Capitolo 15
Fanculo la chimica.«Okay, ora può bastare.»
È da più di mezz'ora che cerco di impedire a Matthew di mangiarsi le mie patatine, ma ogni volta trova un modo per distrarmi e rubarmene un paio.
«No, perché? Ho ancora fame io.» Brontola lui, imbronciandosi come un bambino.
«Smettila.» Alzo le sopracciglia e mi sforzo di sembrare credibile, ma lui mi scoppia a ridere in faccia facendo così sorridere anche me.
Decido di lasciargli via libera e inizia a mangiarsi tutte le mie patatine.
Dopo la lezione di storia sono venuta qui nella caffetteria della scuola con l'intenzione di fare una veloce merenda delle tre prima di tornare a casa o fermarmi da mia zia Judith, ma qui ho incontrato Matthew che continua a importunarmi per più di un'ora ormai.
«Dai su, studia.» Mi prende in giro. Oggi è ancora più bello, indossa la felpa bordeaux della scuola e i pantaloni neri come tutti i giorni, ma ha i capelli castani tenuti indietro da una piccola bandana nera.
«Smettila.» Mi lamento ridacchiando, è seduto di fronte a me e ogni volta che mi abbasso a leggere una pagina del libro mi tira una piccola pallina di carta.
«Sei una rompipalle.» Dice con un tono di voce serio, mentre io mi metto a ridere per la stupidaggine che ha detto: è tutto il tempo che non fa che infastidirmi, dovrebbe essere lui il rompipalle.
«Tu lo sei.»
«Questione di punti di vista.» Scrolla le spalle, sapendo che non potrò ribattere con tale affermazione.
«Non hai un allenamento a cui partecipare oggi?» Prima ho incontrato Robert per i corridoi che mi ha informata proprio di un allenamento extra in preparazione alla partita di questo fine settimana.
«Sì.» Ammette e storce il naso in una buffa smorfia, guarda un punto alle mie spalle, si deve essere incantato.
«Allora va.» Gli faccio cenno di avviarsi verso la palestra, ma lui alza gli occhi al cielo.
«Non fare la noiosa.» Mi tira un'altra pallina di carta e ridacchia quando mi colpisce la guancia e cade sul mio libro aperto.
«Sei un bambino.» Prendo la pallina di carta e gliela rilancio.
Lui si scansa e la pallina finisce per terra in mezzo alla caffetteria proprio mentre passa un professore, che la raccatta. «Non si lanciano le palline di carta.» Dice con tono di rimprovero verso di me, visto che Matthew gli da le spalle.
Sgrano gli occhi e annuisco imbarazzata. Il professore se ne va e io sento ridere Matthew.
«Stronzo.» Gli tiro un calcio da sotto il tavolo e lui ride ancora più forte.
«Mica è colpa mia se ti fai sgamare.» Alzo gli occhi al cielo, cosa potevo saperne io che sarebbe passato un professore proprio in quell'istante? «Ti porto sulla cattiva strada, piccola Maya?»
Mi mordo il labbro inferiore per non mandarlo a fare in culo e lui ridacchia, mostrando le sue fossette poco accennate.
«È meglio per te che tu vada.» Gli intimo a bassa voce, per fortuna che ci sono poche persone in caffetteria e si sente un gran vociare nei corridoi.
«Vado, signorina Cox.» Prende il suo zaino mezzo aperto e mi fa un cenno di saluto con la testa. «Ci vediamo.»
«Ammazzati di corsa.» Gli rispondo divertita e lui sorride mentre si allontana dalla caffetteria.
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Fallin all in you
Ficção Adolescente[COMPLETA] You know I've been alone for quite a while haven't I? I thought I knew it all Found love but I was wrong More times than enough But since you came along I'm thinking baby You are bringing out a different kind of me There's no safety net t...