Ryan. Inutile

585 43 115
                                    

Lunedì 9 luglio pomeriggio

Afferrai la sbarra sopra la mia testa e mi issai, sbuffando per lo sforzo, mentre le vene sui bicipiti si ingrossavano. Salii fino a poggiare quasi il mento sull'acciaio, poi calai di nuovo. Ripetei lo sforzo altre due, tre, dieci volte, finché non sentii il braccio sinistro cedere. Crollai sulla sedia, lussandomi un fianco, e imprecai violentemente mentre mi massaggiavo il bicipite offeso.

In quel momento si aprì la porta e mia sorella e Veronika entrarono immerse nel loro solito chiacchiericcio. Entrambe mi sorrisero e io mi insospettii subito. Il sorrisetto di Sunny sapeva tanto di subdolo, di "io so qualcosa che tu non sai e non vedo l'ora di vedere la tua faccia quando lo scoprirai", mentre Veronika... se non l'avessi conosciuta bene avrei detto che fosse imbarazzata.

«Come sono andate le prove?» chiesi.

Sunny nascose una risatina dietro la mano, Veronika si morse le labbra carnose. Sollevai un sopracciglio, sentendo la stizza aumentare.

«Bene» rispose alla fine mia sorella, dopo aver constatato che la sua nuova amichetta del cuore non avrebbe aperto bocca. «Veronika è stata fantastica. Sembrava quasi... reale.» Non riuscì a trattenere una risata e andò verso la cucina a prendersi una bottiglia d'acqua dal frigo.

Il mio sguardo scivolò su Veronika, che mi venne incontro. «Sei tutto sudato.»

«Ho appena fatto tutte le scale a piedi.» La guardai fisso. «Cos'è successo?»

Veronika fece per rispondere ma la nostra attenzione fu catturata da Sunny che era tornata in salotto.

«Oh non fate caso a me» ondeggiò le mani lei, ghignando. «Quando avete finito di parlare ti devo mostrare una cosa, fratellone.»

Inspirai a fondo. Iniziavo a perdere la pazienza. «Beh?» chiesi a Veronika.

«Abbiamo iniziato a recitare sul serio» spiegò lei, mordendosi di nuovo il labbro. «Ho provato una scena con Matthew, il tuo amico.»

O, come aveva iniziato a chiamarlo lei, Chiappe d'oro. Iniziai a sospettare il seguito del racconto e la bloccai subito. Non volevo sentire una parola di più. «Ho capito. Immagino tu sia stata brava. Sunny, se ti azzardi a farmi vedere il video che sicuramente hai girato di nascosto ti uccido.»

Lei mise il broncio, nascondendo il cellulare. «Guastafeste. Ma sai come erano carini?»

Borbottai qualcosa di poco lusinghiero nei suoi confronti, poi abbaiai: «Aiutami con la vasca, Veronika.»

Lei mi spinse sollecita in bagno, felice di evitare la ramanzina. Cercai di tenere a freno i pensieri ingarbugliati, ma non potevo evitare che si formassero due immagini davanti ai miei occhi: Veronika e Matthew avvinghiati in un abbraccio passionale e... e... e non volevo pensare ad altro.

Veronika iniziò a riempire la vasca e a versare i sali profumati. Si sedette sul bordo a guardarmi. «Sei bello.»

Sbuffai. «Ruffiana.»

«No, è vero. Anche tutto sudato.» Venne a sedersi in braccio a me e mi circondò il collo con le braccia. La squadrai. Era vestita decentemente oggi. Iniziava ad avere un po' di buongusto, anche se aspettavo con ansia che arrivasse l'inverno per vederla finalmente coperta dal naso ai piedi.

Quel pensiero mi scosse. Davvero iniziavo ad immaginare di avere quella ragazzina con me fino all'inverno?

Veronika mi squadrò coi suoi occhi neri. «Smettila.»

«Non sto facendo niente.»

«Stai pensando. Ti corrucci sempre quando pensi a qualcosa di brutto. E scommetto che ha a che fare con me.» Sbuffò, alzando gli occhi al cielo. «Senti, è stata solo scena, okay? È il mio lavoro. Sono un'attrice adesso» si pavoneggiò.

BondingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora