Capitolo 54: Tutto nero.

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Capitolo 54
Tutto nero.

Parlo spedita, non prendo neanche aria per poter esprimere al meglio tutto ciò che ho studiato nelle ultime dodici ore di studio intensivo.

La classe è occupata a farsi i cazzi propri, ma d'altronde chi sta attento alle interrogazioni altrui?

A volte, persino l'insegnante sembra non ascoltarmi. Neanche io se fossi in loro mi ascolterei, ma questo mi dona un po' di tranquillità perché so che non verrò giudicata in caso di errore: nessuno se ne accorgerebbe probabilmente.

Non che mi interessi o mi emozioni particolarmente la storia del Medioevo, ma devo pur studiarla e poi ho bisogno di un buono a storia, dato che quest'anno te ne terranno conto per i crediti. Non posso permettermi di fallire.

So che Papà non me ne farebbe una colpa, né tantomeno i miei fratelli, che sono uno peggio dell'altro in fatto di materie scolastiche, ma non vorrei deludere me stessa.

Mia Nonna mi dice spesso che vado bene così come sono e che non devo pretendere troppo da me, non sono un robot e ho anche io dei sentimenti, delle emozioni, dei difetti e delle imperfezioni.

Forse non sa che io mi reputo la cosa più lontana alla perfezione che ci sia. Non mi vedo affatto come perfetta, anzi penso di sbagliare costantemente, ho sempre paura di non essere all'altezza e questo non solo a scuola, ma anche a casa, con gli amici, con i ragazzi.

Anzi, la scuola è l'unico ambiente dove mi sento superiore alle altre, dove non ho paura di sbagliare, perché so di essere portata, di essere abbastanza brava da non farmi vergognare.

Mentre, andare alle feste, truccarmi, farmi bella, queste così sì che mi mettono sotto pressione. Mi ricordano costantemente che non sarò mai all'altezza di molte ragazze di questa stessa scuola che sono bellissime, simpatiche, popolari.

Tipo Bea.

Okay, forse lei non è proprio simpatica, ma è benvoluta da tutti e riesce a farsi piacere da tutti, soprattutto i ragazzi.

Dio, quando passa lei nel corridoio sembra che tutte le altre scompaiano e agli occhi degli altri sembra esserci solo lei. Non posso essere una bugiarda e ammetto che è davvero bella e qualche volta sembra essere anche simpatica, ma non mi ha mai degnato di una sua battuta.

Dopo una bella mezz'ora in cui discorro completamente da sola, l'insegnante si stanca e mi manda apposto con un sorriso. «Ti sei meritata un buono voto, signorina Cox.» Mi dice solamente, mentre io vorrei alzare gli occhi al cielo per la sua ipocrisia.

Faccio per alzarmi dalla sedia e mi sento strana mentre cammino verso il mio banco. Mi sembra di essere ubriaca, la testa non è perfettamente collegata al resto del corpo, che si muove in modo autonomo. Mi siedo accanto a Lauren, che mi riserva uno sguardo soddisfatto da «te lo avevo detto».

Le rivolgo un sorriso tirato, ma sento il mio cuore battere l'impazzata dentro al mio petto come se volesse uscir fuori. Non riesco a farlo rallentare e a questa velocità rischierà di farmi solo del male. Le mani mi iniziano a sudare, così le struscio sul tessuto dei miei pantaloni, e mi lecco le labbra secche.

Guardo la classe intorno a me, che continua a farsi i dannati affari suoi e l'insegnante stessa ora si è messa ad aggeggiare sul computer, probabilmente per mettere sul registro elettronico il mio voto.

L'aria si fa sempre più rarefatta nella stanza e faccio fatica a respirare. Provo a prendere dei profondi respiri, chiudendo anche gli occhi, ma è come se l'ossigeno non entrasse nei polmoni, è come se stessi andando in apnea.

Una non molto nuova sensazione si fa strada nella mia mente: mi sento morire. Il terrore si impossessa di me e mi faccio prendere dal panico; la costante paura di morire, di non riuscire a controllare il mio corpo che si muove più velocemente del normale mi dà alla testa.

Un ansimo esce dalla mia labbra socchiuse e la fronte mi si imperla di sudore, mentre le forze mi abbandonano sempre di più. Delle lacrime silenziose escono dai miei occhi e riconosco anche attraverso le lacrime il volto di Lauren farsi sempre più preoccupato, mentre apre la bocca e dice qualcosa che non riesco a sentire.

Poco dopo sento delle braccia tirarmi fuori dal mio banco, ma non saprei riconoscere chi sia perché faccio fatica a tenere gli occhi aperti e quel poco che vedo è annebbiato a causa delle lacrime che offuscano tutto ciò su cui poso gli occhi. Persino, Lauren è sfuocata, ma mi pare di leggere il terrore nei suoi lineamenti, nei suoi occhi e nella labbra pressate in una smorfia.

Qualcuno mi fa sdraiare a terra, me ne rendo conto solo quando la mia schiena viene a contatto con il pavimento freddo che mi apporta un minimo di sollievo, ma ancora non riesco a smettere di credere che morirò.

Faccio per aprire la bocca e dire qualcosa, ma le parole non mi escono e mi sento completamente fuori luogo, con tutti questi occhi puntati su di me. Ma che ci fanno tutti qui a guardare? Da quando sono così tanti?

Avanti, prof, riprenda a spiegare che ora mi passa e sto attenta anche io. Devo prendere appunti.

Vedo avvicinarsi una figura, ma non riesco più a tenere gli occhi aperti. È troppo faticoso e io mi sento affogare, come se non avessi più aria nei polmoni. Riconosco il profumo di lavanda di Natalie, è qui? Non mi pare di averla vista prima.

Voglio solo tornare a stare bene, perché non riesco ad aprire gli occhi? E perché la mente va per conto proprio? Perché il respiro si fa sempre più affannoso e vedo tutto nero?

Vorrei solo che tutto finisse, perché succede a me?

Sono una brava ragazza: studio, aiuto in casa e ogni tanto vado pure in Chiesa. Certo, non sono perfetta, ma non dico quasi mai le parolacce e poi sono sempre gentile ed educata con tutti.

Non basta? Cos'ho di sbagliato? Perché Dio vuole punirmi in questo modo? Mi vuol far morire?

Ripenso a mio padre, ai miei fratelli, a mia zia, a mia Nonna a Liverpool. Non li posso perdere. Dov'è la mia mamma? Voglio la mia mamma. Dov'è?

Mi rendo conto di star piangendo solo quando qualcuno fa passare le sue mani sulle mie guance. Vorrei non soffrire più, perché non scompare tutto per un po'?

E improvvisamente, come per magia, tutto finisce sul serio.

Fallin all in youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora