Arleen. Cambio di prospettiva

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Lunedì 9 luglio

Avevo bisogno di farmi una lunga chiacchierata con Christopher, soprattutto dopo i mille appunti che mi aveva fatto durante le prove delle riprese.
A

spettai che i miei colleghi se ne andassero, bollendo dentro tanto quanto ero glaciale fuori.
Presi le mie cose molto lentamente, guardavo in borsa cercando solo di prendere tempo su di loro e rimanere sola con il regista.


Lo fermai dentro al suo studio.
S

enza chiedere permesso o altro, chiusi la porta cercando di fargli capire da subito le mie ragioni.

«L’educazione l’hai persa?» chiese divertito, ma io ero talmente furente da non riuscire più a tenermi le cose dentro.

«A che gioco stai giocando, Chris?» chiesi, permettendomi persino il diminutivo.

Mi avvicinai alla sua scrivania e puntai le mani su di essa mentre lui mi guardava interrogativo.

«Te la sei presa per prima, Mistress?» continuò sbeffeggiandomi.

Respirai. «Ci siamo conosciuti alla mostra io e te, quella in cui hai incastrato Jona a lavorare al film, o forse ho conosciuto il tuo fratello gemello?»

Mi guardava perplesso, come se non capisse che cosa stessi dicendo.

«Mi hai aiutata a guardare attraverso la foto e sono sicura che le tue intenzioni non si fermassero a quello. Persino al provino ho sentito il tuo fascino su di me, quindi mi chiedo: da dove viene tutto questo astio nei miei confronti? Perché l’unica cosa certa è che ce n’è.»

«Ti sbagli, Arleen» disse serio e calmo.


«No, non penso, e se vuoi ti spiego anche perché.»

Avevo preparato il monologo mettendo tassello su tassello per tutta la notte ed ora ero pronta ad esporlo dal primo all’ultimo punto.


«Mi hai presa per la parte, abbiamo anche firmato un contratto preventivo e tu ieri sera davanti a tutti hai tirato fuori i tuoi dubbi, davanti a persone che della mia vita privata non devono sapere nulla ti sei permesso di parlarne, e poi, su, spiegami come il mio essere una studentessa sia un problema mentre il fatto che faccia la Mistress no. Hai voluto attori che rispecchiassero quello che nel film c’è, quindi scontato che come io sono una mistress il tuo protagonista fa il gigolò ed un’altra cosa certa è che lavora in un bar. Considerando poi che ai miei studi manca solo il praticantato che inizierò tra tre mesi, dimmi perché hai usato due pesi e due misure, o forse tra tutti i fascicoli che Kaylee ha riempito su di noi solo il mio ti interessava davvero?»

Sputai tutto a raffica con una rabbia che non sentivo da tempo, ero sempre stata contro le ingiustizie ed il fatto che avevo cercato di spingere il ruolo di Mia verso Veronika ne poteva essere una prova.

«Che ne sai tu dei miei fascicoli?»

Ripresi la mia glaciale sicurezza staccandomi dalla scrivania e riprendendo la mia posizione eretta e controllata.
«

Come hai detto, amo avere tutto sotto controllo, ed anche tu da bravo dominante non sei da meno, ma io al contrario tuo ho letto il fascicolo di Matt.»

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