Capitolo 27: Argh, la matematica.

205 8 7
                                    





Capitolo 27
Argh, la matematica.

La matematica è sicuramente una di quelle materie che più ci provo, più mi impegno e più non ci capisco assolutamente nulla.

Non che con la fisica o la chimica sia messa meglio, ma almeno non ho tutta questa confusione in testa che ho quando inizio un esercizio di matematica.

La mattinata scolastica è finita, è l'una e poco più e non vedo l'ora di tornare a casa, non tanto per mangiare, ma per studiare matematica. Ho così tanta ansia per il compito di domani!

Sarà importante per la media di questo quadrimestre ed è uno di quei voti che conterà anche nel secondo quadrimestre, dato che l'insegnante resterà la stessa per tutto l'anno.

«Ehi, ehi, ehi.» Mi sento chiamare da qualcuno dietro di me, così interrompo la mia quasi corsa verso l'uscita della scuola.

Vedo alcuni miei compagni di classe, tra cui Natalie, avviarsi verso la porta, mi volto per vedere Matt camminare a passo svelto verso di me. I capelli castani oggi sono nascosti in parte dal suo cappello di lana nero, ma alcune ciocche gli scappano e gli incorniciano la fronte.

«Cos'è tutta questa fretta, nana?» Mi domanda una volta affianco a me e alzo gli occhi al cielo per quel nomignolo, ma in realtà dentro di me si sono scatenate mille farfalle.

«Devo tornare a casa per studiare matematica.» Gli spiego ed esco dalla porta della scuola, aspetto che mi raggiunga ed insieme proseguiamo verso casa.

«Argh, la matematica.» Fa una smorfia adorabile, che per fortuna riesce a farmi sorridere.

Di lato al viale che porta sul marciapiede ci sono dei ragazzi che chiacchierano fra di loro mentre si appoggiano alla staccionata. Matt li saluta con un cenno del capo, mentre io distolgo lo sguardo quando i loro occhi si posano su di me facendomi imbarazzare.

Poco distante noto anche Natalie, che si stringe nella sua giacca. I suoi occhi azzurri sono su di me e Matt e pare che se ne sia accorto pure lui, perché sbuffa in una risatina sarcastica. «Che ipocrita.» Lo sento borbottare, ma continuo ad osservare Natalie che ci segue con lo sguardo finché non gira la testa da un'altra parte.

«Come scusa?» Domando a Matthew tornando a guardarlo, mi acciglio e non capisco a cosa si stia riferendo.

«Dico; la tua amica.» Mi spiega guardandomi dalla sua altezza, deve abbassare un po' la testa per permettere ai miei occhi di incontrare i suoi. I suoi bellissimi occhi marroni. «Ti tratta di merda, ieri ti ha detto che non siete più amiche, quando ti vede per la strada non ti saluta ma non ti toglie gli occhi di dosso? Quello è essere indifferenti o disinteressati?» Domanda retoricamente e scuote la testa contrariato.

Lo osservo per qualche secondo: la mascella contratta e ben delineata, il taglio degli occhi accentuato, la bocca piegata in una mezza smorfia. È incredibilmente bello nella sua semplicità.

Abbasso lo sguardo sui miei piedi quando mi rendo conto che lo sto fissando spudoratamente e che potrei cadere a terra da un momento all'altro a causa delle mia sbadataggine. «Beh.. Non so cosa farci con lei.»

«Lasciala perdere, te lo dico io.» Annuisce in accordo con se stesso, i suoi occhi incontrano i miei per una frazione di secondo prima di tornare a ispezionare qualcosa di fronte a sé.

«Sì, sicuramente ora lascerò perdere per un po'.» Confesso tra me e me, mi stupisco di trovare i suoi occhi sul mio viso. «Ho ansia per il compito di domani, quindi non posso pensare ad altro ora.»

«Ohw.» Passa un braccio sulle mie spalle e mi stringe a sé, mentre il suo petto vibra sotto la mia spalla. «Piccola Maya.» Si prende beffa di me, le mie guance si arrossiscono da sole e mi mordo il labbro inferiore per non rispondergli per le rime. «Lei e la matematica.»

Fallin all in youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora