Kaylee. Rischi

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Venerdì 6 luglio

«Kaylee, non puoi esserti innamorata di un uomo che conosci da una settimana» disse mio padre.

Gonçalo era uscito a fumare, seguito da Veronika, e io era rimasta lì sola a sorbirmi il discorsetto dei miei.

«Ecco che è successo, però.»

«Non mi pare una cosa possibile, poi lui non mi piace.»

«Papà deve piacere a me, non a te» dissi alzando gli occhi al cielo.

«Ma non lo conosci nemmeno! Cosa sai di lui in una settimana in cui siete stati insieme?»

Ottimo punto. Non sapevo praticamente nulla di lui, ma non gliel'avrei data vinta.

«Su Luke, non essere così severo, lei ha 24 anni può fare le sue scelte» si intromise Ivanna.

Mi padre la fulminò con lo sguardo.
«Ivanna, tu lo conosci molto bene e sai cosa ha combinato nella sua vita. Non lascerò la mia bambina nelle sue mani.»

Cosa aveva fatto? Perché io non avevo trovato nulla?
Ripensai al litigio di poche ore prima con Gonçalo e il pensiero che fosse stata Eleanor a nascondere tutti i file sulla sua vita si fece vivido nella mia mente.

«Sentite io non so nulla di strano su di lui, lo amo e siamo fidanzati. Ora se non vi dispiace vado a preparare le valigie perché andremo a vivere insieme.»

Mio padre quasi si strozzò con la sua stessa saliva e Ivanna sgranò gli occhi.

«Non ti pare una scelta affrettata?» chiese lei.

«No, per niente» dissi convinta e mi alzai dirigendomi in camera.

Quando Gonçalo rientrò nella suite pochi minuti dopo avermi detto che avrebbe accompagnato Kat a casa rimasi alquanto stupita.

«Già di ritorno?» gli chiesi, cercando di non mostrargli tutta la mia felicità.
Odiavo quella ragazza e meno tempo passava con lui meglio era per tutti.

«Sì, Kat non vuole più vedermi.»

Ce l'avevo fatta, ero quasi commossa.
«Cosa le è preso?» chiesi come se non lo sapessi già.

«Crede che noi due stiamo insieme, penso sia gelosa di te.»

«E cosa vuoi fare?»

Non avrei sopportato l'idea che sarebbe andato a scusarsi, magari con un mazzo di fiori. Non era proprio da lui, no.

«Nulla» rispose secco.

Stavo sognando. Voleva lasciarla perdere una volta per tutte?

«Tornerà da me, lo fa sempre» aggiunse, rovinando tutti i miei filmini mentali in cui io e lui eravamo felici.

«Certo e scommetto che tu non veda l'ora.»

«Bambolina, sei infastidita per caso?»

«Assolutamente no, sono solo stanca. Domani mattina devo incontrare Iris, vado a dormire.»

Avrei evitato in tutte le maniere possibili che loro due si ricongiungessero, almeno fino a quando non avessi avuto un quadro completo del loro rapporto.


Sabato 7 luglio

«Iris, eccomi» dissi sedendomi di fronte a lei.

«Tu e Gonçalo state insieme?» chiese subito, evitando i convenevoli.

«Sì e non mi piace per niente condividere. Capisci di cosa sto parlando vero?»

Lei sorrise scaltra. «Qualsiasi cosa ti abbia detto, ormai è passata. Non voglio il tuo fidanzato.»

Magari non voleva lui, ma voleva qualcosa da me. Non mi fidavo per nulla di lei. Era più furba di quello che voleva far credere e quello che le passava per la testa era imprevedibile.

«Cosa vuoi da me allora?»

«Non voglio perdere il rapporto che si stava creando tra di noi per una piccola incomprensione» rispose come se fosse un'ovvietà.

«Allora riprendiamo da dove abbiamo lasciato» dissi sorridente.

Chissà cos'aveva in mente in realtà.
Iniziammo a parlare del più e del meno. Lei mi raccontò degli esami, poi si concentrò sul fatto che fosse sicura che avrebbe ottenuto la parte nel film di Christopher. In realtà sapevo già chi era stata scelta, ma non volevo rattristarla inutilmente.

