Capitolo 20: Confessioni.

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Capitolo 20
Confessioni.

Stamani mi sveglio con una nuova energia, assurdo, non mi capita praticamente mai di avere vitalità a quest'ora del mattino.

Infatti, mio padre si sorprende di vedermi scendere le scale rapidamente e con un sorriso sulle labbra. «Sei già pronta?» Domanda e mi guarda da capo a piedi.

Annuisco e mi siedo al tavolo della cucina per fare colazione con lui, mentre sento dei rumori provenire dalla cucina. «Sì, voglio fare presto stamani.» Rispondo, non riesco a smettere di sorridere. La prima cosa a cui ho pensato quando mi sono svegliata stamani è stata che avrei rivisto Matthew.

«Ma stai bene?» Continua lui a chiedere, mi passa la zuccheriera e io ne prendo due cucchiai per metterli nel caffè. «Di solito non sorridi mai alle sette e mezzo di mattina.»

«Ohw, Domenic, lasciala in pace.» Interviene mia zia Judith entrando in cucina, mi saluta con un dolce sorriso e mi lascia un bacio sulla fronte. «Buongiorno Maya.»

«'Giorno.» Prendo alcune fette biscottate e ci spalmo sopra la marmellata, subito mi ricordo di quel pomeriggio in cui mi ero ritrovata Matthew a fare merenda con me e si è lamentato delle marmellate definendole uno schifo.

«Ti sei lasciata i capelli sciolti.» Nota mio padre, alzo gli occhi al cielo mentre zia Judith sbuffa in una risatina.

«Va bene, papà, ho capito.» Mi alzo da tavola con un sorriso, ho a malapena finito la prima fetta biscottata, ma non ho più fame.

«Dove vai? Finisci la colazione.» Mi riprende mia zia, si siede accanto a me.

«Ohw, no, no.» Scuoto la testa e i capelli neri svolazzano a mezz'aria. «Corro a scuola che prima delle lezioni devo vedere Natalie.»

«Mh.» Annuisce mio padre e io gli do un veloce bacio sulla guancia prima di correre su per le scale.

Mentre raggiungo il bagno esce da camera sua Albert mezzo addormentato, infatti mi saluta solo con un cenno del capo prima di infilarsi nell'altro bagno del corridoio.

Entro nel bagno e chiudo la porta alle mie spalle. Mi guardo allo specchio e prendo un bel respiro, guardo il mio riflesso e osservo attentamente il sorriso sulle mie labbra, perché è lì?

Prendo il correttore e il mascara, forse oggi posso esagerare un po'.

•••

Il mio concetto di esagerare con il make up non include nessuna matita per gli occhi, nessun rossetto o blush -che diavolo è questa roba?
Infatti, mia zia non si è neanche accorta che mi sono truccata, ma alla fine è meglio così.

Dopo scuola l'ho raggiunta qui al suo negozio, così andiamo insieme a pranzare in un ristorante cinese. Non impazzisco per questo tipo di cucina, ma mia zia la adora quindi farò questo sforzo.

«Sei pronta, zia? Andiamo?» Le chiedo mentre lei si muove rapidamente e confusionariamente per la stanza cercando disperatamente la borsa.

«Devo averla lasciata da qualche parte..» Mormora a bassa voce e la lunga gonna nera svolazza a mezz'aria.

Alzo gli occhi al cielo e tiro fuori il cellulare, chissà quanto ci metterà mia zia a trovare quella stupida borsa.

Mia zia è una bravissima donna, ma è molto molto distratta. È la sorella di mio padre e frequenta spesso casa nostra, anche perché non ha un marito o dei figli. Ha trent'anni -quasi quindici meno di mio padre-, ma si comporta come una ragazzina.

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