Capitolo 50: Chiacchiere fra amici.

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Capitolo 50
Chiacchiere fra amici.

È una giornata abbastanza serena oggi, per essere ai primi di marzo le temperature non sono troppo rigide e il sole sbuca fuori timidamente da alcune nuvole chiare. Probabilmente non pioverà oggi.

Non è neppure troppo spiacevole uscire di casa con questo clima: non è né troppo caldo né troppo freddo.

Arrivo alla caffettiera di Betty e la saluto velocemente, dopodiché mi accomodo a un tavolo e aspetto che Robert arrivi. Ha tanto insistito affinché aspettassi la fine dei suoi allenamenti qui in pasticceria. Probabilmente vorrà parlarmi della situazione con mia zia e questo basta a farmi preoccupare.

Non so cosa vuole chiedermi, ma se pensa che ha trovato in me una fedele confidente si sbaglia di grosso. A cose normali non mi sarei fatta problemi e, anzi, avrei ascoltato tutto senza fare storie, avrei dato i migliori consigli possibili, ma la situazione è ben diversa.

Betty si avvicina per sapere se voglio qualcosa, ma la liquido con un sorriso e un «più tardi». Poco dopo entra Robert, i suoi occhi verdi vagano per tutta la stanza e si fermano su di me. Accenna un sorriso e mi viene incontro. Sembra essere tutto normale.

Indossa una maglia rosa sotto al suo solito giaccone invernale della squadra di basket della scuola, mentre alla testa porta un capello rosso con la visiera, nonostante il tempo non sia soleggiato e quindi, non serve a niente quel dannato cappello. Ma gli sta bene, quindi capisco perché se lo sia messo.

«Ciao.» Non sentivo la sua voce da quando l'ho beccato qualche giorno fa con mia zia nel suo negozio. Fa uno strano effetto ricollegarlo sempre a lei.

«Ciao.» Ricambio impacciatamente il saluto mentre lui si siede al tavolo.

«Scusa se ti ho chiamata per farti venire qui oggi, ma avevo bisogno di parlare con te.» Parla, guadagnando tutta la mia attenzione. «Come stai?»

«Bene.» A parte la leggera nausea di stamani e la costante debolezza, ma non posso dirgli questo. «Te?»

Abbassa lo sguardo sul tavolo di legno. «Insomma.»

Non so davvero cosa dire, mi sento a disagio, in una situazione penosa. Per fortuna, arriva Betty a prendere le ordinazioni. Sparisce dopo poco e restiamo in silenzio finché non ci porta quanto chiesto. La ringraziamo e iniziamo a bere il nostro tè.

Il silenzio diventa sempre più opprimente e mi fa sentire fuori luogo. So che questa mia sensazione è palese e so anche che lui si trova nelle mie stesse condizioni. Perché siamo usciti a fare merenda insieme? Non abbiamo niente di cui parlare!

Giocherello con le dita sul bordo della mia tazza e non sposto lo sguardo da lì. A salvarmi dalla noia e dall'imbarazzo è l'arrivo di un messaggio sul mio cellulare. Siccome non stavamo intraprendendo nessuna conversazione, recupero il mio telefono e guardo sul display.

Da: Matthew
Spero che a te stia
andando meglio che a me ;)

E allegata c'è una foto di sua sorella che si sta provando dei vestiti nel camerino di un negozio di abbigliamento. Sorrido tra me e me.

A: Matthew
Non direi. Non ci stiamo
neppure parlando!

Come era inevitabile che fosse, ho raccontato a Matthew tutta la storia di mia zia e Robert. È rimasto sorpreso quanto me, anche se non sembrava essere disgustato o deluso dai comportamenti dei due.

Mi ha chiesto se doveva parlare con Robert per sapere meglio qualcosa, ma io gli ho negato categoricamente di accennare anche solo qualcosa a tutta questa faccenda. Robert non deve sapere che ho spifferato tutto a Matthew.

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