Solita festa organizzata dal miliardario ma della quale a lui non interessa nulla. Solamente una stupida scusa per potersi ubriacare liberamente senza sensi di colpa. A Tony piaceva circondarsi di perfetti sconosciuti, di gente che lo lodava ma che in realtà non lo conosceva affatto. Ai loro occhi era il filantropo Stark, nessuno conosceva il vero Tony. Nessuno in quella sala poteva essere definito amico, tra tutta quella gente Tony ne conosceva 2 o 3 al massimo.
Così facendo era libero di ubriacarsi, di staccare per un breve momento la spina e distrarre la mente, accecandola con l'alcol.
Uno, due... cinque drink, a volte ne serviva molti altri per poter smettere di pensare. Ne beveva talmente tanti da dimenticarsi perfino il suo nome, per quei pochi minuti di leggera amnesia non era più Tony Stark, ma semplicemente un uomo come tanti altri, un uomo senza identità, senza il peso dovuto a quel cognome. Voleva rendere orgoglioso suo padre, ovunque lui fosse, ma nonostante il grande impegno, non si sentiva mai totalmente soddisfatto. Per questo ogni settimana sentiva il bisogno di ubriacarsi e quindi organizzava quelle inutili feste.
Ed è proprio per questo che ora si trovava seduto al bancone del bar, davanti a lui il barman, che ormai conosceva bene le sue esigenze, gli stava servendo il quarto drink della serata.
Il barman aveva più volte provato a parlare con Stark, ma non ricevendo nessuna risposta da quest'ultimo ci aveva rinunciato. Ora si limitava a preparare tutto ciò che Stark gli chiedeva, senza preoccuparsi delle quantità che ogni volta sembravano aumentare.
Tony, una volta ricevuto il suo drink, aveva iniziato a girarlo tra le mani, come se non avesse alcuna intenzione di berne il contenuto.
- non sembra molto buono quel drink. - disse una voce femminile al suo fianco.
Tony si girò lentamente per vedere chi dei suoi inviati avesse avuto il coraggio di avvicinarsi a lui.
Era una ragazza con un bellissimo sorriso, uno sguardo incuriosito, in un abito porpora che si era avvicinata a lui, sedendosi alla sedia al suo fianco.
- quando sei arrivata a quota 4 inizia ad essere buono. - gli rispose Tony con tono amaro, riportando l'attenzione al bicchiere.
- non riuscirei nemmeno ad arrivare a uno... Sono astemia. - disse la ragazza ridendo.
Tony ritornò a guardarla con sguardo incredulo, come se il fatto di essere astemi fosse per lui un'assurdità.
- sei nel posto sbagliato allora. - disse lui, per poi scolarsi tutto il contenuto del bicchiere in un sorso.
La ragazza seguì ogni suo movimento attenta, cercando di decifrare ogni suo gesto, come se volesse leggergli nella mente.
- no, credo di essere nel posto giusto invece. Io so chi sei tu. - disse la ragazza, rivolgendo a Tony un dolce sorriso.
- si come no. E dimmi, chi sono io? - disse Tony con tono sarcastico, voltandosi di poco per guardare la ragazza.
- tu sei Tony Stark. - disse lei semplicemente.
- ding ding, risposta esatta! Sei un genio ragazza. - disse lui schernendo la sua risposta.
- dico sul serio, tu sei Tony Stark, figlio di
Howard e Maria Stark. Alla loro morte hai ereditato non solo miliardi di dollari e la società di tuo padre, ma soprattutto il suo cognome e tutte le responsabilità connesse. Per questo ogni tanto hai bisogno di rifugiarti nell'alcol, per poter liberarti, per poter respirare un po', come se questo potesse aiutarti. - disse la ragazza, concludendo la frase quasi sussurandola.
- complimenti, a quanto pare mi conosci. Il problema ora è: io non conosco te. Chi sei? - disse lui tornando subito serio.
La ragazza si alzò dalla sedia, si avvicinò velocemente a Tony e gli sussurró all'orecchio.
- sono T/c T/n. È stato bello rivederti Tony. - disse la ragazza allontandosi subito dopo dal bancone e mescolandosi tra la folla.
Tony ripensò e ripensò a quella ragazza e a quel nome che gli suonava così famigliare. Forse era per la stanchezza o per gli effetti dell'alcol, ma la sua mente sembrava che stesse facendo fatica a ricordare. Poco dopo, come un flash, i ricordi iniziarono a tornare, T/n era una sua amica di infanzia. In effetti era l'unica che quando era piccolo gli rivolgesse la parola. Al ricordo della ragazza, Tony cercó di alzarsi e di inseguirla ma l'alcol nel suo corpo glielo impedí e per questo cadde svenuto.La mattina dopo, i sintomi post sbornia lo svegliarono. Sentí la testa martellare e una profonda acidità di stomaco. Nonostante questo riuscí ad alzarsi, voglioso di ritrovare la ragazza.
- Jarvis, mi devi aiutare. - disse con la voce impastata dal sonno.
- vuole che le ordini il solito kit post-sbornia? - chiese il suo assistente, ormai abituato.
- quello può aspettare, devi trovare una persona. È una ragazza e ieri sera era alla festa, si chiama T/c T/n. Voglio numero di telefono e indirizzo. - disse Tony massaggiandosi le tempie.
- subito signore. - rispose la voce robotica.T/n' pov
*Drin drin*
- chi è? - chiesi alla porta.
- sono Tony. - mi rispose poco dopo l'uomo davanti a casa mia.
Gli aprí e mi ritrovai davanti Tony, con un capotto scuro e un paio di occhiali da sole.
- ciao Tony, il motivo della tua visita? - gli chiesi sorridendogli, contenta di vederlo, di nuovo.
- volevo offrirti qualcosa da bere. - mi disse lui entrando in casa.
- Tony, lo sai che sono astemia, te l'ho detto ieri sera. - gli dissi titubante.
- oh infatti volevo portarti nel nuovo caffè che hanno aperto a qualche isolato da qui. - mi disse lui sorridendoti e indicando alle sue spalle.
Quel suo invito inaspettato mi spiazzó, come del resto la sua presenza.
- sempre se a te va bene. Altrimenti posso sempre trovare un'altra scusa per poter uscire con te. - mi disse lui alzando di poco gli occhiali, mostrandomi così i suoi occhi color nocciola.
- un caffè mi andrebbe bene in effetti. Sai ieri sono stata ad una festa e sono tornata tardi. - gli dissi ammiccando.
- niente di così speciale immagino. - mi rispose lui stando al gioco.
- no infatti, alla fine ho dovuto perfino aiutare l'organizzatore a rimettersi in piedi, o almeno ci ho provato.. - gli dissi ridendo e provocando il suo imbarazzo.
Subito dopo uscimmo e tutto il resto della giornata lo passammo insieme.Tony aveva così ritrovato non solo una vecchia amica di infanzia, ma una persona che lo potesse ascoltare e aiutare, l'unica che lo conoscesse veramente.
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Immagina Marvel Pt.1🎈
ФанфикHey donzelle sognatrici, dopo aver letto tanti e ripeto TANTI immagina, mi sono detta perché non ne scrivo pure io?? 🎈 Spero che vi possano piacere! 🧚