Domenica 1 luglio
«Ti ha rubato l'auto?» Matthew soffocò una risata dentro il flûte di champagne.
Io gli lanciai un'occhiataccia. «Ti sembra divertente?»
Avevo appena finito di raccontargli il mio rocambolesco risveglio di quella mattina. Ad un orario improbabile Sunny era piombata in camera ed era venuta a svegliare Veronika scuotendola per la spalla e beccandosi un pugno di autodifesa in viso quando la ragazzina terrorizzata si era destata di soprassalto.
Impossibile continuare a dormire in quel baccano. "E se fossimo stati nudi?" avevo borbottato, già irritato.
"Dormi con una bella ragazza accanto e pensi di farci sesso? Non saresti tu, Ryan" mi aveva sfottuto la mia deliziosa sorellina.
Veronika aveva trattenuto un sorrisino. Poi si era rassegnata a vestirsi e a seguirla nei suoi giretti. Sunny aveva detto qualcosa a proposito di un albergo, di faccende che doveva sbrigare, di un regista che doveva vedere...
"Veronika, stalle attaccata al culo" ero esploso io, completamente sveglio. "Se si apparta con quel farabutto fammelo sapere."
Le due erano uscite e io ero riuscito a riaddormentarmi, per svegliarmi un paio di ore dopo con l'insistente suoneria del cellulare. Era Sunny, agitata e sconvolta. "Mi ha rubato la macchina, Ryan! Veronika... se ne è andata e ora sono a piedi!"
All'inizio non volevo crederci, ma quando mia sorella era tornata a piedi, con un diavolo per capello e i piedi urlanti a causa dei tacchi alti – "non li ho messi per fare colpo su Chritopher, Ryan" – avevo capito che non stava scherzando. Veronika, mi raccontò, dopo esser sparita per più di un'ora dalla sua vista, le aveva sottratto le chiavi dell'auto dalla borsetta ed era scappata via.
«Beh, coi soldi che hai puoi comprartene altre dieci di auto» mi riportò al presente Matthew.
«Non serve, me l'ha restituita.» Nel tardo pomeriggio, dopo aver bighellonato per la città e consumato tutta la benzina, ma era ritornata.
Io e Sunny eravamo usciti dal condominio, vestiti di tutto punto per la mostra di fotografie cui Matthew mi aveva invitato – e cui il signor regista aveva invitato mia sorella... - e l'avevamo trovata lì, appoggiata alla nostra auto, scura in viso e molto scossa. Aveva riconsegnato le chiavi a Sunny e senza una parola era entrata in casa. Sunny era rimasta a bocca aperta, io avevo sorriso.
«Ci ha fatto un viaggetto di piacere?» indagò Matthew, sempre più curioso.
«E che ne so. Pensi che un'adolescente attraversi anche la fase "sono lieta di darti tutte le spiegazioni che vuoi" oltre a quella "preferisci acidi commenti o tetri silenzi quando hai a che fare con me?"?»
Lui scoppiò a ridere. Ricordavo che era uno dalla risata facile. Era un modo come un altro per conquistare l'attenzione di una donna. «Ti sei infilato in un bel casino. Perché non la riconsegni al suo patrigno?»
«Tu non hai visto come l'ha ridotta. Vorrei solo riuscire a capirla.»
«Ryan generoso; sembri quasi quello di prima.»
L'aveva detto in tono placido, ma mi sentii comunque in colpa. Mi rifacevo vivo dopo esattamente un anno solo perché avevo bisogno di qualcuno con cui parlare. Matthew era stato fin troppo buono a rispondere al telefono e ad organizzare quell'incontro.
«Come ti va la vita?» gli chiesi, cercando di essere, per una volta, meno stronzo.
«Ah, beh, sai, una donna adesso, una tra un'ora...»
«Ti pagano solo per un'ora? Non devi valere tanto.»
Niente, era più forte di me.
Matthew fece un sorrisino, chinandosi su di me. «Perché non mi regali a tua sorella? Ti faccio il prezzo amico.»
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Bondings
ChickLitSiamo di nuovo noi, le pazze del Club della Frusta, con un nuovo progetto! Se vi aspettate di leggere una trama, resterete delusi: noi siamo le prime a non avere idea di quello che combineremo. Possiamo solo assicurarvi tanto sesso, quindi per chi a...