1 Luglio, domenica sera.
Ero nell'auto di Kaylee quando vidi aprirsi all’improvviso la portiera, e salì un ragazzo. Che ragazzo! Erano tutti così in California? Solo ora che avevo lasciato Thomas mi rendevo conto di quanta bellezza c’era in giro. Scoppiai a ridere, forse era meglio dire, quanti manzi c’erano in giro a San Diego.
«Dolcezza, perché ridi? Dovresti aver paura o sbaglio?»
«Paura già passata. Mi chiamo Iris.»
Si girò e mi sorrise. «Piacere Iris, io sono Matthew.»
Matthew correva spericolato tra le strade di San Diego, quando dietro di noi vedemmo un’auto che ci seguiva. Riconobbi chi era. Goncalo Llanos.
«Matthew, devi seminare quell’auto o finiremo entrambi nei guai.»
«Paura dolcezza?»
Risi. «Ho più paura per il tuo bel visino. Mettiamoci in un vicolo e scendi, io sono al sicuro.»
L’auto si fermò in un vicolo e Matthew prima di scendere mi guardò negli occhi.
«È stato un piacere incontrarti, Iris.»
Stava per scendere quando non so con quale coraggio, gli presi un polso e lo bloccai. «Aspetta Matthew.»
«Dimmi.»
Avvicinai il suo viso al mio e avvicinai le mie labbra alle sue. «Grazie, per quindici minuti non ho pensato a nulla.»
Mi allontanai dalle sue labbra, era stato solo un bacio a stampo, ma per me valeva tanto.
«Iris, devo insegnarti a baciare.»
Scoppiai a ridere e arrossii. «So baciare, era solo un modo più dolce per dirti grazie.»
«Ho apprezzato davvero, a presto Iris.»
Scese dall’auto e scomparve nel buio della notte, di quel bacio non ne avrei fatta parola con nessuno. Vidi avvicinarsi Gonzalo e Kaylee all’auto e tornammo a casa.
Feci finta di addormentarmi in auto e Goncalo mi portò in camera di Kaylee, tra le sue braccia mi sentivo protetta, era quello che avevo sempre voluto.
Li vidi uscire dalla stanza e dopo pochi minuti mi affacciai alla finestra, volevo osservare le stelle e pensare alle parole di Thomas.
Presi la chiave del lucchetto, e la strinsi tra le mie mani. Quella chiave era la mia libertà. Mi toccai il collo pensando a Thomas e… vuoto! Il girocollo era scomparso. Merda! Thomas mi avrebbe ammazzato. Era il simbolo dell’appartenenza.Stavo per aprire la finestra per chiedere a Kaylee di guardare nell’auto di Goncalo, ma mi bloccai. Vicini, i due erano troppi vicini. Che diavolo stava succedendo? Avevano una relazione? Guardai fino alla fine i due. Goncalo aveva regalato un orgasmo a Kaylee. Che stronzi! Ed io che avevo anche sognato quel cretino. Infuriata, mi gettai sul letto e cercai di addormentarmi, Goncalo era già il passato, Kaylee non sapevo chi fosse. Poteva anche dirmi che avevano una relazione, mi aveva detto che non aveva nessuno. Chiusi gli occhi e poco dopo mi addormentai.
Lunedì 2 luglio
Ero riuscita ad evitare Kaylee e mi trovavo incastrata con il regista. Aveva giocato d’astuzia. Ma io ero molto più furba di lui e non avrei partecipato al film. Avrei fatto finta di accettare, mi sarei ripresa il mio collare e poi lo avrei mandato al diavolo. Ero con Jona a svolgere il servizio fotografico, lui era un fotografo fantastico, dolce e attento. Non provavo il minimo imbarazzo a stare in sua compagnia, per una volta nella mia vita in quelle foto mi sentii libera di essere me stessa.
Era sera e decisi di andare a mangiare qualcosa in una tavola calda, avevo bisogno di restare sola e non pensare a nulla. Ma la fortuna non era dalla mia parte. Vidi a un tavolo Christopher che cenava e chiacchierava con una ragazza. Forse aveva trovato la sua nuova protagonista.
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Bondings
ChickLitSiamo di nuovo noi, le pazze del Club della Frusta, con un nuovo progetto! Se vi aspettate di leggere una trama, resterete delusi: noi siamo le prime a non avere idea di quello che combineremo. Possiamo solo assicurarvi tanto sesso, quindi per chi a...