«Ho pensato di dare una festa in piscina martedì e sei invitata, puoi portarti chi vuoi tanto c'è tantissimo spazio.»

«Ma tu non abiti in hotel?» chiesi confusa.

«No, un amico mi ha lasciato la casa per tutte le vacanze estive e posso fare ciò che voglio.»

«Allora ci sarò, non si dice mai di no ad una festa» dissi, un attimo prima che il mio cellulare squillasse.
Era mia madre.

Io e Iris ci salutammo, prima che io entrassi nella toilette più vicina per parlarle in pace.

«Kaylee Reese, cosa ti passa per la testa?» mi gridò in un orecchio.

«Di cosa stai parlando?»

«Tuo padre mi ha chiamata e mi ha detto che ti sei fidanzata con Llanos. Stava scherzando spero.»

«No, è tutto vero.»

«Sai quanti disastri ha combinato nella sua vita?»

Sospirai. Tutti con la stessa domanda.
«Non lo so, i suoi file sono bloccati. Sarà mica colpa tua, Eleanor?»

«No, io non c'entro. Comunque, ho il contatto di qualcuno con cui puoi parlare per la questione FBI, te lo invio.»

Ecco che cambiava argomento come al solito. Lasciai stare e la ringraziai.
«Io vado, devo occuparmi di questo casino al più presto.»

Il panico di Christopher era visibile mentre cercava il foglio con il cast. Avevo visto la rossa Arleen prenderlo attraverso le telecamere di sicurezza, ma decisi di tenermi il segreto per me. Ero sicura non se ne fosse impossessata per pura curiosità, mi sembrava una persona troppo matura per una cosa del genere. C'erano motivazioni più importanti che l'avevano portata a questo gesto, che avrebbe potuto anche costarle il suo ruolo da Cloè, e io avrei scoperto quali erano. Per uno strano scherzo del destino eravamo sedute vicine, mentre guardavamo la possibile disfatta del regista - cosa che l'uomo riuscì ad evitare con maestria- e ne approfittai per parlarle.

Le chiesi un piccolo favore, in cambio delle informazioni che voleva sapere. Senza di lei non sarei mai riuscita ad uscire dall'hotel e avevo bisogno di qualche oretta d'aria.

Arleen mi portò in un piccolo locale in riva al mare, poco lontano dall'hotel. Ci sedemmo e davanti a due calici di vino rosso le raccontai tutto ciò che sapevo di Matthew dopo le ricerche che avevo fatto per il regista. Non mi sembrò molto contenta dopo aver saputo tutti i particolari della vita privata del ragazzo, sembrava si sentisse quasi in colpa per essersi intromessa. Personalmente non volli indagare sul perché fosse così interessata a lui, forse era solo perché avrebbero lavorato insieme.

Ci ritrovammo a parlare a delle nostre vite. Maggior parte delle cose che mi disse le sapevo già, del resto avrebbe interpretato un ruolo fondamentale del film, e credo che lei ne fosse consapevole anche se non lo diede a vedere.

Chiacchierammo per non so quanto tempo e una volta terminata la nostra conversazione Arleen andò via. Speravo sarebbe nata un'amicizia tra di noi o almeno un'alleanza, eravamo più simili del previsto e avremmo potuto fare disastri inimmaginabili insieme. Avevo solo bisogno di sapere se lei sarebbe stata d'accordo.

Mi alzai dal tavolino e dopo essermi tolta le stiletto di Ferragamo, decisi di fare un giro sulla riva. La spiaggia era illuminata solo dalla luna e non c'era l'ombra di una persona. Una brutta sensazione si fece spazio in me, ma non volevo tornare in hotel e perdere la chance di immergere i piedi nell'acqua cristallina.

Appoggiai le mie cose sulla sabbia e inspirai il profumo della brezza marina. Mi pentii di aver abbassato la guardia, quando due mani si poggiarono sui miei occhi e senti qualcuno aderire al mio corpo.

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