Capitolo 9: A te piace l'horror?

346 9 9
                                    





Capitolo 9
A te piace l'horror?


I corridoi sono strapieni di ragazzi e ragazze nelle loro divise invernali che si muovono a passo veloce. Il poco tempo della ricreazione concesso dalla scuola fa muovere gli studenti come cavallette a primavera da una foglia a un'altra. Ed è così che mi sento quando cammino per i corridoi della mia scuola, in questa mattina di inizio novembre.

«Hai capito, Maya? Lui è stato a New York l'anno scorso con la scuola! Capisci? Chissà che bello che deve essere stato.» Mi informa Nat di qualcosa riguardante Steven.

Sono giorni e giorni che non fa altro che parlare di lui, annoiandomi a morte.

«Incredibile.» Mormoro sarcasticamente, mi guadagno una sua occhiataccia che però viene subito sostituta da un sorriso ampio.

«Così quando ci andremo insieme io e lui sapremo già cosa vedere e cosa non vedere.» Continua a fantasticare e io alzo gli occhi al cielo.

Pensavo ci saremmo andate insieme a New York un giorno.

Mi sistemo la cartella sulle spalle coperte dal maglione rosso della scuola. Alcuni miei compagni la portano nera, ma la mia era a lavare così mi sono dovuta accontentare di quella bordeaux. Natalie, invece, porta ancora la camicia, ma solo perché sotto si mette una o due maglie, risultando così impacciata nei movimenti.

«Non pensi di esagerare?» Mi riferisco a un probabile viaggio con Steven. A malapena si parlano!

«No!» Esclama inorridita dalla mia assurda domanda e svoltiamo a destra lungo il corridoio che porta alle macchinette del primo piano. «Sei tu che non capisci.»

Scuoto la testa abbozzando un sorrisetto divertito; è tipico di Natalie comportarsi così. Ci fermiamo dietro a due persone in fila per le macchinette e tiro fuori il telefono dallo zaino.

Non ascolto neanche più le parole senza senso di Natalie, continua a parlare a vanvera di Steven e di ciò che a lui piace fare o cosa a lui non piace fare, come se lo conoscesse!

Natalie ha solo una cotta per lui, ma a volte risulta pesante. In questi giorni, soprattutto, non riesce a parlar d'altro.

Così accendo il mio iPhone e mi metto a controllare Instagram, magari trovo qualcosa di più interessante della gita di Steven.

Quando finalmente è il nostro turno, Natalie prende un pacchetto di patatine e mi fa cenno di allontanarci alla svelta. In effetti, la campanella sta per suonare di nuovo, quindi dobbiamo essere in classe prima della fine della ricreazione se non vogliamo subirci le lamentele e le urla della professoressa di chimica.

Nat mi offre una patatina e io la accetto volentieri, mettendo momentaneamente via il cellulare.

Camminiamo a passo svelto verso le scale che portano al piano inferiore e sposto lo sguardo su tutti i volti degli studenti.

Vedo, a un paio di metri da me, Matthew, il mio nuovo vicino di balcone. Sento l'ansia crescere dentro di me: cosa devo fare?, come mi devo comportare?, devo salutarlo?

Stupida insicurezza!

Alzo lo sguardo e noto i suoi nocciola già nei miei, mi passa affianco. «Ciao Maya.» Mi saluta con un sorriso, faccio in tempo ad abbozzare un sorriso di saluto e lui prosegue la sua camminata verso la parte opposta alla mia.

«Maya?» Mi chiama Natalie tirandomi per un braccio e spronandomi a seguirla. «Chi era quello?» Mi chiede curiosa.

Strano, prima non mi ha neppure chiesto come stessi, ma ora è interessata a sapere come mai conosco quel ragazzo.

Fallin all in youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora