Iris. Fotografie

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Giovedì 5 luglio, mattina

Aprii gli occhi e mi guardai intorno.

Non ero nella mia stanza di hotel, e non ero a casa di Thomas.

Matthew, ma certo! La sera prima gli avevo chiesto di portarmi ovunque tranne che in hotel, questa doveva essere casa sua. Chiusi gli occhi e ripensai a quello che avevo combinato a Gonçalo e sorrisi, ero certa che me l'avrebbe fatta pagare, ma quello che aveva fatto con Kaylee ancora era impresso nella mia mente.

Avevo provato una gelosia insensata a vedere quei due, in fin dei conti Gonçalo non era mio, ma solo al pensiero di aver fatto pensieri su di me e lui a letto, mi saliva una rabbia assurda.

Ora però avevo un problema ben più grande: scoprire chi aveva ucciso i miei genitori e vendicarmi della loro morte. Avevo chiesto aiuto a Matthew, però ripensadoci mi rendevo conto di aver chiesto aiuto ad una persona che non conoscevo minimamente.

Dopo aver scoperto lo sporco segreto di Gonçalo, ero convinta che qualcun altro mi mentisse.

Sentii bussare alla porta. «Iris, posso?»

«Certo, entra.»

Vidi entrare Matthew, nella stanza a petto nudo.

Mi soffermai sui suoi addominali, ero certa che le mie guance si fossero colorate di rosso.

Ora ero sul serio in imbarazzo. Vidi appoggiata a una sedia una maglietta, la presi e gliela passai.

«Copriti, per favore.»

Non disse nulla, prese la maglia e la indossò.

Tornai a respirare tranquillamente e lo guardai negli occhi. «Mi aiuterai davvero a scoprire la verità?»

Sospirò. «Te l'ho promesso. La mia domanda ora è un'altra. Tu ti fidi di un perfetto sconosciuto?»

Chiusi gli occhi e poi li riaprii. «È vero non ti conosco, non so se tu sia sincero. Potresti essere anche un ladro, ma io sono qui, non lo so, Matthew, non ho nessuno accanto e sento che di te mi posso fidare.»

Annuì. «D'accordo. Ti serve qualcosa? Ti accompagno in hotel?»

«No grazie, prendo un taxi.»

Prese un foglio di carta e ci scrisse sopra un numero. «Questo è il mio numero di telefono, ci sentiamo presto.»

Guardai il foglio con il numero e annuii. «Questa mattina ho un appuntamento con un'agenzia immobiliare, ho intenzione di acquistare casa e andare via dall'hotel.»

«Va bene, per qualsiasi cosa chiamami.»

Uscii da casa di Matthew e presi un taxi, prima di incontrarmi con l'agente immobiliare dovevo vedere una persona: Thomas.

Arrivai a casa sua e salii nello studio, fortunatamente non era in facoltà.

«Thomas, ho bisogno di parlarti urgentemente. Perché mi hai detto quelle cose alla mostra? Perché conosci il russo?»

«Calmati un attimo, e siediti.»

Mi sedetti e lo guardai in attesa di spiegazioni.

«Sono di origini russe, conoscevo tua madre.»

«COSA?»

«Calmati ragazzina, se non ti ho detto nulla in questi anni, è stato per proteggerti ma tu mi stai rendendo le cose difficili.»

«Continua.»

«Conoscevo tua madre, ti basti sapere questo.»

«No, tu mi devi la verità.»

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