Steve Rogers

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Dopo la fine della scuola, avevi deciso di iniziare a dedicarti ad un piccolo lavoretto estivo per essere un po' più indipendente dalla tua famiglia, perciò quando avevi letto che nella piccola pizzeria del tuo quartiere stava cercando una cameriera ti eri proposta fin da subito. E ora finalmente stai uscendo dal locale, è molto tardi e sei stanchissima. New York in questa stagione é caldissima e di sicuro le scomodissime scarpe che il tuo capo ti costringe ad indossare, non migliorano la situazione. Non vedi l'ora di buttarti sul tuo letto, per fortuna domani la pizzeria é chiusa e avrai tutta la giornata per riposarti. Decidi di prendere una scorciatoia in modo tale da tornare prima. È già da un po' che senti degli occhi addosso e dei passi si fanno sempre più vicini. Quando sei vicina alla fine del piccolo vicolo ti senti afferrare la mano.
- ehi ciao piccola, cosa ci fa una come te qui? Sei venuta a farci compagnia? - il ragazzo che ti sta trattenendo ti avvicina a lui con forza e da quella poca distanza tra voi, puoi percepire come il suo alito puzzi tremendamente di alcol. Cerchi di liberarti da quella stretta morsa, ma é impossibile.
- avanti piccola, divertiamoci un po'. Ci stavamo annoiando qui.. - dopo aver detto quelle parole arrivano altri due ragazzi barcollando. Ridono e ti stanno mangiando con gli occhi, cerchi di farti sentire, di gridare per chiedere aiuto ma vieni subito bloccata da uno dei ragazzi.
- e-ehi Dylan, hai tr-trovato una nuova preda? Anche stase-sera? - hai iniziato a piangere ininterrottamente, hai paura e speri solamente che possa finire presto. Il ragazzo che ti sta tenendo a sé, decide di sbatterti contro il muro, ti fa male il braccio, la testa e ti senti che stai per perdere i sensi.
- ehi voi, lasciatela stare - cerchi invano la fonte della voce ma svieni prima di capire chi fosse.

- cosa dovremmo fare con questa ragazza Steve? -
- senti, so che siamo nel tuo grattacielo Tony, ma cosa avrei dovuto fare? Lasciarla in quel vicolo, tra le braccia di quei tre ragazzi accecati dall'alcol e dagli ormoni? -
- no... Potete rimanere quanto volete, se vi serve qualcosa fatemi chiamare.-
- grazie Tony - non senti più niente, segno che i ragazzi se ne sono andati, decidi quindi di riaprire gli occhi.
- ti sei svegliata finalmente - a quanto pare ti sei sbagliata, ti giri verso la voce e noti un ragazzo biondo sorriderti.
- sei stato tu a salvarmi? - gli chiedi perché quel ragazzo ti trasmette sicurezza e fiducia.
- si, stavo tornando al mio appartamento quando ho sentito quei tre esseri rivolgerti delle parole ignobili. - a quelle parole ti ritorna alla memoria quella sera, inizi a tremare e a piangere. Ti ha colpito un tremendo attacco di panico che ti ha immobilizzato completamente. Il ragazzo se n'è accorto e decide di avvicinarsi.
- ehi, stai tranquilla qui sei al sicuro, guardami.. mi chiamo Steve Rogers, siamo nella Stark Tower, luogo molto sicuro - ti stringe a sé e tu grazie a questo contatto riesci a tranquillizzarti.
- mi chiamo t/n t/c. - Eri traumatizzata ma Steve con le sue attenzioni nei tuoi confronti riesce a trasmetterti sicurezza.
- é un piacere conoscerti t/n, certo avrei preferito conoscerti in circostanze diverse. - sul tuo viso compare un sorriso sincero ed incroci il tuo sguardo con il suo. Tra voi scatta qualcosa, state per avvicinarvi fino a quando...
- signor Rogers, scusi se la disturbo ma il signor Stark ha bisogno di lei. - una voce non umana vi interrompe. Steve ti guarda ancora per pochi secondi per poi lasciarti un bacio sulla fronte.
- vado da Stark, appena mi libero ti porto fuori e andiamo a fare colazione. - detto questo esce dalla camera e tu ripensi a quegli occhi azzurri che poco prima ti stavano guardando intensamente.

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