Capitolo 43: Scuse in ritardo.

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Capitolo 43
Scuse in ritardo.

Ho passato il resto della tremenda giornata girovagando per casa mia come una barbona. Mi sono rimessa il pigiama e ho poltrito tutto il santo giorno, non trascurando il mio diario, anzi riempiendolo di lamenti, critiche e parole sconnesse.

Ho aspettato tutto il giorno un messaggio da parte di Matthew affinché mi spiegasse cosa diamine è successo per farlo scappare così, ma sul mio cellulare non è mai arrivata nessuna sua notifica.

Quando ho chiamato la Nonna per informarla di quanto è successo, quasi non ci credeva, pensava scherzassi. Purtroppo, però, è tutto vero; lui non si è presentato ed io mi sono sentita una grande stupida.

La zia se n'era andata al mattino, quindi non ha avuto modo di vedermi così giù, ma mio Papà si è accorto del mio cambiamento d'umore e più volte mi ha chiesto a cosa fosse dovuto. Tuttavia, non gli ho mai detto niente.

Amo mio padre, è un uomo meraviglioso e con lui ho un bellissimo rapporto di amicizia, ma non posso confidargli tutto, specialmente quando si tratta di problemi d'amore.

Albert si è rinchiuso tutto il giorno in camera sua ed è sceso solo per il pranzo, ma si è trattenuto così poco che non penso abbia fatto caso né a me né a Papà.
Edward era fuori con Leila e i suoi amici, prevedo di non vederlo fino a stasera, se non direttamente a domani mattina.

Abbiamo cenato solo io e Papà, perché Albert è uscito con dei suoi amici e la zia non ci ha raggiunto come di solito fa di domenica sera.

«Allora, sei pronta per tornare domani a scuola?» Mi chiede mio padre tagliando un pezzo di pizza.

«Mh.» Alzo gli occhi al cielo. Chi lo è? «Non me lo ricordare.»

«È per questo che eri così triste oggi?» I suoi occhi si fanno più inquisitori, ma io riesco a sfuggirgli il più possibile.

«N-Non ero triste.» Mento spudoratamente. Mangio per non dover rispondere alle sue domande e per non dover parlare.

Il silenzio cala sulla tavola. Nessuno dei due ha voglia di parlare e questa cena è così deprimente che non c'è proprio niente da dire.

Ricevo un messaggio così prendo il cellulare, continuando a mangiare la mia pizza. Quasi mi strozzo quando noto che è un messaggio di lui.

Da: MattThompson
So che sono uno stronzo,
ma stamani mi sono scordato.
Puoi perdonarmi?

Penso di aver perso ogni colore dalla faccia, poiché mio padre mi chiede un affettuoso «tutto bene?», al quale mi limito ad annuire.

Come può uscirtene fuori così? Che scusa ha? Si è scordato?

Io ero in ansia tanto da avere le palpitazioni e lui si è semplicemente dimenticato di me? Dimenticato di dover discutere di quel bacio? È questa l'importanza che ha per lui?

Non rispondo ed, anzi, metto via il cellulare così da non essere tentata di scrivergli nulla; non si merita nessuna delle mie parole.

Poco dopo ricevo un altro messaggio e la curiosità ha la meglio su di me. Stupida!

Da: MattThompson
Possiamo parlare ora?

Mi pare non ci sia molto di cui parlare. In più, sono molto arrabbiata per la pessima figura che mi ha fatto fare oggi abbandonandomi al nostro primo presunto appuntamento -anche se non proprio da fidanzati.

Da: MattThompson
Sono mortificato, dico davvero.

Da: MattThompson
Non voglio litigare con te,
dimmi cosa devo fare per farmi
perdonare!

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