Capitolo 78: Il ballo.

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Capitolo 78
Il ballo.


Dire che sono nervosa è un eufemismo.

Non so perché ho permesso a mio padre di invitare a cena la famiglia Thompson. Matthew continua a dirmi di stare tranquilla, ma lui non può capire quanto sarà imbarazzante, non conosce la mia famiglia.

Per fortuna stasera Edward non c'è, quindi non dovrò preoccuparmi di lui, ma in compenso mia zia è più euforica di mio padre. Continuo a muovermi nervosamente avanti e indietro per camera mia, mentre Matthew mi osserva divertito dal letto sul quale è sdraiato tutto tranquillo.

«Cosa potrebbe succedere di così terribile?» Domanda lui scrollando le spalle, ma io sgrano gli occhi dal nervoso.

«Tu non hai idea.» Mormoro e scuoto la testa combattuta. «Sono tentata di fingermi malata per rimandare la cena.» Confesso in un momento di disperazione estremo.

Matthew ride, forse non pensa che sia seria. «Avanti, Maya.» Mi porge un braccio e io gli afferro la mano, mentre lui mi spinge verso di sé. Atterro sul letto vuoto accanto a lui e sento il suo corpo caldo accanto al mio. «Tranquilla, saremo insieme.»

In effetti, ha ragione. Potrebbe andare peggio di come già è. Prendo un bel respiro e annuisco.

«E poi stasera andremo al famoso ballo, hai finito gli esami e i risultati sono andati tutti benissimo. Ti meriti un po' di tranquillità.» Mi sorride dolcemente ed io mi sciolgo un po'. «Inizia l'estate.» Mormora guardando le sue dita mentre mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Dovresti essere contenta.»

Ha ragione, mio Dio, ha sempre ragione questo ragazzo. «Da quando in qua sei così saggio?» Lo prendo in giro e i suoi occhi scattano nei miei. Sorridiamo entrambi e dopodiché le sue labbra sono sulle mie in un lento bacio.

Proprio in quel momento entra in camera zia Judith senza neanche bussare e ci becca in fragrante. Arrossisco fino alla punta dei capelli mentre mi allontano di scatto da Matthew, che invece sembra divertito così come mia zia Judith che ha un sorriso a trentadue denti.

«Sono arrivati tutti. Dovreste scendere a cenare.» Ci informa la zia e prima di chiudere la porta mi scocca un'occhiata divertita ed affettuosa al tempo stesso.

«Oh mio Dio, che imbarazzo.» Mormoro mentre sento Matthew ridere di gusto e si allontana dal letto per scendere giù a cena.

Lo seguo rapidamente e in men che non si dica siamo a tavola con sua madre, il suo patrigno, sua sorella, mio fratello Albert, mio padre e mia zia Judith. Per entrarci tutti abbiamo dovuto aggiungere un tavolo e prendere una tovaglia più lunga.

Zia Judith si comporta da vera padrona di casa e non sembra neanche essere una zia, ma più una madre ed è proprio quello che è stata per me in tutti questi anni.

La serata passa tranquilla e noto subito che mio padre e David hanno molte cose in comune e sembrano trovarsi bene; non hanno fatto altro che parlare fra di loro per tutta la durata della cena, ma sia io che Matthew ne eravamo felici dato che non volevamo le attenzioni di mio padre su di noi. Sono molto contenta che mio papà abbia trovato un nuovo amico. Da quando la mamma sta male lui si è rifugiato nel suo lavoro e da allora passo pochissimo tempo fuori di casa se non per lavorare. Non penso abbia più amici al di fuori di quei pochi colleghi di lavoro con il quale si trova bene, ma mai abbastanza da andare a cena insieme una sera.

Karen non stacca gli occhi di dosso da me e Matthew e continua a tempestarci di domande. Come sono andati gli esami? Cosa farai questa estate, Maya? Siete pronti per il ballo di stasera? Matthew, tesoro, ti ho lasciato lo smoking in camera tua sul letto, ti prego stacci attento. Non tornerete a casa tanto tardi, vero?

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