco di preparare alla svelta la colazione per me e Matt. Fortunatamente, non incontro per casa né i miei fratelli né mio padre. In cucina c'è poca roba per preparare una buona colazione per Matthew, ma se la farà bastare.

Metto il tutto su un piccolo vassoio e salgo le scale piano piano, stando ben attenta a non appoggiare il peso su quelle tre assi del pavimento che scricchiolano sempre nei momenti meno opportuni.

Apro a fatica la porta di camera mia, tengo in bilico con una mano il vassoio ed entro dentro. Alzo lo sguardo sul letto solo dopo aver chiuso la porta alle mie spalle. Mi sorprendo nel trovarlo vuoto.

Fallin all in youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora