Capitolo 38: Nonna.

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Capitolo 38
Nonna.


E finalmente è arrivato il giorno della partenza per Liverpool. Da quando me ne sono andata da lì tre anni fa, ci sono venuta poche volte e solo ed esclusivamente per mia Nonna.

Non ho mai avuto amici intimi lì né parenti che mi legassero a questa città, anche per questi motivi non l'ho mai vista come la mia città, nonostante io sia nata e cresciuta qui.

In questi giorni le cose sono andate come mi ero immaginata: ho riposato molto, ho letto alcuni libri, mi sono guardata un po' di How I Met Your Mother e ho passato del tempo con la mia famiglia.

Albert mi ha stupita ed ha chiesto di poter venire pure lui dalla Nonna con me e la zia, perché «gli manca molto».

E dopo esserci fatti quattro ore e mezzo di macchina, ecco finalmente che si intravede la città di Liverpool, vicina al mare, e il suo grande porto, che l'ha resa così famosa.

«Che posto di merda.» Dice mia zia mentre guida e percorre le strade centrali -mia Nonna abita in una villetta abbastanza tranquilla fuori il centro.

«Non dire così.» La riprende Albert guardandola di sbieco e con un sorriso divertito. «Sei nata e cresciuta qui. E anche io e Maya.» Mia zia, essendo appunto così giovanile, ha un buon rapporto anche con i miei fratelli e spesso si comporta più da amica che da parente.

«Ma avete passato l'adolescenza a Bristol. Avete avuto fortuna, ragazzi.» Sembra terribilmente seria mentre lo dice. I capelli legati in una coda le lasciano il volto ben libero e il solito chiarore della pelle è nascosto da uno strato di fondotinta.

So per certo che Albert vorrebbe ribattere, ma io intervengo e punto un dito contro il finestrino come una bambina che visita per la prima volta un luogo nuovo. «Eccola! La casa della Nonna!»

Albert sbuffa, ma so che anche lui è felice di vedere la Nonna. La zia parecchia e io esco fuori dalla macchina come un fulmine e percorro rapidamente i gradini in pietra del viale. Mi fermo di fronte al portone marrone e suono il campanello in trepida agitazione. Finalmente vedrò la mia adorata Nonna!

Dopo alcuni secondi la porta si apre rivelando Gloria, un'amica della Nonna, più giovane di lei  di circa dieci anni e, infatti, le fa un po' da badante. L'ultima volta che l'ho vista aveva i capelli biondi, ora sono rossicci e corti corti.

«Maya? Ma come sei cresciuta, cara!» Mi stritola in un abbraccio e vengo invasa dal suo profumo amaro. Nonostante non sia una di famiglia, si è sempre comportata con me in maniera impeccabile, facendomi sentire a mio agio in qualsiasi situazione, forse anche perché lei stessa non ha nessun parente e non si è mai sposata. «Vieni, cara. Fuori c'è questo ventaccio. Ma con chi sei venuta fino a qui?»

Mi accoglie calorosamente in casa e io riesco a malapena in tempo ad indicare Albert e la zia alle prese con le valigie che vedo arrivare mia Nonna giù dalle scale e mi precipito verso di lei.

«Nonna!» La saluto e la stringo fra le mie braccia. È poco più bassa di me e mi devo un po' abbassare per essere alla sua stessa altezza. «Come stai? Tutto bene? Non hai più il raffreddore?» La tempesto di domande e mi allontano quel che basta per vedere la sorpresa sul suo volto piccolo e rugoso. È bellissima.

«Amore mio, ma che ci fai qui? E senza avvertire, per giunta!» Appoggia le mani fredde e morbide -la pelle sta cedendo ormai- sulle mie guance e mi porge un sorriso radioso. «Con chi sei venuta? Hai fame? Se tu me lo avessi detto ti avrei preparato qualcosa! Per quanto ti fermi? C'è anche Papà con te?» Questa volta è lei a tempestarmi di domande, ma mai come ora mi sono sentita a mio agio.

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